VII°
Il servo e servizio nel N. T.
Rilettura Bibilica
Noi sapremo scoprire l'identità del servo, in questo N.T. dopo aver esaminato i tre atteggiamenti seguenti:
- Maria, la serva del Signore.
- Gesù, il servo di Dio
- Gli Apostoli e discepoli, servi del Re.
1) Maria:
Risponde all'Angelo: "Ecco la serva del Signore" e canta nel Magnificat: "l'anima mia magnifica... perchè ha rivolto gli occhi alla bassezza della sua serva".
In queste espressioni non troviamo l'atteggiamento della schiava obbediente di fronte al padrone, ma qualcosa di più profondo. Maria all'annuncio non è che consenso, accettazione, dipendenza, spoliazione amorosa. È un sì d'amore ad un programma che ancora non sa ma che intravvede, un programma a cui dovrà totalmente tornarsi e collaborare. È un servizio che la coinvolgerà tutta: intelligenza, volontà, tutto il tempo, tutta la vita. A questo programma, con molta umiltà, dirà il suo sì e darà il via al grande servo di Dio, Gesù, del quale condividerà tutto. Non è solo dunque fedele esecutrice ma coinvolta collaboratrice in tutto!
2) Gesù il servo di Dio (nei sinottici).
A) Gesù si presenta come servo fin dal Battesimo: "E appena uscito dall'acqua... una colomba... Tu sei...". Si risentono in queste espressioni quelle già riferite da Isaia: "Ecco il mio servitore che io sostengo, il mio eletto in cui gioisce l'anima mia...".
-> Gli esegeti vedono Gesù nel Battesimo all'inizio della sua missione di servo sofferente. Non è che qui si spieghi la sua missione di servo sofferente ma sarà la sua passione e morte che ci farà ben intendere quest'inizio. L'inizio del servo di Dio che è venuto per servire: per rinnovare l'alleanza, e predicare la buona novella ai poveri: "il come" verrà a suo tempo.
-> Giovanni addirittura nelle sue prime pagine così lo presenta: "Ecco l'Agnello"... cioè "ecco il servo che deve essere immolato." Ecco colui che è al servizio del Signore e a servizio di tutta l'umanità: Agnello da macello per tutti! E quale sarà la missione del Agnello servo? Togliere ciò che nessuno può togliere: "i peccati del mondo.".
-> Ecco delineata la figura del servo sul modello Gesù: 1) agnello... 2) immolato... 3) per i peccati...
Ma è così delineata la figura del popolo servo-Chiesa-comunità, quindi di tutti noi! È scioccante e fantastico!!!
B) Il ministero di Gesù (e quindi della Chiesa e nostro).
Dopo il Battesimo e la permanenza nel deserto torna a Nazaret e legge nella sinagoga: da Isaia
Lc. 4,18-19.
Poi commenta: "Oggi si è adempiuta questa scrittura nelle vostre orecchie”. Non si parla in forma esplicita di servo, ma è tutto l'insieme che ne parla (del resto il tratto letto da Gesù è tolto dal testo di Isaia che riguarda la vita del Servo di Dio!). In questo passo: Il servo è l'unto dallo Spirito per una missione speciale: totalmente servo di Dio e degli uomini soprattutto dei più miserabili. E ne dà subito l'esempio predicando.
Più avanti Matteo dirà "Il figlio dell'uomo è venuto per servire, non per essere servito" (Mt. 10, 45). [se dovessimo realisticamente interpretare così la nostra esistenza come ci sentiremmo finalmente liberi e quanto bene faremmo! Non attenderemo più nulla ma ci doneremmo sempre e senza misura..!]
Matteo è impressionato da questa figura e, soprattutto, perché completa al millimetro le profezie del servo:
Mt 12,17-21.
Però questi sono tratti secondari del servo ma è bene riferirli, come fanno i sinottici perché il ritratto di Gesù come servo non sarebbe completo senza questi tratti che spiegano e preparano il ritratto nella sua radicalità. È in un altro passo di Matteo che incominciamo a vedere il tratto essenziale o primario del Servo Gesù: Mt. 8,16-17: "Fattasi sera gli portarono molti indemoniati... e cacciò... e guarì molti... perché si adempisse ciò che era stato detto dal profeta Isaia: ha preso le nostre infermità, e si è addossato le nostre malattie".
Non è semplicemente la presentazione di un servo sofferente per gli altri ma il Servo che si mette al servizio degli altri, particolarmente dei più bisognosi. Volontariamente..!
C) Annunci della passione-resurrezione.
I continui annunci della passione, la Pasqua già presente nel mistero dell'Eucaristia, la realizzazione della Pasqua: tutte queste tappe Gesù si mette in relazione e viene messo in relazione con il servo di Jahvè.
La vita presa, assunta come preciso servizio. Non ci sono momenti propri, svaghi, momenti morti: tutto è in ogni momento al servizio. È fenomenale!
Mc. 8,31-32 Lc. 9,22 Mt. 16,21
Mc. 9,30-32 Lc. 9,43 Mt. 17,22
Mc. 10,32-34 Lc. 18,31 Mt. 20,17
Il discorso in Mc. 8,31 è segnato da un discorso sulla necessità di perdere la propria vita per Gesù e il Vangelo, se vogliamo seguirlo (8,35).
Il secondo discorso di Mc. 9,30 è sottolineato il termine di "consegnato", votato, donato completamente! E chi vuole seguirlo? Appena dopo (9,35): "Chi vuol essere il primo sia l'ultimo. Servo di tutti"!
L'idea di servizio e chiara. Gesù unisce strettamente il suo destino a quello del servo, ed esige che i suoi seguaci o discepoli seguano la sua stessa via: che si facciano a loro volta servi degli altri.
Il terzo discorso di Mc. 10,32 non aggiunge nulla all'essenziale, ciò che già conosciamo; ma per chi vuole seguirlo? E' la ripetizione di 9,35 e cioè: Gesù si definisce e si identifica con il servo per la salvezza di tutti e dice a chi vuole seguirlo (10,43) "Chi vuol diventare grande fra voi dovrà essere vostro servo. Chi tra voi vuol essere il primo dovrà essere schiavo di tutti". E per sè Gesù aggiunge una frase (già riferita) fra le più importanti del Vangelo: "Il figlio dell'uomo non è venuto per essere servito ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti (10,45)." Amici, immergiamoci in una meditazione profonda... Che modelli andiamo cercando? Che cosa attendiamo per muoverci... non è tutto chiaro? In questi versetti troviamo l'essenziale della dottrina e il comportamento del servo, di tutti i servi, di tutti coloro che lo vogliono seguire.
Che Gesù servo non scherzasse o non fosse superficiale nel dire le frasi suddette che scioccano lo sappiamo dall'accettazione della passione e morte. Non scherzava Gesù..! Sapeva ciò che diceva e già lo viveva..! E lo disse anche per noi! Amici: anche per noi. E noi? C'è un cammino tracciato: la storia della salvezza, della liberazione incomincia a farsi concreta, pesante! Ma non è proprio così: chi ama supera la morte! Coraggio.
E) La cena
Prima della dottrina del servo, l'esempio: la lavanda dei piedi in San Giovanni! È l'azione più umile... E poi le espressioni che anticipano la passione: la benedizione del pane e del vino in cui vuole esprimere il suo servizio per tutti. "Corpo dato per voi". "Sangue versato per i vostri peccati". Tutto!
L'Eucarestia si capisce solo se messa in funzione della missione di Gesù; solo se messa in relazione al suo grande servizio che stava per compiere e che continuerà a compiere lungo i secoli.. È ricordo e attuazione del Suo servizio. E chi partecipa, partecipa pure alla sua missione di servizio: morte e risurrezione per tutti.
"Fate questo in memoria di me": Gesù continua a servire e conduce ciascuno di noi a farci, a nostra volta, servi di tutti. È illuminante per tutti noi...
F) Le tentazioni.
Ma l'accettazione da parte di Gesù della sua missione di servo ha pure il suo contrario: le tentazioni di sottrarsi ad essa. Ed è continua questa tentazione contraria... in tante circostanze della sua vita. (Questo ci conforta: pure noi comprendiamo e ci rifiutiamo il più delle volte a prendere la missione del servo... per tanti motivi...).
- subito dopo il Battesimo viene portato nel deserto per essere tentato...: la tentazione è insinuante: cerca di convincere Gesù a sviare il suo messianismo spirituale per orientarlo verso fini interessati. La risposta ci svela come il servo viva di fede e di adorazione; in servizio totale a Lui e secondo Lui..!
Mt. 4,10 + Più avanti a Pietro che ripete lo stesso invito a Gesù prendendo il posto di Satana (Mc 1,13 e 8,33). È il tentativo di sviare Gesù dalla sua missione di servo! E poi è la grande tentazione dell'orto del Getsemani. 14,34-35: "Se fosse possibile passi". Il calice: la missione del servo di Dio per la liberazione dei peccati del mondo, non per messianismo terreno come gli Apostoli attendevano. Dovette essere una tentazione terribile: gocce di sudore di sangue calarono a terra... Ma è l'accettazione! Come non ricordare tanti altri passi della sua passione? E tutto in silenzio! È sbalorditivo! Percosso ecc la sua missione fino alla morte! Per il riscatto di tutti!
Ecco il modello per noi! È un indirizzo concreto, di fede... un indirizzo di servizio per il Regno, per la storia, un servizio che è cammino di liberazione!
3) Gli Apostoli e discepoli servi!
La storia sacra non si scrive senza gli Apostoli e tutti i seguaci di Gesù. Così ha voluto Gesù stesso.
Commentando il preannuncio della Passione abbiamo visto che Gesù invitava a prolungare e a imitare il suo servizio gli apostoli e seguaci perché fossero servi; stessi dello stesso servizio che significa dare la vita, per rimanere nella prospettiva evangelica, non semplicemente per gli altri, ma in modo tale che gli altri scoprono la salvezza apportata da Gesù e facciano comunione!!!!!
Gesù li aveva, a poco a poco, preparati a interpretare la morte e risurrezione sua come questo servizio per eccellenza. E li aveva poco a poco preparati a imitare il suo servizio, a dare la vita per lo stesso scopo!
Dopo la Pentecoste sappiamo che si misero proprio su questa precisa linea. Lo Spirito Santo scenderà proprio per confermarli e indirizzarli su questa linea.
Anche quando più tardi istituiranno la diaconia, per rimanere loro solo servi della Parola e dell'Eucarestia, per la distribuzione di cibi e bevande, la istituiranno per creare dei servitori della Chiesa di Dio (lettera ai Tralliani, II, 3).
A) Ciò che si sottolinea, nei Vangeli, a riguardo degli Apostoli servi e seguaci è l'idea del vegliare! La necessità del vegliare. Il servo è colui che veglia.
Mc. 13,33-36 lettura.
Ciò che Gesù attende dai servi: vegliare. Che significa vegliare? Essere attenti ad avvenimenti, persone, cose e cioè essere attenti al Suo intervento e passaggio! Essere attenti e disponibili alla Sua azione e alla sua Parola. Non addormentarsi... non chiudersi... non diventare tradizionalisti... ma attenti! È Dio che viene! Questo vegliare significa ancora: i servi del Signore
1) hanno fede nella suo ritorno quindi vigilano e stanno saldi... sanno vivere nella castità e povertà...
2) Lavorano seriamente per far fruttificare i talenti, non i doni naturali come si intende spesso dalla parabola dei talenti, ma fruttificare la Parola di Dio.
3) Vivendo nella carità perché "è più grande colui che serve".
B) -> Il servizio sincero al Signore e al prossimo pone sempre esigenze assolute:
"Nessuno può servire due padroni" Mt. 6,24... meditazione per noi!
Ma chi continuerà a così servire, Gesù stesso si porrà al servizio del servitore Lc. 12,37 e lo farà entrare nella sua gioia "entra nella gioia del Tuo Signore" Mt. 25,21.
4) Per S. Paolo
S. Paolo in tantissime circostanze: il servo di Gesù Cristo. Il termine servo, servizio per sé e per i cristiani S. Paolo lo userà tante volte soprattutto nelle sue lettere.. Innanzitutto per S. Paolo:
1) Il lavoro missionario è un servizio: egli si sente servo, cooperatore, dispensatore, amministratore, compagno di servizio. Vuole dirci che appartiene ad una persona e che si sottomette totalmente al lavoro di questa persona.
S. Paolo: servo di Gesù Cristo! All'inizio delle lettere: Rom. 1,1; Fil. 1,1; Gal. 1,10. Appartiene a Gesù Cristo con legami di fede e di amore. Questo servizio porta con sé:
- Spogliamento di sé - fedeltà - pazienza - riconoscimento della scelta di Dio. Dunque è veramente orientativo per noi:
a) Colui che segue Gesù Cristo non vive per sé stesso: è una pietra nell'edificio che Gesù costruisce:
"Che cos'è dunque Apollo? Che cos'è Paolo? Servi grazie ai quali giungeste alla fede. Di conseguenza nè colui che pianta è qualcosa, né colui che irriga, ma colui che fa crescere: Dio...
Noi siamo collaboratori di Dio e voi il campo di Dio! 1 Cor. 3,5-7-9. Siamo collaboratori e basta: chi conta è Dio!
b) Colui che segue è fedele!
"Se cercassi di piacere agli uomini non sarei il servo di Cristo". Gal. 1,10. Ministri di Cristo... e da questi non si esige altro che si mostrino fedeli" 1 Cor. 4,12.
Ed è fedele colui che riferisce le sue parole, non le nostre... Colui che non annacqua la Parola per piacere... o per paura... È colui che per la fedeltà può giungere a scandalizzare e a farsi ributtare dai suoi amici...
c) Una magnifica pazienza nel donarsi per il Regno! "Non spezza la canna fessa e spegne il lucignolo...". Ma il servo è colui che vuol farsi "tutto a tutti per salvarne ad ogni costo alcuni" 1 Cor. 9,22.
"Benché fossi libero, mi sono fatto schiavo di tutti per guadagnare tutti... siamo servi per la causa di Gesù" 2 Cor. 4,5.
Ma metterci così al servizio, quanti contraccolpi, urti, cattiverie, sfide,... pazienza e metterci in comunione con la passione di Gesù. "Hanno perseguitato me, perseguiteranno voi".
d) Siamo stati scelti dal Signore. Dobbiamo riconoscerlo ed esserne riconoscenti. In che modo? Facendo diventare la nostra vita una liturgia:
"Vi esorto fratelli, a offrire il vostro corpo come ostia vivente, santa, gradevole a Dio, in culto spirituale quale si addice a Dio". Rom. 12,1.
E a conclusione:
Gesù ci è stato messo come modello di servo!! E allora? S. Paolo ci esorta: "Abbiate in voi lo stesso sentire che fu in Cristo Gesù, il quale pur essendo di natura divina... si immolò per la salvezza...".
Imitarlo è per noi cercare una intima unione al mistero della sua obbedienza alla sua missione. Come quest'obbedienza lo porterà alla glorificazione, così porterà pure noi. La via del servizio è la via della glorificazione!
Vi ho presentato come meditazione una rilettura biblica sul termine di servo, servizio.
da Abramo, Mosé, i vari libri ispirati, Gesù, gli Apostoli, la comunità dei cristiani.
Dopo tutto quello che noi abbiamo detto in questi giorni, chiameremo questa nostra disponibilità al Regno - comunione per la costruzione della comunione, servizio, servi o liberazione?
Chi ha accettato di essere o divenire servo è diventato libero. "Chi da schiavo è stato chiamato dal Signore, è un libero del Signore" 1 Cor. 7,22. Siamo stati chiamati alla libertà e questo servizio è il cammino di liberazione per eccellenza. Siamo stati liberati dal peccato, ma questa liberazione deve continuare perché il chicco di frumento muoia perché dia frutto.... Questa liberazione è nella carità: Mc. 10,45. "Siate servi gli uni degli altri, perché la giustizia a questo ci obbliga, ma è la carità che ci inclina, secondo il pensiero di colui che è venuto per servire". "Se persevererete in questo conoscerete la verità e con la verità, la libertà".
Allora coraggio... Sarebbe interessante: Ignazio, Origene, Atanasio, Gregorio nisseno ecc. Servitori fedeli!
Servo di Dio! In questo servizio la mia liberazione e glorificazione! Meditiamo....
VIII°
1) - Il no alla liberazione!
2) - La confessione: strumento di liberazione.
A questo fantastico disegno di salvezza, a questo interessante cammino di liberazione noi abbiamo la possibilità di dire di no! Nella nostra cocciutaggine, superficialità, vuoto intellettualismo, abitudine e ignoranza abbiamo la capacità e la volontà di distruggere tutto. Non m'interessa, non mi importa niente... e continuo a vivere abbarbicato disperatamente alla giornata che passa, alle cose o avvenimenti senza darmi una ragione o scopo.
A - Noi, nella nostra piccolezza, con la nostra intelligenza, abbiamo la possibilità di dire di no, e di autoeliminarci.
Capita a noi ciò che un giorno capitò ad un povero ragno. Arrivò un giorno ad una grande ragnatela... tutto rovinerà rovinando se stesso. Sciocco presuntuoso! Abbiamo la possibilità di autoeliminarci: non volendo inserirci nel cammino di liberazione e nell'abusare della libertà da Lui dataci per metterci in comunione con Lui, libertà che esprimiamo solo nel tendere e rimanere uniti a Lui, perché questo è il fine di tutto, ed invece... Il n. 13 della G. et Sp. così dice "l'uomo... tentato dal Maligno, fin dagli inizi della storia abusa della sua libertà e erigendosi contro Dio e bramando di conseguire il suo fine all'infuori di Dio".
Fin dall'inizio c'è stata questa possibilità di autoeliminarci! Perché l'uomo arriva a questo punto? È ancora la G. et Sp. al n. 13 che dice: "spesso, rifiutando di riconoscere Dio quale suo principio, l'uomo ha infranto il debito ordine in rapporto al suo ultimo fine e, al tempo stesso, tutto il suo orientamento sia verso se stesso sia verso gli altri uomini e verso tutte le cose create. Così l'uomo si trova in se stesso diviso" e più avanti: "per questo tutta la vita umana, sia individuale che collettiva, presenta il carattere di una lotta drammatica tra il bene e male..." e ancora al n. 37: "tutte le attività umane sono messe in pericolo quotidianamente dalla superbia e dall'amore disordinato di se stessi...".
Tutto ha inizio da qui: la superbia che non mi permette di vedere il suo piano, di mettermi nel suo piano di salvezza e voglio vivere così come io voglio, nel mio pantano. Il peccato: mi autoelimino con la mia stessa intelligenza e divengo inutile! La mia vita non ha più senso perché non è nella storia sacra! Non raggiunge il fine!
Ma è già una fortuna sapere tutto questo! Sapendo verrà il giorno della decisione, della conversione. Ma quanti non sanno!
B -> Si è smarrito il senso del peccato per cui l'uomo è invitato a fare tutto il contrario di quanto la Rivelazione indica. Chi sa che esiste un piano di salvezza, un disegno o progetto di Dio, una storia sacra in cui noi dobbiamo entrare? È avendo coscienza di questa tesi enorme e meravigliosa di Dio che si sente una infinita angoscia quando l'uomo pone la sua intelligenza, forze e talenti al servizio del piacere momentaneo, del solo divertimento, bestemmia il lavoro e la vita, vive di mille realtà che divengono idoli: donna, sesso, [ma..], violenza, politica, soldi, azienda! Nasce l'esigenza di dire: "perdona loro perché non sanno; vivono così perché..”. Ma che cosa facciamo per togliere questa situazione negativa? Collaboriamo a far smarrire il senso del peccato o portiamo e riveliamo Dio, le sue esigenze, la sua storia che è poi la liberazione del mondo? Siamo nella storia o viviamo anche noi fuori della storia?
-> Si è smarrito il senso del peccato perché si è smarrito il senso di Dio e, con questo, il senso, lo scopo della vita. E' con infinita angoscia che penso a questa realtà! A quanti vivono superficialmente perché non sanno... perché non vedono... perché nessuno li avvicina. Sono degli autoeliminati dalla storia, non raggiungono lo scopo... diventano inutili a se stessi e agli altri. È terribile!
Provate a meditarci sopra: questa è la storia sacra, il cammino di liberazione! Quanti non sapendo vivono da alienati, si alienano in pantani che conducono alla morte! Siamo forse anche noi così? Che cosa vogliamo fare?
C
Ma che cosa è per noi il peccato?
A - è un no! a tendere con tutte le nostre forze, alla comunione divina. L'essere tende alla felicità somma e noi lo costringiamo a non raggiungerla; è una contrazione dell'essere! L'essere tende al più essere e noi lo costringiamo al non essere!
+ E' un no! a ciò che è a noi necessario: è quindi una pazzia il peccato.
+ è una contrazione di vitalità: nati per donarci al Regno, costringiamo all'egoismo! È rovina dell'uomo! È un no! al cammino di liberazione; è, quindi, un fermarci, un vivere alla giornata, un rimanere schiavi dei propri istinti, comodi, volontà. Bloccati!
B - E' un no! alla Alleanza divina. Teniamo presente che cosa era questa alleanza e che cosa è: Dio a nostra disposizione! Dio nel suo popolo che ama! È un no! a tutto questo. Dio per suo conto ed io per mio conto.
Superbia, autosufficienza, superficialità, infantilismo. Conseguenze: mente ottenebrata, caos, inimicizie con i fratelli, situazione della torre di Babele: grande confusione e lotte. In queste situazioni quanto più l'uomo è e vuole essere intelligente tanto più porta confusione.
-> oltre che autoeliminazione è pazzia!
-> è l'esperienza di Adamo ed Eva che si oppongono alla volontà di Dio volendo fare una scelta di se stessi come criterio autonomo e indipendente da Dio. Si eliminano... si ritrovano nudi, paurosi, e, alla fine, nemici.
-> così è l'esperienza del figliol prodigo:
- dammi: è la rottura dell'alleanza... Tutto per me!
- emigrò: è pazzia... è evasione
- vita dissoluta: irresponsabilità
- dilapidò: autodistruzione... inutile... parassita
- sentì la miseria: la distruzione della persona. Che cosa è stata la mia vita? A chi ha servito? Terribili momenti!
c) è quindi il crollo della persona, dell'essere! Pietro-Giuda! Ho consumato la mia esistenza!
d) ma in questo modo non siamo entrati nella storia, non liberati anzi siamo diventati pietre d'inciampo per molti altri!
Nel non esserci donati, nel non aver donato tutto, tempo, cose, sentimenti ecc. non abbiamo indirizzato, richiamato: quanto tempo perso in cose inutili, e in amicizie superficiali da caffè, in parole o discussioni inutili alla luce dell'eternità, lavori e impegni inutili sempre alla stessa luce! Il peccato è questa scelta di inutilità...
e) c'è poi il problema profondo del Corpo mistico per cui il peccato diventa un taglio con Dio e una saracinesca per gli altri.
Vite e tralci: il distacco dalla sua amicizia che è una corrente di grazia che corre tra Dio e noi e altri. Mi stacco e diminuisco la mia unione con Dio, stacco e diminuisco l'unione con tanti altri e diminuisco la vita di grazia del mondo intero.
Non è peccato solo ciò che appare, ciò che serve o non serve al prossimo, ma il più piccolo peccato che sembra non ripercuotersi sugli altri è invece micidiale! Anche il più piccolo peccato... mi stacca da Dio e influenza negativamente il mondo. Trappa è per questo: per immettere nel mondo tanta grazia di Dio.
Ognuno di noi in questa realtà del corpo mistico può fare moltissimo: preghiere, sacrifici, atti di amore, mantenendosi uniti, stretti al Signore Gesù.
2) Che cos'è il peccato per il Signore?
D
possiamo solo tentare di sapere qualcosa per gli effetti o il ribrezzo che molti ebbero o per ciò che Gesù dirà o farà!
-> Per Gesù il peccato è un no! a Lui. È il no del bimbo ai genitori. È il no di un amico - della persona innamorata. Non mi interessi più!
-> E' un no! al suo amore!
+ Osea e l'amore di Dio.
+ Cantico dei Cantici e l'amore della sposa.
+ Isaia e il cantico della vigna.
+ La passione e morte di Gesù.
+ Le apparizioni della Madonna.
E' il metterci superficialmente sull'altra sponda. È l'atto di ingratitudine per eccellenza. È infedeltà massima! Pancrazio!
Aversio a Dio et conversio ad creatura. E' la più grande ingratitudine.
II punto: confessione.
Siamo nati per la luce-Cristo, ma il peccato è tenebra.
Siamo nati per la verità, ma il peccato è menzogna.
Siamo nati per la vita, ma il peccato atrofizza, è morte!
Chi sceglie il peccato violenta se stesso e, alla fine, l'uomo si sente pesante, non contento, diviso, nervoso, stanco. Fa schifo a se stesso! È il risultato del rifiuto di credere in Cristo. Giov. 5,38; 6,29. È il risultato di chi si allontana dal Padre. Non resiste lungamente lontano: a meno che non si ubriachi, o non renda sazio in continuazione il suo cuore.
Chi fa questa esperienza o l'ha fatta sa che ad ogni confessione si ripete il gesto del padre del figliol prodigo: ci prende... ci perdona... ci rincuora... ci rimanda liberi, in pace finalmente. Tutto ritorna bello e ci sentiamo liberi, leggeri, buoni, con desideri di bontà e generosità! L'umanità sente questo disegno di salvezza, perché l'umanità nata da Dio non può se non..., e l'uomo oggi risponde con queste precise iniziative:
1) confessori laici
2) autocritica marxista
3) posta del cuore
4) psicoanalista... quanto più l'uomo abbandona Dio e la confessione tanto più deve ricorrere alla psicanalisi.
Il cuore dell'uomo brulica di mille cose: la psicoanalisi le porterà a galla ma non risolverà nulla.
Che cosa sono le cose inventate dagli uomini per risolvere il problema dell'uomo di fronte al grande progetto o piano di Dio dove l'uomo troverebbe se stesso e la sua precisa funzione? È una povertà infinita di fronte ad una ricchezza immensa per chi sa confrontare! Posta del cuore, autocritica, psicanalisi ecc.: risoluzioni personali, visioni ancora grette ecc.
La confessione? Mi risana nel profondo, l'egoismo... e mi dà il motivo per cui vivere e lottare. Mi inserisce in un grande programma, piano, storia della salvezza, mi invita a riprendere il cammino di liberazione! Nella confessione:
+ Dio ci viene incontro. Ci dà le cose essenziali...
+ e ci libera dalla autoeliminazione e pazzia...
- È misericordia.
+ La confessione è strumento di amicizia: il ritorno 1) nell'amore, 2) nella storia, 3) in me stesso.
+ La confessione è un passaggio da morte a vita.
+ La confessione è strumento di grazia per noi e il mondo intero. Aumenta la grazia nel mondo. Non ha importanza la mano che si alza... è importante che mi assolva: cresco nell'amicizia, nella grazia, divento così il benefattore del mondo intero. Così è per la preghiera, per la comunione. Non è lo stesso farla o non farla!
+ Con la confessione veniamo liberati dall'egoismo e dal tornaconto personale per vivere per il Regno, a servizio del Regno...
+ La confessione è stata inventata dall'amore per vivere nell'amore; perché non approfittarne?
+ E' ancora il Suo Sangue versato.
+ E' lo strumento per camminare e verso la liberazione! Meditiamo, preghiamo!