Kenosis del Padre
 
Per la perfetta realizzazione di questo piano di salvezza, perché la Sapienza si attendesse finalmente nella storia, Dio ha: 1) amato immensamente questo popolo onde farsi accettare, il suo popolo Israele... e poi 2) il suo Figlio Gesù Cristo e nel suo Figlio 3) il nuovo suo popolo... noi.
Dio è stato fedele, in un abbassamento sbalorditivo, al suo disegno sapienziale, di salvezza.
Israele “agapatòs”: eletto diletto.
In tutto l'A.T. Dio si manifesta a Israele e al mondo come Padre di Israele. È Padre che ama e costituisce Israele come Figlio. Il testo celebre è Es. 4,22: "Perciò parlerai al Faraone: Figlio mio primogenito è Israele... lascia libero mio figlio...". Nel Deut. "Figlio mio io ti ho generato.". Più avanti viene usato il termine "popolo" anziché Figlio. E questo è importante per il N.T. perché nell'amore al Figlio Gesù si vedrà l'amore del Padre per tutti noi. Sono infiniti gli interventi di Dio Padre verso il figlio popolo in tutto l'antico testamento. Il più famoso è certo il passaggio del Mar Rosso: "Eravate un non popolo ed ora siete popolo". Lo crea, lo genera, lo elegge, lo ama, lo libera, lo salva, lo introduce nella terra promessa: insomma attua la Promessa fatta all'origine dell'umanità e ripetuta ad Abramo.
Un altro termine che il Signore usa per indicare questo rapporto d'amore stretto è la vigna. Is. 5,1-7.... [e Tempio]. Il Signore diviene per il suo popolo l'Emmanuele: "Dio con noi". Tutto questo amore trova spiegazione nel piano imperscrutabile di Dio che Israele può e deve accettare adeguandosi obbedienzialmente.
Deut. 7,6-7 spiega bene tutto. Lettura! Quali le conseguenze? Lettura del versetto 9!!
 
II°
Quando poi scoppierà il dramma dell'infedeltà di Israele, tutti i titoli che fondavano la grandezza del popolo di Israele passano a Gesù. È la Sapienza che si avvicina noi, Gesù Cristo è figlio di Dio Mc 1,11
E' l'eletto diletto Mc 9,7
E' la vera vite Giov. 15,1-11
E' Nuovo Tempio di Dio Giov. 2, 19
E' l'unico seme di Abramo Gal. 3,6
L'amore di Dio che attraverso Gesù Cristo richiama ormai tutti i popoli, non conosce flessioni. E' la luce senza tramonto, [Mt 22 pastore e pecorella], è vita senza limiti. Qui però inizia il più grosso paradosso e scandalo. Questo amore che è la chiamata di Dio produce sofferenza, solitudine, angosce, fallimenti di ogni genere. Chi è oggetto dell'amore di Dio, chi accetta questo amore non sarà un'eccezione. Dovrà passare attraverso queste oscurità, fallimento, sofferenza.
È la storia di Israele, e la storia di Gesù, è la nostra storia quando a Lui vogliamo rimanere fedeli. Perché? "Perché le mie vie non sono le vostre vie". E la sofferenza, fallimento ecc. centrano là quando la Sapienza si scontra con la nostra saggezza. Seguire, essere suo Popolo si segue una strada che frequentemente è contraria ad ogni sapienza umana. La sapienza passa attraverso la purificazione, croce... che porta alla vita, alla risurrezione. [N.T.: siamo morti con Cristo... crocifisso il mondo e i suoi desideri: creature nuove...]. La saggezza passa per il benessere, il trionfo cioè va verso un cammino di nullità. "Che vale all'uomo?...".
N.T.
Una grande novità del N.T. è l'epifania, la manifestazione plenaria e definitiva dell'amore di Dio Padre per il Figlio nello Spirito. Tale amore è unico ed esclusivo ed assoluto. Da allora l'amore per noi potrà essere compreso solo a partire dall'amore di Dio per Gesù Cristo (qui dovremmo avere il coraggio di fermarci, contemplare... capire...).
Come è grave distorsione non fondare nell'unica carità di Dio la carità che deve vivere e interagire fra gli uomini, così è grave distorsione concepire la stessa carità di Dio come se si comunicasse direttamente all'uomo. Si comunica sì ma ormai mediata dal Cristo con la presenza dello Spirito. Questa è autentica teologia: Dio ci ama in Gesù. Ama il suo progetto in Gesù. L'amore che porta al Figlio lo porta a noi. (amore al Figlio in un programma che passa dalla croce. Così per noi..!)
A) Il Padre ama il Figlio Giov. 3,35.
L'amore infinito si completa solo in un oggetto infinito: Gesù Cristo. Il Padre dà tutto al Figlio e chi ormai crederà al Figlio possederà la vita eterna.
Giov 3,35: "Il Padre ama il Figlio e ha dato tutto nelle sue mani. Chi crede nel Figlio possiede la vita eterna". Nella parabola del Buon Pastore è la stessa realtà che emerge: "Il Padre ama il Figlio il quale compie per intero la sua volontà. E la sua volontà è dare la vita per la vita degli uomini. Ma corrisponde anche l'azione delle pecore: ascoltano e fanno un solo ovile! Tutto ciò però è turbato dai mercenari... coloro che strumentalizzano per loro. L'amore del Padre per il Figlio passa dal Figlio ed è nei discepoli". Giov. 15 v. 1 e 9: "Io sono la vera vite e il Padre mio è il coltivatore (unità...). Proprio come mi amò il Padre così io vi amo". L'amore del Padre e del Figlio raggiunge i discepoli, il disegno di salvezza per tutte le nazioni, fino ai confini della terra.
“Come noi siamo una cosa sola, fa che anch'essi siano una cosa sola". L'unità, la comunione trinitaria, la Sapienza divina deve passare nella comunione umana: la Chiesa. Accettare di essere sulla terra la comunione visibile della Trinità! L'amore del Padre è pure espresso con i verbi: vivere insieme, essere insieme: Giov 10, 30 ecc. Oppure è il Verbo particolare: "conoscere". Il Padre è conosciuto dal Figlio, il Figlio dice ciò che ha sentito e visto presso il Padre: ha la stessa potestà; o la volontà incondizionata di realizzare, ad ogni costo e con qualsiasi sacrificio il piano del Padre: salvare tutti.
L'amore del Padre si manifesta di fronte a tutti con l'invio del Figlio. Tutto Giov. è pieno di queste affermazioni: 3,17; 34; 4,34; 5,23; 6,29 ecc.
L'amore del Padre si manifesta nella morte e resurrezione del Figlio!
B) Vediamo ora l'amore del Padre nella vita del Figlio. Il N.T. è l'epifania di Dio: "Dio è amore". L'amore del Padre nel Figlio a una conseguenza immediata: "per noi uomini e per la nostra salvezza". E gli uomini sono invitati a sperimentare questo solo amore, che è divino! Si può seguire questo amore immenso del Padre attraverso la vita storica di Gesù. La volontà d'amore del Padre, l'obbedienza del Figlio e la presenza dello Spirito per un preciso piano d'amore ci apparirà evidente.
E dovremo pure accorgerci che questo piano è per tutta l'umanità. Quando questo non avviene è perché la vita cristiana non è vissuta fino alle sue conseguenze!
1) Annunciazione
Parte il Piano del Padre, gratuito: a Maria l'angelo annuncia la presenza divina: "Il Signore è con te". Maria è prescelta ed è riempita di Spirito Santo. Maria è la portatrice dello Spirito: ha ricevuto una vera Pentecoste. Il piano si apre: Colui che nascerà è Gesù (il Signore è salvezza.) sarà grande, Figlio dell'Altissimo, Figlio di Davide. E l'Eletto - Diletto - Agapetòs! Termini antichi: Dio è fedele al suo piano.
2) La concezione verginale:
"Lo Spirito Santo verrà su... e la potenza dell'Altissimo ti adombrerà". Cioè ciò che nascerà è opera trinitaria.
3) La nascita.
I pastori avvisati da Angeli e Angeli che cantano: "Gloria negli altissimi cieli a Dio..." e la traduzione letterale continua "ed è sulla terra e tra gli uomini il divino beneplacito". È la carità divina che finalmente si attenda fra gli uomini; è la Sapienza che irrompe nella storia; è colui nel quale il Padre si compiace!
4) La crescita
Un rapido cenno di Luca ci dice che: "il fanciullo cresceva e diventava forte, pieno di Sapienza, e a Grazia di Dio stava su di Lui". L'amore divino segue costantemente Gesù mentre la sua umanità si sviluppa normalmente. La Sapienza e la Grazia indicano la fedeltà continua del Padre e dello Spirito in vista del futuro...!
5) La purificazione.
Dio si incontra con il Suo popolo finalmente. È Gesù che viene presentato al tempio. Nel tempio il Signore della storia realizza la promessa della sua Sapienza e la realizza nel tempio. C'è un passaggio ormai dal tempio antico a quello nuovo. La Sapienza sta facendo il suo ingresso e ciò che c'era prima non è più. L'uomo privilegiato è Simeone che, tradotto, significa: "docile all'ascolto". E lo Spirito a lui si rivela. Una gioia grande prorompe dal petto di Simeone. Tale gioie per cui non vorrebbe più morire. La traduzione esatta non sarebbe: “ormai lascia che io muoia perché i miei occhi...". Ma: "proprio adesso che i miei occhi vedono... Tu sciogli le mie tende?". Gioia sconfinata, dolore, obbedienza! Ecco il santo, il giusto come dirà Luca!
Il Padre lo mostra, nel tempio, come "strumento di salvezza", (canto di Simeone) "luce delle nazioni".
È il piano della Sapienza! Come rifiutarla?
6) Epifania al Giordano
Il Padre ama il Figlio e nel Figlio l'umanità. Anzi rivela: "Ha tanto amato al mondo da dare..." "Dio ha provato il suo amore verso di noi accettando che il Figlio morisse". Giov.: "Dio è amore. In questo si è dimostrato il suo amore per noi, inviando il suo Figlio che...".
In questa luce comprendiamo l'epifania del Giordano: "questi è l'eletto diletto: ascoltatelo!".
I cieli si aprono, lo Spirito scende, il Padre conferma! È la teofania di Dio per il Figlio e per noi. Questo "eletto diletto" "unico amato" è preannunciato qui come il servo sofferente come colui che verrà seguito dallo Spirito perché porti a termine il piano del Padre. La manifestazione del Giordano già ci introduce nel mistero della sofferenza e della morte. E' il piano della Sapienza: per la salvezza di molti. In questa manifestazione il Padre approva e si compiace dell'obbedienza del Figlio - servo. Ma se sullo sfondo si intravede la passione, s'intravede pure la resurrezione, la salvezza.
7) Le tentazioni del deserto
"Lo spinse nel deserto perché fosse tentato". Lo Spirito è su di Lui e gli angeli del Padre scendono per servirlo. Il piano del Padre non conosce flessioni.
8) Il suo ministero!
Come inizia? Con un annuncio che è ancora una volta la manifestazione dell'amore del Padre mediante lo Spirito: Lc 4,18: "Lo Spirito Santo è sopra di me...". È lo Spirito che lo segue e le azioni che compie sono una manifestazione dell'amore del Padre, della presenza della Sapienza. "Oggi è stata adempiuta questa scrittura che voi avete udito". L'umanità del Figlio sta diventando sempre più uno strumento del Padre, com'era già stato annunciato dal profeta Isaia 6b, cap. 42. "Ii ti ho formato perché tu annunciassi... aprissi ecc.". Il Figlio riporterà al Padre, con molta sofferenza, i popoli tutti.
9) La trasfigurazione
E' ancora l'amore del Padre e dello Spirito per il Figlio. Quanto si potrebbe dire! Già si profila il destino di Gesù. Ai discepoli più volte ne aveva parlato ma essi erano rimasti ottusi. La sua umanità a questo punto sta per affrontare una prova orribile. Il Padre vuole dare una manifestazione del suo amore totale per il Figlio.
Era già avvenuta la dichiarazione di Pietro dopo le domande di Gesù: "Tu sei il Cristo ecc.". Ma di fronte alla passione Pietro reagirà. Gesù dirà: "Vattene Satana"!
La trasfigurazione a questo punto diventa la risposta del Padre al Figlio che accetta la Passione e un invito ai discepoli ad accettare il piano... "Ascoltatelo!".
È una fantastica teofania ove si nota la continuità storica del Padre, la fedeltà: Mosé - Elia … quindi la Sapienza! "Ascoltatelo!” È una grande testimonianza di Dio!!!
10) Gesù alla festa dei tabernacoli.
Gesù annuncia che, ad opera dello Spirito, Lui sarà l'unico datore di Acqua viva. Ed annuncia ancora che Lui è la luce del mondo. Giov. 7, 37-39 Giov. 8, 12. Il piano del Padre si rende sempre più chiaro, più esigente! Sarebbe da meditare tutta ben più profondamente questa festa dei tabernacoli. Non esistono più tabernacoli. L'unico è l'inviato del Padre che dona l'acqua e la luce. Acqua e luce: nei testi queste espressioni prendono un enorme valore..! Meditare!!
11) Ultima cena
Presenta, in Giovanni un'altra sintesi grandiosa della manifestazione trinitaria dell'amore di DIo. Alcuni punti:
- Afferma di essere venuto nel mondo come inviato dal Padre...
- Tutta la cena sta sotto questo segno dell'amore del Padre.
- Gesù si mostra "servo" dei suoi per manifestare l'amore del Padre.
- Nella lavanda dei piedi è l'amore del Padre che passa per il Figlio e deve continuare attraverso i discepoli...
- Poi Gesù: precetto e Eucarestia.
Precetto: non è un amore qualsiasi anche se eroico ma è l'amore con cui Padre ama il Figlio. I discepoli dovranno amarsi come il Padre ama il Figlio. L'amore è da Dio..!
Eucarestia: dono continuo del Padre che rende presente in mezzo a noi la Sapienza, ci fa comunione!...
12) L'agonia al Getsemani.
Il Padre gli è accanto e gli dà la forza di pregare e l'Angelo che gli dà la forza. L'amore del Padre è qui a sostenere l'umanità orribilmente schiacciata del Figlio.
13) La croce
Inizia il salmo 22: "Eloì, Eloì…” che non si chiude nella disperazione ma nell'abbandono del Giusto nell'amore plenario del Padre. Con un'affermazione paradossale si può anche dire che Egli è dall'amore infinito del Padre abbandonato alla morte. Muore a causa dell'amore del Padre e per amore del Padre. Fino a questo punto il Padre è fedele alla sua promessa..! Per amore di tutti. Ma questo amore, oggi, vuole e deve continuare attraverso noi! Chi si sente? Il sì di una comunità è importantissimo!
14) La risurrezione: opera Trinitaria.
Nella Resurrezione il Padre rivela al mondo il suo Figlio, lo esalta, lo intronizza, lo costituisce come unico mediatore e capo universale.
La risurrezione è la chiave della storia umana, è un avvenimento centrale, è il culmine dell'amore del Padre. Il piano di Dio è attuato in linea di massima; il resto della storia sarà l'attuazione di un'assimilazione, una vita in comunione che renderà visibile il Risorto, la Sapienza. La risurrezione dimostra a tutti che il piano di Dio si attua e attuerà! Che Dio è fedele!
15-16) E poi finalmente l'Ascensione e la discesa della Spirito Santo.
È sempre il Padre che agisce. Fin dall'inizio ha fatto posare lo spirito sull'umanità di Gesù, e questo spirito fa sempre presente. La pienezza dello Spirito entra in Gesù con la resurrezione. Questa pienezza dello spirito viene donata alla Chiesa, come amore del Padre perché tutto si riporti al Figlio. Lo spirito che chiama e forma la comunità ha il compito storico di far manifestare l'amore divino, di rendere visibile la Sapienza. Il Padre ha dato lo Spirito alla Chiesa perché la Chiesa dimostri l'amore che il Padre ha per Lui.
- Ecco allora il Padre obbediente alla sua fedeltà, ecco il Padre che ama nel Figlio e invia lo Spirito per realizzare il suo disegno di salvezza! Come non rispondere? Come non continuare questa storia? Rimeditiamo tutto e facciamo le nostre considerazioni!