Premessa alla
Tre giorni lavoratori
Collocazione C - 1
 
Ciò che verremo dicendo è frutto di un lungo ed intenso lavoro cui hanno partecipato i vescovi, i responsabili diocesani della pastorale del lavoro, i sac e i laici impegnati nel mondo operaio in Piemonte.
E il risultato di incontri di studio di questi ultimi anni.
L'obiettivo del documento e, quindi, del nostro lavoro in questi giorni è il seguente: come realizzare l'evangelizzazione dei lavoratori dipendenti dell'industria e dei servizi ed in particolare degli operai.
Quindi, tratteremo solo dell'evangelizzazione in un mondo specifico, quello degli operai. Sarebbe interessante svolgere un lavoro analogo per tutti gli altri lavoratori visti nel loro settore e, così pure, per gli imprenditori e i dirigenti.
+ La scelta degli operai e fondata su un duplice motivo:
  • Se ne è parlato tanto e così poco si è fatto! È necessario incominciare, a tracciare delle linee.
  • Per poter avviare un'azione missionaria, che deve essere realizzata all'interno della e dalla stessa classe, è necessario che un gruppo specifico inizi a prendere coscienza della propria condizione e si confronti liberamente con la Parola di Dio. È un modo tipico per avviare l'azione missionaria.
Questa scoperta di gruppo specifico con una identità cristiana farà sì che si sviluppi tutta una nuova azione in termini nuovi e per vie diverse da quelle solite.
+ Ciò che verremo dicendo toccherà pure osservazioni sulla condizione operaia, ma vorrà analizzare prevalentemente la loro condizione religiosa e il comportamento della Chiesa in rapporto all'evangelizzazione.
Penso che sia necessaria una lettura della realtà per rendere concreta la riflessione di fede, per trarre delle applicazioni pratiche e, quindi, fare delle scelte pastorali realistiche. (Infatti tutti i documenti della chiesa sulle questioni sociali contengono delle analisi)
+ L'analisi che vi verrà proposta è sì il risultato di un profondo e intenso lavoro però non ha il valore dei principi e perciò rimane nel piano della opinabilità.
+ Il cristiano, nello svolgere una analisi è nella condizione comune a tutti gli uomini ma ha un punto di riferimento che sono i valori rivelati da Dio.
Questo punto di riferimento deve pure diventare un criterio di giudizio a cui deve sempre ispirarsi.
Per capire questo mondo dobbiamo affrontare la cultura operaia. Essa ha risentito e risente tuttora di un forte influsso del marxismo... ma ha una vitalità sua propria che non si confonde con il marxismo.
Usare certe espressioni che sono diventate di uso comune non è accettare la visione marxista, ma è un usare certi termini per capire, capirci e per poter dialogare con questo mondo.
+ L'utilizzazione di tale linguaggio non è senza rischi ed occorre sempre precisarne il significato e tener sempre presente le ripercussioni che si suscita tra i lavoratori.
+ Usare un altro linguaggio ci sembra inutile anche perchè oggi non saremmo capiti. A che o a chi vale allora?
+ Le analisi non sono molto estese ma ciò di cui noi soprattutto ci occuperemo è soprattutto il problema fede e lavoratori e, quindi, agli orientamenti operativi consacreremo tempo e preghiera.
+ Vorremmo che i lavoratori scoprissero il Vangelo... la nostra, quindi, è un'ottica perfettamente religiosa! (non sociale, politica sindacale.. ecc). Ma è un tentativo di azione evangelizzatrice...!