La Verginità

 

La “cultura” oggi dominante ritiene l'attività sessuale un”assoluto” che non sopporta né leggi né finalità; che non ha ragione d'essere oltre il suo stesso esercizio che spiega tutto il comportamento umano e non riceve illuminazione da niente che esista fuori di se stessa. ed ecco i risultati: il rapporto uomo-donna è diventato opaco, arbitrario, senza scopo; il sesso è diventato, dopo la sua “liberazione”, angosciante e alienante come tutto ciò che è caduto nella palude dell'insignificanza; l'istituto matrimoniale finisce con l'essere visto come un residuo arcaico di regolamentazioni e di finalizzazioni senza senso. Questa “cultura” ha veramente bisogno di una sfida. Proponendo, e da sempre, la verginità totale e definitiva come possibile e liberante, come ideale di vita, il cristianesimo, ancora oggi, sfida la cultura mondana con la provocazione della verità.

In effetti il rapporto sessuale è di natura ma “relativo”: relativo all'amore, del quale deve essere conseguenza e manifestazione, relativo alla vita, alla cui trasmissione deve essere aperto; relativo, nel fondo del suo essere, al mistero da cui prende senso cioè il sac.di [….] del matrimonio, di cui il rapporto sessuale rappresenta, in un certo senso, l'unione di Cristo e della Chiesa.

Ma pure la verginità cristiana è altra e non meno autentica espressione d'amore; altra ed autentica dilatazione della vita divina, altra e meravigliosa “icona” delle nozze eterne e, quindi,dà alla relazione uomo-donna la sua giusta misura. E' come dire: soltanto in una cristianità che custodisca ed onori la condizione verginale, il sesso, la vita sponsale, l'istituto del matrimonio si salvano dalla corrosione delle nostre elaborate insipienze.

Entriamo nella meditazione: salto tutto ciò che [fa problema per noi]: disturbi sessuali, affettività esagerata, mast. Rapporti prematrimoniali, giochi d'amore, ecc… perché pur essendo nostri e da vedersi in confessione o direzione di coscienza, vengono completamente superati dalla morale evangelica e dalla verginità e castità come valori evangelici e rivelati. E come serenità…!

A livello personale possiamo discutere come superare … tra sacerdote e colui e colei… è la debolezza! Lo do come scontato che esista tutto questo con tutte le sue difficoltà ma, nel presentare il modello a cui Gesù ci invita, si troverà la forza di dare il colpo d'ala a tutta la nostra grettezza in questo campo. Un reale salto per non rimanere impastoiati nelle distinzioni, nel notare fino a che punto… nell'essere soggettivi (io la vedo così … io la giudico così…) nel sfuggire a tutti i bizantinismi: la castità, la verginità sono valori rivelati che salvano e liberano … provare per credere! Che il sesso come assoluto è alienante è assoluto…!

 

1) La verginità cristiana è un dono mistero! Appartiene alla storia della salvezza di Dio. Se appartiene alla sua storia rivelata la verginità cristiana non può essere ricondotta ad un puro fenomeno umano, ad semplice un fatto naturale. Fa parte, invece, della novità portata da Cristo, e legata alla missione di Cristo. La verginità cristiana è un aspetto fondamentale di quella assoluta “novità” che penetra nel mondo, vivificandolo, con la venuta e la missione di G. Cristo. S. Ambrogio ha percepito vivamente e ha predicato con forza l'aspetto di novità assoluta che è propria della verginità cristiana. Per il grande vescovo di Milano la verginità fa il suo ingresso nel mondo solo con Cristo; per la nostra terra essa è una realtà del tutto nuova perché la sua vera patria è il cielo.

“Certamente non abbiamo questa virtù in comune con i pagani, né la praticano i barbari e tanto meno le altre creature. Sebbene respiriamo la stessa aria e condividiamo la medesima condizione del corpo e non differiamo nel modo di generare, ci distinguiamo però nettamente da loro per questa virtù: infatti i gentili la apprezzano,ma anche consacrata la contaminano, i barbari la opprimono brutalmente, gli altri poi non la conoscono affatto. Chi oserà citarmi le vergini di Vesta o le sacerdotesse di Pallade? Che è  questa castità non di costumi ma di anni, non perpetua ma limitata all'età? E' ben impudica la verginità che si riserva per essere poi corrotta in età più matura…

Stabiliamo anzitutto dove sia la patria, Non c'è dubbio che la patria della castità sia il cielo. Quindi essa qui è straniera, là è cittadina. Il Padre di tutto ciò .. è l'Immacolato figlio di Dio …”

2) La verginità cristiana è mistero perché essa è solo possibile unicamente come dono gratuito di Dio.

E non può essere diversamente perché fa parte della novità portata da Cristo. Ma anche il Concilio si esprime in questi stessi termini:

L. G. n. 42 “prezioso dono della grazia divina”

P. caritatis n. 12 “insigne dono di grazia”

[Eptatam Tatius] n. 10 “prezioso dono di Dio”

Presb. Ordinis n. 16 “dono meraviglioso”

E' quindi resa possibile da Cristo stesso, per sua scelta. E' il suo amore che ci segue: “mi hai sedotto” Gerem. 20,4 “mi hai scelto fin dal seno di mia madre.”

Se è dono è da me immeritato! Diviene allora “carisma”! In questo senso la verginità non è un atto di un giorno ma una scelta di ogni giorno. A chiamata continua, risposta con cui ci rioffriamo quotidianamente. La nostra offerta iniziale non può conoscere tramonto!

Ma la sua chiamata alla fedeltà, al cuore indiviso, alla risposta.. chiamata beatificante e responsabilizzante unita alla sua grazia, al suo […], è continua! E' la sua fedeltà, oggi, che mi chiama, mi interroga: emerge il valore della nostra fedeltà come dovere di tutti i giorni, ovunque siamo: Ti sono fedele! E' veramente il suo invito, continuo, a vivere verginalmente, a condividere la sua stesa vita verginale. Si può intuire, per la verginità cristiana, il valore della fedeltà, come grazia e dovere per tutti i giorni della vita. “Ricevi dunque l'anello della fede, segnandolo dello Spirito Santo, perché tu possa essere chiamata sposa di Dio ed essere coronata in perpetuo, se servirai fedelmente a Lui”

3°) La verginità cristiana è mistero, dono, può venire illuminata solo dalla Parola di Dio e può venire accolta solo nella fede!!!

E' la novità di Cristo che rivela: a Dio che parla: la risposta della fede, fiducia, fedeltà. E' Dio!! La castità è una risposta di fede a Dio! Per chi non ha fede il discorso della verginità è duro (come per i giudei il discorso sull'Eucaristia) può anche risultare scandaloso! Non solo ma giunge a parlare di una assurda illogicità .. perché? di una realtà disumana e disumanizzante ( al tempo di S. Gerolamo a Roma: stimata pazzia che tante ragazze o giovani … )

Ma alla luce, illuminati dalla fede, si intravede, si vede… 1 Cor. 2,16 diviene esaltante! Gesù diceva agli Apostoli: “Non tutti possono capire, ma solo coloro ai quali è stato concesso. Chi può capire capisca!” Mt. 19,11-12.

4° La verg. Crist. Come mistero chiede l'atteggiamento interiore dell'umiltà. Perché?

La verginità cristiana come dono, come tutti i doni, sunt in nobis sine nobis. Non è logico allora parlare di facilità, di difficoltà, di possibilità o impossibilità. Non è una nostra conquista. Noi rispondiamo con umiltà, con preghiera e implorandola quotidianamente. Se è dono, con quale umiltà e attenzione… deve essere custodita!!!

Il tema dell'umiltà ritorna con frequenza in S. Agostino: “Pensavo che sarei vissuto troppo infelicemente nello stato verginale e non pensavo che, nella tua misericordia, avrei trovato il farmaco per guarire anche di questa malattia; perché nella mia inesperienza credevo che la verginità dipendesse dalle proprie forze ed io ero conscio di non averle. Ero tanto stolto da ignorare quello che sta scritto: nessuno può essere continente se non glielo concedi. (De Sancta Verginitate 33, 51-56) “E tu me l'avresti senza dubbio concesso, se, col gemito mio interiore, avessi bussato alle tue orecchie e, con salda fede, in Te avessi gettato la mia preoccupazione”. (Confessioni 6,11).

Da questa umile consapevolezza del dono, sentimenti e atteggiamenti che chiedono di essere coltivati, approfonditi, conseguenze logiche:

  1. gioiosa gratitudine … implorazione di aiuto, continua!
  2. [Comprensione] di fede sempre più penetrante …
  3. fedele corrispondenza, la più attente, generosa possibile …

Pensieri da ciclostilare e distribuire

 

 

      II

La Verginità cristiana è frutto singolare del Battesimo

 

Il legame che il Battesimo crea tra il cristiano e la Chiesa, Vergine sposa di Cristo è il dato da cui partire per decifrare la significazione cristiana della Verginità.

L.G. n. 44: Con i voti o altri sacri legami … Chiesa sua sposa”. Dunque il legame che il Batt. crea tra il crist. e la Chiesa, Vergine sposa di Cristo, è il dato da cui partire per  decifrare la significazione cristiana della Verginità.

1°) La Chiesa è legata sopranaturalmente a Gesù Cristo con un legame così profondo che essa diviene qualcosa di Lui, suo corpo, di cui Egli rimane il capo. Il fatto dell'Alleanza sponsale tra Dio e il suo popolo raggiunge, nel mistero della Chiesa, il suo vertice storico: il popolo di Dio, che è la Chiesa, si unisce a Cristo, al suo corpo risorto per formare quasi una “persona” sola con Lui, per divenire la sua “pienezza”. La Chiesa, proprio perché corpo e sposa di Cristo, vive un'unione e una dipendenza dal Redentore così radicali ed esclusive da poter essere espresse in termini di vera e propria verginità.

Ora il Battesimo inserisce il credente nella Chiesa sposa vergine di Cristo e lo fa appartenere in modo totale e definitivo a Cristo Signore. E' da notarsi la profondità singolare dell'inserimento nella Chiesa e dell'appartenenza a Cristo: non si tratta di un fatto superficiale che si aggiunge dall'esterno e in un secondo tempo all'essere del battezzato, bensì di un fatto così radicale e immediato da risultare propriamente “costitutivo” dell'essere cristiano stesso. Ne segue allora che ogni battezzato, in forza del sac. del bat. prende parte al mistero della Chiesa sposa Vergine di Cristo e cioè appartiene in modo unico, totale e irreversibile a Cristo. In altri termini: ogni battezzato è un vergine. E' la “verginitas mentis” di cui parla S. Agostino; è la “castitas generalis virus” di cui parla S. Tommaso e che consiste nella vita teologale: fede, sp. carità! Da questa forma di verginità nessun battezzato è esc(l)uso, neppure gli sposi. Anche gli sposi per il batt. e il mat. sac  possono e devono donarsi totalmente a Dio. Amarlo con … porsi al suo servizio!

2° Non solo dunque i vergini ma anche gli sposati in quanto battezzati, rivivono il mistero dell'unione sponsale-verginale della Chiesa con Cristo. E la devono testimoniare.

Dunque due “segni” relativi alla stessa realtà; ciascuno dei due è chiamato a dire questa realtà, secondo la sua specifica vocazione, nella Chiesa e nel mondo.

Ma questi due in che modo si diversificano?

L'episcopato italiano dopo aver detto che anche “il matrimonio cristiano esprime, come misterioso segno salvifico, l'unione di Cristo con la Chiesa” presenta la verginità come “un nuovo cammino in cui il battezzato può essere chiamato da Dio e fornito di un particolare dono dello Spirito per manifestare più compiutamente la realtà ultima e innovatrice della nuova alleanza”. E precisa:”L'amore verginale di Cristo per la Chiesa e la fecondità soprannaturale di questo misterioso connubio è così significata e presentata in modo diverso e oggettivamente più pieno da coloro che sono chiamati alla sequela di Cristo ed al servizio del Regno di Dio e dei fratelli, con il cuore indiviso, nella verginità consacrata”. E conclude: ”Né questo dono si contrappone al matrimonio cristiano ma piuttosto ne indica il profondo significato spirituale e il compimento futuro: ”Alla risurrezione, infatti, non si prende né moglie né marito ma si è come Angeli in cielo”. Mt. 22.30.

Ma che significa: ”in modo diverso e oggettivamente più pieno?”. Così rispondiamo: sia il matrimonio che la verginità sono “simbolo” dell'unione d'amore sponsale di Cristo con la Chiesa e di questa con Cristo; ma mentre il matrimonio è soltanto un simbolo “terrestre e mediato”, la verginità è simbolo “spirituale e immediato”.

Mat. simbolo terreste .. non ha più luogo dopo la risurrezione; è immagine racchiusa nel tempo dell'unione di Cristo con la Chiesa. La verginità, simbolo spirituale, pur svolgendosi in una condizione terrestre, è un vero anticipo della vita eterna dei risorti.

Inoltre il mat. è simbolo mediato cioè passa attraverso un intermediario, il coniuge, da come si vive con il coniuge; la verginità simbolo immediato cioè si presenta con tutta la sua immediatezza, non esiste intermediario, non include tra se e il Cristo nessun coniuge o altro.

La sintesi di tutto ciò è la preghiera che si pronuncia nell'atto della consacrazione di persone alla verginità: ”Benché nessuna ragione sminuisca l'onore delle nozze e permanga la benedizione delle origini sul santo matrimonio, esistono tuttavia delle anime che, per consiglio della Tua Provvidenza, rinunciano alla casta unione nuziale e desiderandone il sacramento non imitano ciò che si compie nelle nozze ma amano ciò che dalle nozze è preannunciato”. Cioè quando Dio sarà definitivamente tutto in tutti. E la verginità l'anticipa.

3° Al termine di questo secondo punto di medit. Diciamo come sintesi: è il battesimo la sorgente prima della vita verginale. Il batt. ci costituisce “proprietà di Cristo”. Ma anche per coloro che si sposano. I vergini per concedere maggior spazio, maggior amore, maggior tempo; una definitiva imitazione di Lui!

 

III La Verginità cristiana e la croce

La verginità cristiana comporta la vocazione a portare la croce “Se uno viene a me e non odia…” Lc. 14,26 “chi non porta la propria croce e non viene” Lc. 14,27 Del resto non è vocazione cristiana che non comporti la partecipazione alla croce del Maestro. Con il batt. si realizzala nostra chiamata cristiana e il battesimo fa posto alla croce. Così la verginità cristiana è “mortificazione, rinuncia, distacco, povertà”. Ma di che cosa e perché?

“Di che cosa?” il contenuto. “Perché?” la motivazione. E' necessario rispondere per comprendere più a fondo.

1 Il contenuto della rinuncia

- Non si tratta semplicemente di rinunciare al peccato contro la castità, perché questa è esigita a tutti, anche agli sposi. Ef 5,3. Anche nel matrimonio il corpo deve essere messo al servizio della [giustizia] per la santificazione.

- Neppure si tratta di rinunciare all'attività sessuale come tale, la quale risulta legittima e buona nel matrimonio che per i crist. è sacramento, segno efficace della carità sponsale di Cristo.

- Occorre ricordare che l'attività sessuale degli sposi esprime e realizza una realtà più ampia, una realtà cioè che coinvolge tutti i valori della persona dei coniugi anche e soprattutto quelli affettivi e spirituali: la sessualità umana è al servizio dell'amore coniugale.

Ora la verginità cristiana comporta propriamente la rinuncia all'amore coniugale non solo umano ma anche sacramentale, secondo tutte le sue note e le sue esperienze di pienezza umana, di comunione totale, di fedeltà, di fecondità.

I verg. e le verg. intendono così esprimere un “vuoto” non solo sul piano sessuale ma anche sul piano affettivo spirituale proprio dei coniugi cristiani.

Per valutare l'entità della rinuncia non bisogna fermarsi a guardare il primo distacco, la prima decisione, ma la continua e quotidiana rinuncia [in persona] tutta la vita.  Presso i padri della Chiesa: Castità = martirio! All'inizio.. entusiasmo. Poi .. martirio! Metodio di Olimpo scriveva:”Le vergini hanno accettato un martirio, non sopportando per un breve periodo dei dolori fisici ma sostenendo per tutta la vita, senza venir meno, la vera lotta olimpica della purezza..” hanno resistito ai selvaggi assalti del piacere e alle paure, alle tristezze e alle altre malvagità della cattiveria degli uomini”. Paura, tristezza = solitudine!! La solitudine ..! S. Gregorio Magno: ”anche la pace ha il suo martirio...”.

2) Motivazione della rinuncia

- Non per una considerazione pessimistica o per una disistima dell'amore coniugale e dell'attività sessuale. Optatam totius n.10 [gli ……..magnanimità]

- Non come situazione imposta dalle circostanze avverse della vita. Si pone invece come “libera scelta

- La verginità cristiana sceglie la rinuncia per un motivo soprannaturale: “per il regno dei cieli”. Mt. 19,12 = per Dio stesso e il suo amore. Questa è la prospettiva indicata da Cristo e che ritroviamo nel testo di Matteo a proposito della indissolubilità del matrimonio nell'economia cristiano. Riprendere Mt. 19, 10-12. Tre tipi di impotenti: quelli per nascita, quelli per mano di uomo, quelli per scelta divina alla quale hanno corrisposto con una motivazione soprannaturale. Ora solo l'eunoukia per il Regno è costitutiva della verginità cristiana.

3) Il motivo soprannaturale appare così determinante da costituire l'elemento specifico della verginità cristiana: la verginità è cristiana solo se viene scelta e vissuta per il Regno dei cieli. La verg. crist. dunque è un no! Ma anzitutto è un si! E' vero che è un “vuoto” affettivo ma è per una pienezza di amore. Solo questa pienezza può rendere ragione dello “scandalo” della rinuncia!

Scrive Maggiolini:”non è inibizione ma scelta sponsale; è la seduzione di Lui che, di fronte a tante altre proposte, stima impossibile un altro schema di esistenza; è l'esperienza interna dell'amore; è un'altra comunione che ha preso il sopravvento e che rende minima ogni attenzione sia fisica che psicologica di altre persone, fino a scomparire completamente.” E' la logica conseguenza di un amore definitivo e completo; è un appartenere definitivamente a Lui! “Non sapevate che io devo essere nelle cose del Padre mio?” Lc 2,49

4) Con il battesimo noi muoriamo alla vita della carne. A quella morte deve seguire la mortificazione del Batt., di ciascuno di noi, lungo tutti i giorni della nostra esistenza: Lc. 9,23 :”Poi a tutti diceva: se qualcuno…rinneghi… prenda… ogni giorno…”.

Così alla rinuncia dell'attività sessuale e dell'amore coniugale (per chi vuole arrivare fino a questo punto) per amore di Cristo deve far seguito un incessante impegno ascetico, finalizzato ad orientare tutta la tensione e forza sessuale che portiamo in noi ad amare Lui e i fratelli. Con tutto ciò non si può negare che non si avranno momenti di stanchezza, di solitudine. (ho forse sbagliato tutto?), un peso, sconforto, [deludiose], disordine, momenti di trepidazione, di peccato… dovuti a scarsa vigilanza… In quei momenti non conviene abbattersi, mettere nuovamente tutto in discussione; ma riscoprire la presenza luminosa e liberante di Cristo. L'amore totale e immediato per Gesù è la forza vittoriosa.!

Dobbiamo ricordare che il voto di verginità non ci toglie la peccabilità… non diventiamo dei privilegiati; continua la possibilità delle cadute. A rimanere casti si conosce la solitudine della croce… e la gioia del mattino di Pasqua!

Certo è da stimarsi molto il sac. della conf. e quello dell'Eucaristia. Con la preghiera i sac. e la vigilante lotta…! Scrive un autore (Legrand): “Rimanere puri, casti è un combattimento, un agonia come la passione di Cristo. Può toccare il fondo dell'angoscia.. della croce.. ma si è consolati dal sapere che sono solo doglie del parto del nuovo uomo e del nuovo mondo in cui l'uomo vecchio di carne, si disfa e lentamente risorge l'uomo nuovo”!

 

IV Il vincolo d'amore con Cristo

Il Batt. comporta anche il dono della consacrazione a Cristo o della partecipazione alla sua vita nello Spirito. E si tratta di una consacrazione-partecipazione di natura sponsale: in ogni battezzato si realizza lo stesso vincolo sponsale d'amore che esiste tra Cristo e la Chiesa.

I Padri della Chiesa vedono il batt come il momento in cui Cristo si dona alla sua Chiesa a noi singolarmente. Emerge il valore della verginità. “Non per imitare ciò che si compie nelle nozze, ma per amare (e amano) ciò che dalle nozze è preannunciato”.

Charles de Foucauld dice: “La verginità, la castità non sono lo stato di un'anima che non è sposata; sono, al contrario, lo stato di un'anima sposata ad uno sposo diletto allo sposo perfetto”!

Al di là delle parole: per i o le vergini: ricevono una grazia, un amore che esperimenta una capacità e una forza di donazione, di comunione, di totalità, di fedeltà, non inferiori alla capacità e alla forza presenti e operanti nell'amore coniugale umano.

Così scrive e [pensa] S.Agostino!

La totalità deve caratterizzare ogni amore cristiano: “Amerai il…” La totalità d'amore viene facilitata dal cuore non diviso proprio della persona vergine. (per i più giovani esperienza in questi anni..)!!!

E' questo l'insegnamento di Paolo 1Cor. 7,32-34!

E così il decreto P.O. n. 16 . P.C. n.12 = cuore non diviso (farne un esperienza…) oggi fare l'esperienza! (Non perché non si ha il ragazzo/a ma proprio perché si vuol ritardare cercando questa esperienza…) è meraviglioso!!!

Come interpretare il cuore non diviso

[Festrazzi] spiega così il pensiero dell'Apostolo Paolo:

“non è il fatto che la moglie debba occuparsi del marito o viceversa, che possa impedire l'attuazione della carità; anzi, per sé, tale circostanza, la dovrebbe favorire. Ma in pratica ciò non avviene, o meglio, è fortemente ostacolato dall'egoismo che vuole ridurre questo amore a livello della carne, ne abbassa il valore, ne limita l'estesione. La verginità, al contrario, non trova tale ostacolo perché lo scopo che la promuove è direttamente la carità e la condizione di vita che essa richiede è tendenzialmente staccata dalla materia…” Nel parlare di “totalità” e di “cuore non diviso” c'è da ricordare che tutto ciò è frutto e della grazia di Dio e delle continua e sollecita corrispondenza umana. Inoltre non si deve dimenticare che la persona vergine non è messa al sicuro dalla esperienza della “divisione” interiore come tale: non a caso la verginità è stata sempre interpretata e vissuta come continua lotta. La vita di questi secondo Agostino deve configurarsi come un incessante cammino verso l'unita interiore sotto il comando della carità. Infine dobbiamo ricordare che anche queste persone possono purtroppo, conoscere l'esperienza “dell'adulterio”… cuore che si divide… non si ama più totalmente Cristo. E' un peccato in cui la persona Vergine può andare incontro. E' un adulterio sacrilego!

Una grande realtà che ci consola e ci rinfranca è comunque la seguente. Non è tanto la persona che cerca Cristo ma è Lui che cerca noi. E' Lui che fa di tutto per unirsi a noi e farà di tutto per non rompere o perché non si rompa questa unione sponsale a Lui. Questo ci consola e ci tranquillizza.

V La fecondità che viene dallo Spirito

L.G. n. 41 “La perfetta continenza per il Regno dei cieli è sempre stata tenuta in singolare onore dalla Chiesa, quale segno e stimolo di carità e speciale sorgente di spirituale fecondità nel mondo”.

Fecondità della Chiesa: S. Madre Chiesa = è [intuito] fine!

Lo Spirito Santo ha iniziato un'opera meravigliosa attraverso Maria SS. e la sua concezione verginale, opera che continua ancora oggi attraverso la sposa di sempre: la Chiesa.

Per questo mistero gli uomini rinascono, vengono rigenerati come figli, ad immagine del Cristo.

Questa sposa feconda, la Chiesa, è unita a Cristo anche in funzione della missione di salvezza. Così la Chiesa collabora in modo e responsabile nella trasmissione della vita soprannaturale... Ora tutti noi abbiamo un carisma con cui rigenerare il mondo…!

Siamo “madre Chiesa”. La nostra fede deve generare altri alla fede, così la speranza deve… così la carità..!!

La fecondità: radicare, consolidare, dilatare il Regno di Dio L.G. n.44.

La fecondità si esercita nel triplice [musus]! Si esercita nella santità che è amore! Soprattutto nell'amore!

Così scriveva S. Teresina del B.G.:”Compresi che la Chiesa aveva un cuore e che questo cuore era infiammato d'amore. Compresi che era l'amore a far muovere tutti… e se l'Amore veniva meno gli Apostoli non avrebbero più annunziato il Vangelo, i martiri sarebbero fuggiti… Compresi che l'amore era tutto, comprendeva le vocazioni, che l'amore è eterno! O Gesù finalmente ho trovato il posto mio nella Chiesa, nel cuore della Chiesa che è mia madre, io sarò l'Amore!” = Esiste nella Chiesa, un preciso rapporto tra verginità e carità. La verginità si presenta come ampliamento della fecondità ecclesiale e come specificazione della sua misteriosa natura. La verginità.

1) Amplifica la fecondità. Solitamente viene sottolineato il rapporto solo estrinseco tra verginità e fecondità. Cioè la verginità ti rende più libero e più disponibile per l'annuncio! In questo senso anche Pio XII nella “Sacra Virginitas” aveva parlato di verginità come portatrice di frutti: frutti di apostolato, di carità nel servizio, frutti nelle missioni, nella preghiera ecc..

E tutto ciò è vero perché la v.c. dà una capacità, una disponibilità ad un amore più profondo, più largo verso i fratelli. Amore più profondo: perché tutt le energie affettive e spirituali sono al servizio, non c'è [sacca] o ritorno o esigenza egoistica.

Amore più largo: perché è verso tutti. Non si richiudono per abbracciare solo qualcuno, le nostre braccia.

La verginità sostituisce un [valore]messo al servizio degli altri; è una diaconia nella Chiesa e per la Chiesa.

Il rapporto intrinseco è quello della grazia per tutto il corpo Mistico: maggiore amore per Cristo, cuore indiviso, totalità = più grazia, più presenza di [Dio] per tutti.

S. Giov. della Croce: ”è più prezioso al cospetto del Signore… è di maggio profitto per la Chiesa un briciolo di puro amore che tutte le opere insieme”. (Cantico spirit. XXIX,2).

      La Verg. C. presenta un secondo significato in rapporto alla fecondità della Chiesa: specifica la natura misteriosa della fecondità ecclesiale. La quale è maternità verginale. Cioè non è secondo la carne e il sangue, non è con mezzi umani ma solo per intervento misterioso di Dio. I vergini diventano continui “segni” di questa [maternità] verginale.

E' e sono continuo segno che l'iniziativa è Dio; che la sterilità, non compresa dagli uomini, è e diventa il luogo della maternità (malati, emarginati, ecc…).

Noi come Chiesa saremmo sterili… noi presi singolarmente conosciamo e soffriamo i nostri limiti: Lui interviene e tutto si sprigiona. Quanto più si è a Lui fedeli e vergini tanto più Lui prende l'iniziativa della gratuita salvezza. La verginità cristiana non è dunque una “fuga dal mondo” ma diviene il luogo della maggiore fecondità per tutta la Chiesa e il mondo, per tutti i fratelli che riceveranno grazia su grazia.

VI La Verg. Crist e la vita eterna

Il Vat. II ha riproposto con insistenza la dimensione escatologica della vita della Chiesa: in tutti i suoi membri essa attende con forza di essere in Cristo il quale trasformerà il nostro misero corpo rendendolo conforme al suo corpo glorioso. Non solo i vergini e le vergini, ma tutti, anche gli sposati, devono cercare “prima il regno di Dio e la sua giustizia”; devono tutti aver imparato da Cristo la sua preghiera:”Venga il tuo Regno.” tutti devono levare il grido: Vieni Signore Gesù!

- La verginità cristiana comunque tiene un posto particolare nella dimensione escatologica della vita della Chiesa, quale sposa che, dall'esilio, attende di unirsi allo sposo lontano.- leggere L.G. n.44: ”.. la professione dei consigli… operante nella Chiesa”.

Cioè anticipa, diviene fede, testimonianza della vita eterna. Diviene “segno” della vita eterna. Se questa la vita eterna è vita di comunione con Cristo… i vergini sono coloro che, con cuore indiviso, più di ogni altro, anticipano e testimoniano questa comunione. “passa la scena di questo mondo” 1 Cor. 7, 32-34

- Una seconda indicazione la prendiamo dal Vangelo di Lc. 20,34-35. La vita eterna non è vita matrimoniale ed è il possesso eterno di Dio.

Infine una conseguenza fondamentale della dimensione escatologica tipica della verginità cristiana è la speranza intesa quale grazia ed esigenza della Verginità stessa.

Speranza e distacco dalle cose come dal corpo! La povertà si inserisce nella vita dei vergini.

 

VII La vita virtuosa delle persone vergini

S. Ambrogio:”De istitutione virginis”: “Impari a possedere il suo corpo, impari a umiliarsi: tenga saldo l'amore, muro della verità, recinto del pudore. Nel cuore sia la semplicità, nelle parole la misura, verso tutti il pudore, verso i parenti l'amore, verso i bisognosi e i poveri la misericordia: venga sopra di lei la benedizione del morente, e la bocca della vedova la benedica. Che in tutti i suoi sentimenti e opere faccia [tralucere] Cristo, guardi a Cristo, parli Cristo”.

Come ogni cristiano anche i vergini devono impegnarsi in una profonda vita dinamica interiore per rendersi simili a Gesù Cristo. Accenniamo ad alcune virtù in particolare che devono essere sviluppate e possedute.

1) La virtù della verginità innanzitutto.

La verginità si ricollega alla castità. Ora la castità è quella virtù morale che regola, secondo la retta ragione e la fede, l'attività sessuale. Questa regolazione può avvenire in un duplice modo: o usando rettamente dell'attività sessuale nell'ambito del matrimonio unico e indissolubile o rinunciando a tale uso prima del mat. o al di fuori del matrimonio.

La verginità è molto più ampia: ama ed è fedele! E se ama e vuole essere fedele non può se non essere casta. La castità diviene una condizione necessaria della verginità. E' San Tommaso stesso che sottolinea l'ampiezza e la vastità e la profondità della verginità di fronte alla castità. Perché la verginità è un vero dono totale [che parte ma rimane] generosa.

Ora questa verginità cresce con il crescere dei motivi di rapporto con il Signore, con il crescere della fedeltà e dell'amore. A questo punto si comprende che la verginità appare non tanto come un qualcosa che si [fa] quanto invece come qualcosa che si è! E' effettivamente un essere e un sentirsi totalmente consacrato.

2) La verginità è una “via” della carità e alla carità. Niente ha valore se non attraverso la carità. Per questo anche la verginità è nella carità… o è nulla come valore e testimonianza. Non solo ma la carità è la miglior custode della verginità.

La verginità che nasce dalla carità non può se non porsi in un duplice servizio: servizio a Dio e ai fratelli.

Così verginità e carità si incontrano e sperimentano l'amore sponsale e l'amore fraterno universale.

La verginità dilata all'infinito l'amore verso tutti = nella preghiera [nel fino] del “corpo mistico”; nell'operosità [missionaria] e sociale.

Se l'egoismo entra nei vergini, se il disimpegno o l'apatia prende il vergine non solo ne soffre la carità ma la verginità stessa viene messa in serio pericolo.

3) Custode dunque è la carità ma la dimora della verginità è l'umiltà. Umile per scoprirsi creature amate e per continuare a ricambiare l'amore.

4) la mortificazione - necessaria a tutti (i) cristiani e quindi, necessaria a chi vuol custodire una perla preziosa.

Il cuore è consacrato: quale [attenzione]…

Il corpo è consacrato, deve rimanere fedele: quale [attenzione] a tutto! Combattimento, lotta!

La Madonna, regina dei vergini, ci illumini e protegga

5) Lotta al consumismo!