8 Eucarestia: fonte di santificazione
I nostri esercizi spirituali li abbiamo impostati in questa linea: stabilito il fine ultimo, troviamone i mezzi per raggiungerlo. E questo lo abbiamo visto nelle meditazioni precedenti. Ora vediamo un altro formidabile mezzo di santificazione, di pace nell'oggi, pace dinamica e di raggiungimento del fine ultimo: l'Eucarestia.
Non c'è sacramento da noi ricevuto che si possa paragonare, per la sua efficacia santificante, per il nostro smuoverci ed essere comunione, come una degna ricezione dell'Eucaristia. In essa riceviamo non solamente la grazia ma la sorgente e la fonte da cui deriva. Nel suo duplice aspetto di sacramento e di sacrificio, l'eucarestia è e deve essere il punto di convergenza di tutta la vita cristiana, la quale deve gravitare completamente attorno ad essa. Prendiamo in considerazione le nozioni fondamentali e facciamone profonda meditazione per la nostra perfezione:
1 la santità consiste nel partecipare in maniera sempre più piena e perfetta alla vita divina che ci viene comunicata mediante la grazia.
2 questa grazia sgorga come dalla sua fonte unica per noi, dal cuore di Cristo, nel quale risiede la pienezza della grazia della divinità.
3 Cristo ci comunica la grazia mediante i sacramenti, principalmente mediante l'Eucarestia, nella quale si dà a noi come alimento per le nostre anime, come comunione "segno" nel mondo, come missione universale, come continuità di Lui stesso nel mondo. È Lui che venendo in noi ci divinizza e ci abilita, ci trasforma in alter Christus, nel suo volto per il mondo intero. Per mezzo dell'Eucaristia il cristiano raggiunge la sua massima conformità a Gesù Cristo e la massima missionarietà, realtà in cui consiste la santità.
+ conformità: diventare forma di Cristo in tutto
- lasciarsi assimilare: croce quotidiana... diventare pane azzimo... agnello immolato... servo sofferente.
+ missionarietà: il corpo mistico - evangelizzazione: pace e salvezza in ogni luogo
+ uno non si possiede più: di Cristo totalmente...
4 La comunione eucaristica mette a nostra disposizione tutti i tesori di santità, di sapienza, di scienza, di missionarietà racchiusi in Gesù. È la sua vita che continua attraverso noi. Ognuno di noi quindi riceve nella comunione un tesoro rigorosamente e assolutamente infinito che ci viene dato come talento da far fruttare. La grazia è un elemento statico ma per sua natura vuol crescere in tutti e ovunque. Questo avviene solo con la nostra adesione, con il nostro lasciarsi assimilare a Lui in ogni ambiente: fonte di ripensamento per noi. (finita la comunione - la Messa ce ne andiamo...).
5 Con Gesù, nell'Eucarestia, vengono a noi anche le altre due persone della SS. Trinità, perché sono, i tre, inseparabili. Mai noi diventiamo templi di Dio viventi così perfettamente come durante la santa comunione. Per questo divino ed ineffabile contatto, la persona che si comunica, che passa accanto a noi dopo aver ricevuto, che si siede accanto a noi, o noi, diventiamo più sacri della pisside, anzi della stessa ostia come specie le quali, pur contenendo il corpo di Cristo, non ricevono da Lui l'influsso santificante che noi riceviamo.
6 L'unione eucaristica ci associa in maniera misteriosa, ma realistica, alla vita intima della SS. Trinità. È un mistero formidabile che avviene in noi. L'adorazione è l'unico modo per ringraziare. La preghiera del gloria è d'obbligo. Lo stare lungamente in silenzio diviene esigenza...
7 La comunione eucaristica ci associa in forma misteriosa ma realistica, con tutte le persone in grazia di Dio (consanguineità con Dio e con i fratelli). È il fondamento della Chiesa, della comunione.
Dobbiamo essere chiari, radicali in questo... non esiste altra vera comunione... è la fratellanza universale, è l'ecclesia che si realizza nel mondo. Veri benefattori..!
8 Questa comunione eucaristica vissuta profondamente ci fa crescere come "segno" nel mondo di quella unità che il mondo sogna e di cui i cristiani dovrebbero essere il "sacramento e il segno".
Unità ovunque esiste qualche cristiano che così profondamente vive... nasce una piccola èquipe, nasce la comunità...
9 La forza e il dinamismo di una èquipe, di una comunità è direttamente proporzionale alla vita eucaristica vissuta nel profondo. Sapere che in mezzo a noi ci sta il Signore, sapere che è con noi, sapere che ci sostiene: è il dinamismo evangelico che costruisce comunione.
10 Nasce l'esigenza di essere al servizio, la teologia del servo che muore per la comunione del mondo, della vita di comunione. Non attendo nulla, mi metto totalmente al servizio in mille iniziative perché cresca Lui nella vita di comunione.
11 Nasce l'attenzione affinché non vi siano persone sole, emarginate, povere, in miseria; nasce la carità eucaristica cristiana.
12 Nascono i rapporti rivoluzionati, cambiati: sono tutti effetti dell'Eucarestia; nasce il volto radioso dell'amore, del servizio, della gentilezza, ovunque...
13 Nasce l'esigenza della missionarietà ovunque.
14 Nasce infine l'esigenza della immolazione, come Lui, per la redenzione di tutti.
15 L'Eucarestia diviene il fine, il mezzo, lo scopo di tutto. La contemplazione di tali realtà diverrebbero sintesi dell'esistenza... tutto prenderebbe senso... e "consistenza" la nostra vita.
- Queste realtà ben meditate basterebbero da sole a tonificare la nostra vita cristiana che deve essere essenzialmente eucaristica.
 
II° disposizioni per ricevere l'Eucarestia.
Oltre che lo stato di grazia, il sapere che cosa si sta facendo, il conoscere le conseguenze di tale passo ossia la vita che deve diventare Eucaristica: pane azzimo da mangiare... agnello che si immola, servo che si mette a disposizione di tutti importa:
1) fede viva: Cristo Gesù richiedeva sempre questa virtù come condizione indispensabile, prima di concedere una grazia anche di indole materiale. L'Eucarestia è il vero misterium fidei: nulla si vede e si percepisce, tutto è nascosto: divinità e umanità, tutto. Ciò esige da noi una profondissima fede, impregnata di adorazione. Il mio inginocchiarmi, il segno di croce che faccio non è allora un'azione meccanica ma vuole essere un segno della sua presenza e la mia profonda adorazione. Dio si commuove di fronte alla fede: non c'è nessuno, potrei beffarmi, parlare ad alta voce: ed invece rimango attento e sensibilissimo. Ricordo quando da studente in teologia andava a pulire la Chiesa, lucidare l presbiterio... con tremore... e mi dava fastidio che... come oggi quando si fanno le prove di canto, quando si entra in Chiesa chiacchierando, quando ci si siede subito... è mancanza di fede e di delicatezza! Quanta delicatezza poi avrò nel trattare con gli altri: toccati, impregnati di Dio, fratelli! Fede per la grazia che ci viene; fede con la preghiera che sgorga: sono accanto a Te, a Te presente e, allora, come il lebbroso, come il cieco di Gerico, come l'emmorissa..!
Non esagerare: buttarsi a terra: Port Royal ecc. ma fede!
2) umiltà profonda: sentire la nostra indegnità perché sei tu che lo vuoi, sei tu che hai detto: prendete e mangiate. Non mi sento lontanamente all'altezza, non mi sento a posto, non (ne ho voglia…) ma, come Maria SS.: ecco faccio quel che tu vuoi. Oppure il fatto del centurione..! Oppure quando qualcuno che stimiamo viene a vedere qualcosa di fatto assolutamente male: non vorremmo. Umiltà: è troppo una realtà infinita per avvicinarci con leggerezza, autosufficienza. "Signore non sono degno". Ma tu vuoi e tutto questo mi confonde ancora di più perché ho peccati commessi, che dimostrano tutta la mia superficialità e l'ingratitudine... e tu mi attendi ugualmente: allora pentimento, confusione, adorazione, disponibilità.
3 fiducia illimitata: ma attenzione: il ricordo dei peccati, oppure quel proposito non realizzato oppure non ricordato ci deve portare sì all'umiltà ma non all'abbattimento, all'angoscia: sarebbe un'altra forma di egoismo! Fiducia illimitata con uno sguardo tenerissimo di misericordia su noi stessi. Signore, tu lo sai che ti voglio bene. Con la tua grazia riuscirò, se mi fido solo delle mie forze sono sicuro che non riuscirò mai a vincere da quella inclinazione, da quel difetto, ma Tu mi darai, perché mi devi dare forza... e riuscirò! E' quindi il momento dell'intimità, della preghiera profonda, è il momento in cui possiamo chiedergli, come ad un amico del cuore, tutto, purché sia secondo la piena riuscita del nostro essere nella sua volontà. Chiedergli l'impossibile: fiducia!
4 Fame e sete di Lui: è la disposizione necessaria per aumentare in grazia. Non abitudine; fanno tutti la comunione; razionalmente se non c'è sentimento, "ho bisogno di te Signore, di Te solo, perché Tu solo sai comprendermi, Tu solo hai parole di vita eterna!" Fame e sete dell'amore, di Lui, della grazia; diventa il centro della giornata; non se ne può più fare a meno. Ci manca qualcosa di fondamentale! L'Eucarestia ricevuta con desiderio aumenta la grazia in grado incalcolabile. Quanto più viviamo, studiamo, sperimentiamo la vita tanto più l'Eucarestia diventa rifugio, centro di convergenza, principio dinamico, ciò che conforta; diventa fondamentale insomma. È la fame e sete di Lui tutto quanto: fame d'amore.
III Il ringraziamento.
Dal punto di vista dell'aumento di grazia che il sacramento produce in noi "ex opere operato" è più importante la preparazione che il ringraziamento, perché l'aumento in grazia è in relazione con le disposizioni attuali. Tuttavia pure il ringraziamento è importantissimo. S. Teresa D'Avila lo raccomanda vivamente. È nella storia dell'ascetica cristiana. "Come, viene a te è un ospite così importante e tu ringrazi così superficialmente?". Il modo migliore per ringraziare è quello di identificarsi, per mezzo dell'amore, con Cristo stesso, e offrirsi al Padre. Le disposizioni sono quelle tradizionali e cioè: adorazione - ringraziamento - riparazione - petizione. Abituarsi anche a seguire. A meno che il cuore esploda diversamente.
L'abitudine tante volte rende sterile il ringraziamento. Non so cosa dire! Non avviene nessun contatto intimo con Gesù, nessuna conversazione cordiale con Lui, nessuna effusione dei cuori, nessuna richiesta umile di grazia di cui noi e il mondo intero ha un immenso bisogno. Sforzatevi di dirgli che gli volete bene, vederne le motivazioni, incominciate a fare uno sforzo di conversazione, di dialogo; parlate con serenità di tutto, presentate a Lui le esigenze di tutti, elencatele ad uno ad uno, sentite come vostri questi problemi e allora, alla fine, Gesù stesso aiuterà e indirizzerà la vostra preghiera.
- Un altro mezzo per ringraziare è mettersi nei panni del bisognoso evangelico, di colui che è stato perdonato, guarito e sentirne effettivamente tutto il ringraziamento: "Signore aumenta in noi la fede". "Signore insegnaci a pregare". "Nessuno mi ha condannato Signore". "Signore dacci di quest'acqua...". "Signore salvaci noi periamo" ecc.
Per quanto tempo ringraziare? Intanto per quei minuti, o tutto il tempo che possiamo disporre, ma poi per tutta la giornata... perché insieme si possa studiare, lavorare, ecc.
IV Comunione spirituale: è certo un ottimo atto di religione con cui si rimane in amore di Gesù e si aumenta in grazia. Consiste nel desiderarla in noi spiritualmente, giacché sacramentalmente lo abbiamo ricevuto o non lo possiamo ricevere... È sempre stata sollecitata dalla tradizione ascetica... e, per ricordarlo, conviene legarla a qualche realtà che ricorre durante il giorno: il suono delle ore, ogni qualvolta dobbiamo uscire da casa ecc. È necessario però evitare che si faccia per abitudine o superficialità.
V La visita al SS Sacramento: è un'altra pratica spirituale di immenso valore: mi porto ai piedi dell'altare e ascolto il maestro, adoro la divinità nascosta. Durante il pomeriggio, prima che venga notte: silenzio, raccoglimento, colloquio, testimonianza, punto di sintesi, azione consequenziale. Per compiere questa visita basta dar libero sfogo al proprio cuore e rimanere in contemplazione. Non è necessario essere istruiti per amare. Nasce l'ansia apostolica... Si capisce la storia..!
VI S. Messa: è lo strumento altissimo di santificazione. Intanto agli stessi fini-e immergerci nella meditazione contemplazione degli stessi effetti del sacrificio della croce.
1) Il sacerdote della Messa rende a Dio una adorazione degna di Dio, rigorosamente infinita. Non c'è niente, neppure lontanamente che possa avvicinarsi a questa altezza infinita. Chiunque sia il sacerdote è Gesù che viene offerto. Si dà a Dio tutto l'amore che gli è dovuto per la sua infinita potenza, amabilità. Una sola Messa glorifica più Dio di tutto ciò che noi e insieme tutti gli angeli e i santi possiamo e potremo fare. Noi stessi prendiamo valore infinito, tutto attraverso noi prende valore infinito perché viene unito a Gesù Cristo: è il goccio d'acqua unito simbolicamente al vino per il Padre. Se ha questa importanza la messa: preparazione, attenzione, adorazione, disponibilità, puntualità, grandezza del sacerdote. È l'atto più importante, principale di tutta la religione e del culto cattolico. Se così la comprendessimo: preparazione, canti, letture, silenzio, tempo..!
2 Ringraziamento. Se possiamo così adorare e ricevere immensi benefici nella Messa, nasce un debito infinito di gratitudine che possiamo saldare solo con la Messa. Solo con il sacrificio eucaristico, solo con Gesù e in Gesù possiamo ringraziare infinitamente per il nostro debito perché è Cristo stesso che ringrazia.
3 Riparazione. dopo l'adorazione e il ringraziamento non c'è dovere più urgente di quello della riparazione per i nostri disordini e del mondo intero. Anche qui la S. Messa è fondamentale: solo nel sangue di Cristo nuovamente offerto a cui aderiamo, i disordini vengono riparati. Un asceta così meditava: "Perché non castiga per...; perché vengono offerte ogni giorno tante S. Messe! Per ottenere il perdono; per ottenere la grazia di una conversione, per chiedere l'impossibile... non c'è nulla di più efficace della celebrazione della S. Messa.
Ancora: nessun suffragio alle anime del Purgatorio è tanto utile quanto la celebrazione eucaristica.
4) Petizione: in questa luce, per chiedere ecc. non c'è novena o triduo che si possa paragonare all'efficacia impetratoria di una sola Messa.
Perché tutto ciò avvenga: disposizioni interne... ed esterne! Perché abbiamo fatto questa meditazione: se lo scopo dell'esistenza è la gloria di Dio e la santità, grazia, ce ne dà la possibilità, il sacramento dell'Eucarestia e il sacramento eucaristico, con tutto ciò che abbiamo detto, prendono un'importanza fondamentale.
Meditare e proporre.