7 Aspetto positivo della vita cristiana
 
I Sacramenti
Se il peccato, il no! a tutto porta inevitabilmente alla nostra autodistruzione, a togliere il significato del nostro essere... appare chiarissima l'importanza della confessione come primo passo di ricostruzione dell'essere, strumento di realizzazione come aumento di Grazia, scoperta di tutte le imperfezioni e cammino verso uno scopo dell'esistenza: santità, Grazia per la gloria di Dio che è la realizzazione piena del nostro essere.
Prima comunque di addentrarmi nel sacramento della confessione presento una visione generale dei sacramenti per poi inserire il sacramento della penitenza.
Tutto ciò che noi abbiamo meditato e che diventa la nostra grandiosità inizia con il Battesimo: vita di Dio - corpo mistico di Cristo - Spirito Santo: Chiesa come comunione. Cambiamento ontologico. La Cresima in questa luce: vivere, crescere, realizzarsi nell'amore della comunione con Dio e con i fratelli. È il dono dello Spirito per questo.
Sacramento dell'ordine... del matrimonio...
 
Sacramento della penitenza. Ognuno, nonostante i mille propositi conosce se stesso e conosce finalmente questa vita interiore e interessantissima. È in questa luce che tale sacramento supera infinitamente tutti gli palliativi freudiane e marxisti. Chi mi viene a parlare di valore psicologico, sociale altrimenti ritrovabile dimostra una ignoranza profonda della vita cristiana.
- Lettura della parabola del figliol prodigo
- Per il peccato originale e tutti peccati: lettura della passione e morte di Cristo. Fino quante volte? Infinitamente.
Le espressioni d'amore e tutti gli atteggiamenti in Osea, Geremia, Isaia e nel N.T. sono a conferma di questo desiderio di vita di comunione. Il "manete" in San Giovanni è formidabile. Si ricostituisce il nostro essere. È l'infinita misericordia verso la nostra debolezza per il raggiungimento del fine. Ma: 1 valore del sacramento
Ma sarebbe un errore grossolano pensare che il fine della confessione sacramentale sia unicamente quello di assolvere dai peccati commessi e, quindi, di disporre l'anima a ricevere l'Eucarestia. Il sacramento della penitenza ha per se stesso un grande valore sostanziale e di una straordinaria efficacia per lo sviluppo della vita cristiana. È noto che i sacramenti aumentano la grazia, se l'anima già la possiede, con una efficacia di per sé infallibile (ex opere operato). In questo senso, come strumenti di Dio che applicano i meriti di Cristo, i sacramenti hanno una capacità infinita di santificare gli uomini. Di fatto però il loro effetto è proporzionato alla disposizione (ex opere operantis) di chi riceve il sacramento; non che queste disposizioni producano la Grazia, che proviene esclusivamente da Dio ma costituiscono la previa disposizione materiale. In maniera simile il sole, nell'ordine fisico, riscalda più il metallo che il fungo perché il metallo è miglior conduttore di calore.
Quanto più si riceve questo sacramento con le disposizioni dovute tanto più cresce la Grazia in noi...; nel mondo intero: per il corpo mistico; si diviene allora i veri benefattori dell'umanità; si rimane e si potenzia la vita di comunione con Dio e fratelli... (è da meditare bene... comunione di vita pneumatica...); un senso infinito di gratitudine a Dio; somma delicatezza con tutti, grande obiettività in tutte le relazioni umane che pure riguardano la politica, giustizia, l'educazione: è la Grazia e la vita e l'amicizia di Dio che cresce in noi. Ci rende contemplativi con una meravigliosa capacità di vedere il fondo delle cose e avvenimenti. Se tutto questo e altro è il valore sostanziale del sacramento della penitenza, è necessario II°
II° scoprire le disposizioni per riceverlo fruttuosamente. Tali disposizioni sono di due specie: abituali e attuali.
a) Abituali: sono tre: sono le tre virtù teologali
1) Spirito di fede: il tribunale della penitenza è tribunale di Cristo - "et ego autoritate ipsius te absolvo...". Nel confessore vediamo il rappresentante di Cristo: non m'importa che sia bello o brutto, nervoso, giovane o anziano, brusco o buono, ma solo colui che fa le veci di Cristo e in suo nome mi assolve, mi ridona la pace e mi aumenta l'amicizia con Cristo. Giov. 20,22-23. I farisei dicevano con ragione che solo Dio può perdonare i peccati Lc. 5,21. Con grande fede accettarne l'assoluzione e i consigli. Nel confessore vediamo pure il rappresentante della comunità cristiana, quella comunità che è depositaria della Grazia che riceviamo attraverso il confessore, rappresentante che ci permette di ritornare in comunione con i fratelli e di crescere e far crescere la grazia a tutti i fratelli. In questa luce essendo il confessore il rappresentante della comunità che possiede la Grazia importa per chi si confessa una grande fede nell'accettare anche le decisioni che il confessore vorrà o dovrà prendere verso di noi in riferimento alla comunità. Ne è il rappresentante in nome di Dio: "chi ascolta voi, ascolta me".
Fede nel giudice. Se emerge il dubbio: altro confessore..!
2 Massima fiducia. È il tribunale della misericordia, l'unico tribunale ove si assolve sempre il reo che è sinceramente pentito e, quindi, vuole riparare. Il confessore, anche quando deve giudicare, è giudice, è sempre Padre e deve, come Gesù Cristo, essere pieno di misericordia. Quindi nessuna paura, preoccupazione: chissà cosa penserà di me... ho vergogna... non so trovare le parole: massima fiducia... cercate il momento più opportuno... non affrettate... cercate pure il sacerdote, apritevi senza timore: un Padre è lì per incoraggiarti, darti fiducia, darti la grazia, la pace, farti sentire importante per Dio perché lo sei importante: vali il suo sangue. E quanto più ti confesserai perché riconoscerai le tue imperfezioni e i peccati e sperimenterai la sua infinita bontà, anche tu diventerai buono, umile, non alzerai più la testa orgogliosamente, ma sarai pieno di misericordia con tutti, con un desiderio enorme di farti perdonare da tutti volendoti sacrificare per tutti e per dire a tutti quanto sia buono il Signore.
3 Amor di Dio. Ti amo e voglio crescere nel tuo amore. Mi dà fastidio confessarmi: entra in gioco il mio orgoglio, la mia superbia, la mia timidezza dovuta ancora all'amor proprio. Vado oltre tutto: ti voglio bene e voglio rimettermi nel tuo amore o crescere nel tuo amore. Una confessione quindi fatta per amore! Non per paura, per interesse, perché è molto tempo e non mi sento a posto, perché è necessaria una pulitura: solo per amore! Mi hai amato Signore e il sacramento della confessione che mi costa, mi umilia lo compio per dimostrarti che ti voglio bene. È come un bacio, un dono ad un amico che ci fa crescere in amore. Qui, nella confessione, ci fa crescere nella sua amicizia.
Diviene, in questo modo, un servizio ascetico di purificazione, di distacco da noi, di, quindi, crescita spirituale, di enorme importanza. Quanto più ti confessi per amore, tanto cresci in santità e fai crescere in santità.
B Attuali. Se fosse possibile avvicinarsi sempre con l'impressione che possa essere l'ultima, prima di apparire di fronte a Dio e questo per vincere l'abitudine  ottenere sempre più la conversione nel cuore e negli atti e abbondanza di Grazia.
1 Esame di coscienza: essere liberi e umili per saper distinguere tra sensi di colpa e colpa effettiva; per non scusare un difetto o vederlo dove non c'è. Se siamo abituati ad un autocontrollo, o alla contemplazione, basta un momento per stabilire il nostro stato presso Dio e il prossimo. Ma se viviamo da superficiali importa parecchio tempo perché tante cose ci sfuggono. È importante sapere, fare il punto della nostra situazione presso Dio e presso tutti i fratelli. Se tutta la legge si raccoglie nei due comandamenti dell'amore, che non è poi comando ma esigenza del cuore, la conclusione o punto è semplice, anche se... ma quanto più si è delicati... tanto più! Poi se siamo abituati ad una confessione frequente, più facilmente si nota anche il progresso o regresso, ma se stiamo molto tempo... Insomma essendo un mezzo formidabile di santificazione, quanto più ne approfittiamo... in caso contrario è la superficialità...
2 Contrizione del cuore: è la principale disposizione richiesta (con il proposito) per ricavare il maggior frutto possibile dalla confessione. La superficialità, il formalismo rende inutile o sacrilega la confessione. Tra le persone che si confessano abitualmente con soli problemi di peccato veniale è facile compiere una confessione inutile in quanto non c'è dolore e proposito. Il dolore è necessario per la validità diversamente è una presa in giro. E quanto più il dolore è vivo e profondo tanto più ci merita grazie infinite. Qui sorge l'obiezione: non sento dolore! È necessario chiarire: dolore sensitivo e dolore appreziativo. Se una persona vuole camminare verso la perfezione ha sempre uno o l'altro. Ma se cammina veramente un dispiacere anche per una minima cosa c'è. Come per colui che tende alla perfezione in qualche cosa di scritto, elaborato, costruito: "si va bene dirà, ma c'è quel..." solo un neo, ma dispiace, si vorrebbe essere tutto di Dio! Dolore come dispiacere: voler essere più coraggioso; in quella circostanza invece i nervi mi sono saltati, ho risposto male, mi dispiace. Non sappiamo se la nostra è una contrizione perfetta ma quanto più ci dispiace perché non abbiamo amato con coraggio, perché siamo stati controtestimonianza, ci avvicineremo sempre più. Ma attenzione: il dispiacere non perché c'è un neo o grosso peccato: estetica spirituale - ma perché ci siamo stupidamente, per superficialità allontanati da Dio. Il dolore o dispiacere non è perché ho rotto il vestito ma perché ho rotto ciò che tu mi hai donato con il tuo sangue. La nostra religione non è una mistica buddhista ma una relazione d'amore: gioia e dispiacere. I motivi per il dispiacere sono molti: dalla meditazione della sua bontà, paternità e alla perfezione che mi voleva, al Sangue suo, alla mia ingratitudine; al blocco di grazia, non aver aumentato la grazia per la comunità, la Chiesa, gli amici, le persone per le quali mi sento responsabile ecc.. Ho faticato molto... ma non ho dato quello che tu volevi: l'aumento di grazia non c'è stato!
3 Il proposito fermo: per mancanza di esso risultano invalide tante confessioni soprattutto tra le abitudinarie. Questo non vuol dire che, purtroppo, per tutta la vita si avrà sempre quel difetto... ma il proposito c'è sempre... non lascio la battaglia. Alcune volte il difetto ci è lasciato per la nostra umiltà. Ricordiamo Paolo: per tre volte ho pregato... ti basta... E' umiliante sì ma Gesù ti conosce, sa che non vuoi, che vorresti... allora sta' tranquillo! Importa comunque fissare bene anche i propositi, vedere che da una confessione all'altra... dirlo al confessore: avevo fatto questo proposito, e così mi trovo... oppure mi sono dimenticato: ma il proposito c'era. Ci sveglia dall'indolenza ecc.
5 La confessione orale: alcune caratteristiche:
a) umile: cioè essere talmente staccati da potersi confessare con chiunque. L'importante è che mi dia la alsoluzione. Non importa che lui penserà, è importante quel che Dio dona torna attraverso questo umiliarmi che mi pesa molto. E' vera volontà di conversione. Non andare alla confessione con abili sotterfugi, un dire a metà e con la volontà di trovare scusanti: ci penserà il confessore tu accusati umilmente: ho peccato!
b) integra: nel senso di rivelare e, quindi studiare, con il confessore il metodo migliore del superamento, come affrontare il difetto, il perché dell'accaduto. Il confessore è Padre e deve aiutare...
c) dolorosa: e abbiamo detto!
d) frequente: per tutto ciò che abbiamo detto tanto del problema del miglioramento, della grazia di credere, della medicina, della santità
6 Effetti della confessione sacramentale.
Nessuno, nello studio ascetico, che la confessione così praticata sia un mezzo eccellente di santificazione. Infatti:
a) viene in noi il suo Sangue purificatore e santificatore. Per questo i santi, particolarmente illuminati sul valore infinito di questo Sangue, avevano una vera fame di queste assoluzioni
b) aumenta la grazia ex opere operato, secondo comunque l'intensità del pentimento e del grado di umiltà (ex opere operantis)
c) riempie l'anima di pace e di consolazione... È una disposizione psicologica che ci fa progredire, ci fa prendere nuovamente forza, ci fa vedere che possiamo farcela...
d) accresce la luce nella via di Dio. Dopo la confessione comprendiamo meglio la necessità di stare a Lui vicino, di delicatezza, di perdonare tutti, di essere migliori, di fuggire tutte le occasioni di peccato ecc.
e) aumenta considerevolmente la forza della nostra anima dando l'energia per vincere ogni genere di battaglia e di tentazione. Siccome queste forze tendono a venir meno con il passare del tempo, ecco il valore della confessione frequente
f) dà, infine, una grande grazia che ognuno dovrebbe chiedere: la virtù della penitenza o spirito di compunzione che significa il "sentire" esigenza di rimanere senza peccati, o di chiedere frequentemente perdono e il desiderio di espiare per i peccati commessi da noi o da altri. È un sentire profondo che dà, nel contempo, tristezza... e forza profonda interiore, desiderio di estirpare il male, di non offendere e far sì che non si offenda in Signore: è una specie di grazia di perseveranza nell'amore. Ci porta alla perfezione.
- Lo spirito di compunzione è quello del povero samaritano in fondo al tempio; è quello che emerge in noi quando ripetiamo all'infinito perché lo sentiamo urgente in noi il "confiteor”, il “miserere”, il “Kyrie Eleyson” “liberami dal peccato... abbi pietà..."
f) ci fa accettare volentieri tutte le croci, le situazioni pesanti, le malattie, le incomprensioni: Bernadette ecc. per il perdono dei nostri e altrui peccati. Il mistero della sofferenza per la redenzione del mondo: è tutto da scoprire.
g) e per acquistarla: preghiera: fino a chiedere il dono delle lacrime. La contemplazione della passione: è per i peccati del mondo. La pratica volontaria della mortificazione compiuta con spirito di riparazione in unione con Cristo. Tutto ciò che abbiamo detto è strumento ottimo per il fine della nostra esistenza - e per la vita di oggi. La pace..!