VIa Con l'ascolto scopriamo la misericordia di Dio
Dives in Misericordia
 
Certo, l'ascolto serio della Rivelazione ci porta a scoprire noi stessi, chi siamo, perché così siamo fatti, per chi fatti, la finalità dell'esistenza; la Rivelazione è la spiegazione dell'uomo. Ma è pure la scoperta di Dio! In tutto il corso biblico troviamo il più bello e interessante attributo di Dio: la misericordia.
Stiamo entrando nella seconda parte dei nostri esercizi spirituali: la meditazione sulla misericordia di Dio è molto importante perché ci spinge ad entrare nella operatività sia della contemplazione attiva della misericordia divina, sia come caratteristica del nostro operare nel mondo, oggi. Secondo me, soprattutto oggi, abbiamo bisogno di misericordia, abbiamo bisogno di educarci alla misericordia: noi, i fratelli tutti hanno bisogno più di perdono, di luce, di inviti, di opere, di vita operativa reale che di castighi, denunce, rimproveri! Con la misericordia ci commuoviamo; con la denuncia rimaniamo sconcertati perché non sappiamo il perché di una denuncia o di un castigo forse! La base della meditazione sarà l'enciclica di Giovanni Paolo II con qualche commento (Ravasi). "Dio eccelso ha cento misericordie, di esse ha serbate 99 presso di sé e una sola ha reso manifesta nel mondo terreno. in virtù di essa le creature si dimostrano reciproca compassione, la madre si intenerisce per il figlio, l'animale affettuoso con il suo nato. E quando verrà il giorno della Resurrezione Egli unirà questa misericordia alle altre 99 e le distenderà su tutte le creature e per ognuno sarà ampia tanto quanto lo sono cielo e terra". Quest'espressione poetica di Al Gazali, uno dei massimi rappresentanti della mistica islamica (1111) è una grande testimonianza di un sistema religioso non cattolico a Dio misericordioso. È presente in molte religioni..! Nella Bibbia il volto di Dio è sempre segnato da questo lineamento caratteristico: "Egli è misericordioso; Dio di ogni consolazione" 2 Cor. 1,3. La carta da visita di Dio, nella Bibbia, l'abbiamo in Es. 34,6-7: "Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all'ira e ricco di grazia e di fedeltà, che conserva il suo favore per mille generazioni, che perdona la colpa..."! E poi quante volte: "Dio è amore!". "Buono e pietoso è il Signore; lento all'ira e grande dell'amore" (Sal. 103,2). "Tu sei un Dio clemente e misericordioso". Le prime parole che Lui indirizza all'uomo potrebbero essere quelle raccolte da Ger. 31,3: "Ti ho amato di amore eterno, per questo ti conservo sempre tenerezza".
-> Andiamo all'interno dell'enciclica: Giov. 1,18 "Dio nessuno l'ha mai visto... ma il figlio unigenito, che è nel seno del Padre, Lui lo ha rivelato". Mediante questa Rivelazione di Cristo, finalmente conosciamo la misericordia di Dio cioè, più che in tutte le altre opere da Lui compiute, la misericordia di Cristo verso l'uomo diventa l'epifania della misericordia, bontà di Dio.
È proprio attraverso Cristo che tutto l'infinito di Dio, per quanto a noi possibile, diventa visibile. E non solo Gesù cerca con molte parabole e similitudini di spiegare la misericordia di Dio, ma Lui stesso la incarna e la personifica. Egli stesso è, in un certo senso, la misericordia. Alla luce della misericordia di Cristo tutto l'A.T. diventa un inno alla misericordia di Dio e Dio diventa visibile, Padre "ricco di misericordia". L'uomo moderno fa poco conto della misericordia: è forte, potente: vuole arrivare, dominare; la tecnica e la scienza sembra che lo coadiuvino in questa lotta: ma senza misericordia a che cosa siamo arrivati? A terribili situazioni che ci schiacciano: certamente infinitamente peggiori che nei secoli scorsi. Il progresso senza misericordia è diventato bestiale. Le lotte di potere senza misericordia non conoscono freni: tutto è diventato lecito, anche le stragi!!! La via più lineare e illuminante per scoprire il volto misericordioso di Dio è certamente quella cristologica. Nella presentazione di questa misericordia l'enciclica privilegia il Vangelo di Luca. Infatti Luca ha saputo cogliere ed esplicitare il nucleo centrale della proposta esistenziale e dello stile di vita del cristiano. Ecco la sua prima dichiarazione messianica: siamo nella sinagoga di Nazaret Lc. 4,18. L'oggi della misericordia che sceglie la politica dell'amore, del servizio..! Gesù, come quest'”oggi" rende presente il Padre, oggi, in mezzo agli uomini. È quanto mai significativo che questi uomini sono soprattutto i poveri, privi dei mezzi di sussistenza... i peccatori. soprattutto in questi il Padre misericordioso è visibile! Dio, amore e misericordia, anche i presenti, oggi, debbono sperimentarlo, vederlo!... E' significativo che, quando i messi inviati da Giovanni Battista giunsero a Gesù per domandargli: "sei tu...", egli, rifacendosi alla stessa testimonianza, con cui aveva inaugurato l'insegnamento a Nazaret, abbia risposto: Lc. 7,22.
Gesù, soprattutto con il suo stile di vita e le sue azioni, ha rivelato come nel mondo in cui viviamo è presente l'amore, l'amore operante, l'amore che si rivolge all'uomo ed abbraccia tutto ciò che forma la sua umanità. Tale amore si fa particolarmente notare nel contatto con la sofferenza, l'ingiustizia, la povertà, a contatto con tutta la condizione umana, storica, che in vari modi manifesta la limitatezza della fragilità dell'uomo, sia fisica che morale. Questo modo di vivere e manifestare l'amore viene detto biblicamente "misericordia". Le parole dunque pronunciate a Nazaret e poi dinanzi ai suoi discepoli e ai discepoli di Giovanni Battista ci dicono che, il rendere presente il Padre come amore e misericordia è, nella coscienza del Cristo, la fondamentale verifica della sua missione di Messia! È ricchissimo di conseguenze per noi, per la comunità: verifica dell'essere secondo Gesù Cristo!!! Cristo rivela Dio che è Padre, e amore: 1 Giov. 4,8-16 rivela Dio "ricco di misericordia" Ef, 2,4. Noi chi riveliamo? In base a tutto ciò Gesù fa della misericordia - manifestando il Padre, uno1 dei principali temi della predicazione - Rivelazione. Ricordiamo: la parabola del figliol prodigo Lc. 15,11-32.
La parabola del buon samaritano Lc. 10,30-37 e per contrasto, la parabola del servo spietato: Mt. 18,23-35. E tantissimi altri passi rivelano la misericordia infinita: basta pensare al buon pastore che va in cerca della pecorella smarrita Lc. 15,3-7; la donna che spazza la casa in cerca della dramma perduta: Lc. 15,8-10. Il Vangelo di Luca è veramente il Vangelo della misericordia. Prima di entrare nella seconda parte della nostra meditazione, ci preme constatare che Cristo, nel rivelare l'amore-misericordia di Dio, esige al tempo stesso dagli uomini che essi stessi si facciano guidare, nella loro vita, dall'amore e dalla misericordia. Questa esigenza fa parte dell'essenza stessa del messaggio evangelico: è il comandamento più grande e, nel discorso della montagna proclama: "Beati i misericordiosi perché troveranno misericordia".
Cristo, incarnazione dell'amore del Padre, si manifesta con particolare forza nei riguardi dei sofferenti, degli infelici e dei peccatori; diviene così il modello dell'amore misericordioso verso gli altri con parole ed opere, e tutto ciò è centrale nel Vangelo. Per noi allora non si tratta solo di adempiere un comando, ma è di capitale importanza: essere mediatori della misericordia... essere... perché gli uomini scoprano e vivano la misericordia.
II partre- l'A.T.
alla luce di Cristo comprendiamo l'infinita misericordia di Dio verso il suo popolo. Non c'è popolo, sulla faccia della terra, che abbia fatto una peculiare esperienza della misericordia di Dio come ha fatto Israele. Quest'esperienza fu sociale e comunitaria, individuale e interiore.
Israele è il popolo alleato con Dio,un'alleanza che purtroppo infrange frequentemente. Sa di aver ricevuto tutto, e di dipendere da Lui in tutto... cade nell'infedeltà... allora avvenimenti, profeti e finalmente, si fa appello alla misericordia:
Giudici 3,7-9: l'inizio della storia dei giudici
1 Re 8,22-53: preghiera di Salomone all'inaugurazione del Tempio
Michea 7,18-22. Il suo intervento profetico
Isaia 1,18; 51,4-16: consolanti affermazioni offerte da Isaia
Baruc 2,11-3,8: supplica degli ebrei esiliati
Neemia 9: rinnovamento dell'alleanza dopo l'esilio.
I profeti collegano la misericordia con l'amore di Dio. Il Signore ama Israele con l'amore di una particolare elezione, simile all'amore di uno sposo e, perciò, perdona le sue colpe e perfino le infedeltà e i tradimenti. Se si ritrova di fronte un cuore pentito, Dio ridona tutto, ristabilizza l'alleanza. Geremia 31,20: Ezechiele 39,25-29! È una misericordia, quella di Dio, che prevale sul peccato, sull'infedeltà e tutto dimentica. E il popolo fa un'esperienza interiore della misericordia, esperienza di perdono, di pace:
Esperienza di Davide: 2 Sam. 11; 12; 24,10
Giobbe nella sua tremenda avventura:
Ester, consapevole della minaccia mortale:Ester 4,17
e altri esempi: Neemia 9,30-32; Tobia 3,2-3. 11-12; ecc..
Tutta l'esperienza dell'Esodo. Così nei fatti come nelle parole il Signore ha rivelato la sua misericordia, e il popolo, cosciente di questo Dio della misericordia, a Lui si è continuamente affidato nelle sue disgrazie e nei momenti di presa coscienza del proprio peccato. È padre, è sposo e, quando è esasperato dall'infedeltà del suo popolo-figlio, decide di farla finita, è la tenerezza e il suo amore misericordioso a fargli superare la collera. Osea 11,7-9; Ger. 31,20;Is. 54,7. Per questo i salmisti allorché desiderano cantare le più sublimi lodi del Signore, intonano inni al Dio dell'amore, della tenerezza, della misericordia e della fedeltà.
Salmo 102; 144!! Da tutto ciò si deduce che la misericordia non è solo qualcosa di Dio, solo virtù ma è diventata il contenuto della loro intimità con Dio: il loro modo di essere con Dio, il loro modo di pregare e di agire con Dio. La terminologia usata in tutti i libri dell'A.T. ne è prova: soprattutto due espressioni: hesed e rahamin!
Hesed: bontà, fedeltà a se stesso, amore: cioè alleanza. "Se tu mi ascolterai...". Alleanza di Dio: è infinita..!
Rahamim: mentre hesed era l'alleanza che partiva da Dio rahamim è più misericordia, è amore di grembo materno, amore di madre, infinito! Come un bimbo è unito alla madre e viceversa, così Dio è unito, in un vicolo di amore, al suo popolo. Di questo amore si può dire che è totalmente gratuito, non frutto di mente: è una esigenza del cuore.
E' una variante femminile della fedeltà maschile. Rahamin genera una grande gamma di sentimenti tra i quali la bontà, la tenerezza, la pazienza e la comprensione, cioè la prontezza a perdonare. E l'A.T. usa proprio questo termine riferendosi a Dio: Isaia 49,15: forza della maternità. Tutte queste espressioni ci lasciano sconcertati e ci chiediamo perché. E le ragioni e le radici di questo comportamento le scopriamo risalendo al principio, nel mistero stesso della creazione. "Dio è amore". Ma con il mistero della creazione è connesso intimamente il mistero della chiamata alla vita, della chiamata come popolo e come persone! Ed emergono le seguenti affermazioni: "Ti ho amato di un amore eterno per questo ti conservo la mia pietà" Ger. 31,3. "Anche se i monti vacillassero..." Isaia 54,10.
Questa verità illuminata da Cristo - "chi vede me vede il Padre" - viene vissuta da Cristo totalmente e diventa l'ottica da cui vedere Dio e il nostro comportamento come cristiani.
 
III° punto: N.T.
Lc. 15,11-32: figliol prodigo: tutto l'A.T. si amplifica e si approfondisce. Il figliol prodigo è l'uomo di tutti i tempi; è la rottura di ogni alleanza d'amore. Tre realtà da meditare: il personaggio centrale: il Padre; la dignità del figlio, di ogni uomo, molto superiore a qualsiasi bene; è una particolare sottolineatura della dignità che ha sperperato tutto ma è ritornato: la conversione; e, infine, la gioia, il tema della gioia.
È da leggere, la parabola, e da meditare. La via perfetta e decisiva per conoscere la misericordia del Padre è la sconcertante e drammatica via Pasquale. È la via, da Gesù scelta e accettata, del dolore e della morte. È Dio stesso che diviene il mendicante di misericordia: vegliate con me... “non siete stati capaci di vegliare un'ora sola con me?". Viene schiaffeggiato, oltraggiato, ecc. ecc. e non riceve misericordia colui che è la misericordia.
Poi la croce: è in un certo senso l'ultima parola del suo messaggio e della sua missione messianica.
La croce: il più profondo donarsi di Dio nell'uomo: "Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo figlio unigenito perché chiunque crede in Lui non muoia ma abbia la vita eterna" Giov. 3,16. Passando attraverso la galleria oscura della morte Dio è divenuto pienamente uomo ma attraverso la gloria pasquale egli ha reso l'umanità partecipe della stessa natura e della sua luce. La croce, rivelazione assoluta della sua misericordia, è la celebrazione, in modo radicale, dell'amore del Padre, più potente della morte. Questo trionfo dell'amore è in continua e progressiva realizzazione fino alla sua definitiva celebrazione quando "l'amore in tutti gli eletti vincerà le sorgenti più profonde del male".
La liturgia del tempo pasquale ci pone sulle labbra le parole del salmo 88,2: "Canterò in eterno la misericordia del Signore”. Infiniti sono i passi dei Vangeli e delle lettere degli Apostoli: tutto diviene misericordia!
Ed è bello, a questo punto, ricordare la sintesi di meditazione e di comprensione storica di Maria SS. di fronte e Elisabetta: "di generazione in generazione la sua misericordia s'estende"... è bello avere questo sguardo storico! Lei stessa ha sperimentato la misericordia; Lei diviene compartecipe della misericordia. Nessuno ha sperimentato così profondamente il mistero della croce come la Madre! Nessuno ha pronunciato più profondamente il suo fiat.
Maria dunque diviene colei che più a fondo conosce il mistero della misericordia divina. Diviene la Madre della misericordia. La misericordia di Maria, grande, quasi infinita: apparizioni ecc. e per i più diseredati, ammalati, poveri, fanciulli ecc!! "Di generazione in generazione": ecco la Chiesa cattolica e la tradizione cristiana.
Nella tradizione giudaica... nella tradizione greca e buddista. Nella tradizione islamica: ricordiamo ancora Al Ghazali  in un suo aneddoto: "Un beduino chiese ad un grande maestro: o inviato da Dio, chi presiederà il rendiconto delle creature? E quegli: Dio benedetto ed esaltato. Il beduino allora: egli in persona? Sì, rispose il profeta. Il beduino sorrise. Il profeta chiese: perché beduino hai sorriso? Ed egli: il generoso quando decreta, perdona e quando regola il conto è indulgente. Il profeta così commentò: il beduino ha detto il vero. Nessuno è più generoso di Dio, egli è il generoso dei generosi".
La tradizione cristiana: Sant'Agostino: "il più grande attributo divino". San Bonaventura in relazione a Francesco: "in ognuna delle creature, come in altrettante derivazioni, Francesco intravvedeva con straordinaria pietà il brillare unico della misericordia divina". Bellissima la preghiera di Pascal per chiedere a Dio il buon uso della malattia: "Signore, che avete uno spirito così dolce in tutte le cose e che siete talmente misericordioso che non solamente la prosperità ma le stesse disgrazie che arrivano ai vostri eletti sono gli affetti della vostra misericordia, fatemi la grazia di non agire da pagano nello stato in cui la vostra giustizia mi ha ridotto; che come un vero cristiano io vi riconosca per mio Padre e per mio Dio, in qualunque stato io mi trovi, perché il mutamento della mia condizione non ne porta alcuno alla vostra...". Poeti, scrittori, santi si sono entusiasmati nella misericordia divina..! E poi le iniziative, le attività, gli impegni, le organizzazioni: "le misericordie". Quanto hanno fatto nel passato. La giustizia da sola non basta. Importa la misericordia: non c'è stato angolo non scoperto o battuto dalla misericordia!!
"Dio è amore"; non può rivelarsi altrimenti se non come misericordia. Oggi si rivela al mondo attraverso noi! Cuore misericordioso e impegnato, con tutti! Impegnati nella preghiera: per impetrare per tutti - nel perdonare, nell'orientare, nel rivelare, nell'aiutare, nell'assumere, nell'essere presenti, nel risolvere! In tutte le nostre iniziative, impegni, proposte con la caratteristica della misericordia: "Beati i misericordiosi perché troveranno misericordia".
 
Con la misericordia
VIIa... il seguire del discepolo: decisioni
VIIIa ... caratteristiche del seguire: decisioni
IXa ... e servire: decisioni: non trattata
Xa ... e servire: decisioni: non trattata
XIa ... povertà: decisioni
XIIa evangelizzazione: comunione-comunità: cultura, volontariato ecc.