L'impegno temporale nel Vecchio e Nuovo Testamento. Padre Martini
E' un tema vastissimo come è immenso l'impegno temporale dell'uomo così come viene definito nella prima pagina della Genesi là dove si parla dell'assoggettare la terra oppure là ove si dice dell'uomo cultore e custode del giardino che a lui viene affidato perché se ne occupi con tutta la vastità della sua intelligenza e delle sue risorse.
+ Chiamiamo impegno temporale tutto ciò che l'uomo fa per vivere, realizzare se stesso e il mondo intero (lavori, professioni, attività di insegnamento, famiglia ecc.).
+ Non possiamo chiamare, se non impropriamente, impegno temporale la preghiera, la predicazione, alla vita di fede, la testimonianza ecc.
-> Impegno temporale: ciò che l'uomo fa o dovrebbe fare, da sempre, prescindendo dal cristianesimo. E gli impegni possono essere capiti senza la Rivelazione.
-> La Rivelazione che cosa ci dice a riguardo dell'impegno temporale, così vasto e prolungato? Infatti occupa quasi tutto il tempo in cui viveva una persona!
-> Una sorpresa ci attende: quanto è vasto l'impegno temporale tanto è ristretto il numero di parole e di affermazioni che il Nuovo Testamento consacra. Chi si metta a leggere il Nuovo Testamento per cercare indicazioni, affermazioni, precetti ecc. ne rimarrà alquanto deluso.
Sono affermazioni generali che si ripetono frequentemente.
Alcuni testi:
1 Cor. 7,209-31: lettura!
1 Cor. 16,1-4.
E poi i capitoli 8 e 9 sulla colletta dei poveri.
C'è un passo nella lettera ai Rom. 13,1-7 "sull'autorità e sulle tasse"; è qualcosa di specifico nell'impegno temporale. 2 Tess. 8,10-12 è sul lavoro in genere ma non approfondisce molto il problema.
Si possono ancora ricordare: Col. 3,18,4-1; Ef. 5,22,6-9; sono esortazioni sui rapporti tra marito e moglie, figli e genitori, padroni e servi.
Si nota dall'insieme che si tratta più di atteggiamenti che di contenuti.
Più che descrivere l'impegno in sé, più che dare norme sul modo di comportarsi nella famiglia ecc. si parla piuttosto di un "certo stile da tenere nell'impegno".
-> Passando al Libro degli Atti si possono ricordare i passi della carità e solidarietà tra fratelli, 2,44-45 "avevano tutto in comune ecc." o la distribuzione quotidiana dei sussidi o l'organizzazione per i poveri. Ma più che impegno temporale nella presentazione di uno stile di vita: "i cristiani sono fratelli e devono aiutarsi vicendevolmente".
-> Dal Vangelo si potrebbe ricordare il noto passo di Matteo 25,31-46: "dar da mangiare agli affamati ecc.”. Ma anche qui più che impegno temporale, più che elencazione di doveri da svolgere - e non sono tutti - si vuole sottolineare il rapporto Gesù-fratelli, il servizio di carità Gesù-fratelli. Insomma non ci sono definizioni ecc. su un impegno ma solo uno stile.
+ C'è pure da aggiungere che il termine "terra" che nell'A.T. appariva chiaro nella sua realtà da trasformare, nel N.T. non ha quasi mai il significato di Genesi 1,28.
Viene usato per indicare il suolo ove cade la semente, ove agisce la potenza di Dio, ma, soprattutto per definire la "terra escatologica" e non come impegno temporale. Esempio "i miti erediteranno la terra"... il Regno di Dio; oppure: "Voi siete il sale della terra".
-> Con questa ultima affermazione siamo portati verso un tipo specifico di rapporto con l'impegno temporale che non è un rapporto di identificazione tra messaggio evangelico e l'impegno temporale, ma è un rapporto di qualificazione che va oltre. Chiarisce l'impegno temporale stesso propriamente detto. Se dovessimo ancora soffermarci per un momento nell'A.T. vedremo che essi in realtà ha insistito su alcuni atteggiamenti dell'impegno temporale, specialmente la giustizia nei Profeti, sulla convivenza sociale, sul significato messianico del possesso e dell'uso della terra ma il tutto sempre in relazione al culto di Dio; una terra che deve glorificare Dio. Quindi possiamo dire che una dottrina dell'impegno temporale dell'uomo in quanto tale anche nell'A.T., all'infuori del primo capitolo del Genesi, non esiste.
 
Dunque è importante notare che questa dottrina dell'impegno ha le sue radici nei primi capitoli del Genesi cioè là dove non c'è una questione ancora né di vocazione di Abramo né del popolo eletto, ma dell'uomo come tale.
Come a dirci che questo è il compito dell'uomo e di sempre e che trova la giustificazione del suo impegno nel suo essere umano.
Non è dunque scopo della Rivelazione di dirci ciò che già sapevamo; non c'era bisogno della Rivelazione per impegnarci in un mondo più giusto ecc.
-> Se il N.T. non parla esplicitamente dell'impegno temporale e non lo esclude, dove lo situa? Come lo riallaccia all'esistenza cristiana? Questo il punto nodale di tutto il discorso!
-> L'impegno temporale, urgente di per se, prende luce da alcune caratteristiche dell'esistenza cristiana così come la rivela il Nuovo Testamento.
+ Alcune caratteristiche - e non sono tutte - come distintive dell'esistenza cristiana:
a) Conversione b) sequela di Cristo come obbedienza c) vita di fede e di speranza d) impegno per gli altri.
1) Conversione: l'esistenza cristiana è quella di colui che ha la certezza di essere peccatore perdonato e graziato. È per Lui che noi abbiamo avuto la vita, liberazione ecc. a Lui mi sono convertito e continuo a convertirmi. Ogni conversione è una rottura definitiva, in radice, con la legge dell'egoismo, con la legge del profitto e del tornaconto personale. È importante sottolineare tutto questo perché qualifica radicalmente e definitivamente qualsiasi impegno temporale.
È colui che ha rotto con la legge del profitto, del tornaconto personale.
2) E' su questa conversione che si innesta la "sequela di Cristo", che è il distintivo dell'esistenza cristiana. "Ciò che è a Lui piace io faccio sempre". Non solo seguire ma identificazione in Lui. È Lui il Salvatore ed ho scoperto che senza di Lui si lavora invano. Inizia la vita di intimità, il modello, l'orientamento di vita...
3) Se è Lui il Salvatore, se è Lui che vogliamo seguire, nasce la terza caratteristica: vita di fede e di speranza. Scelte di fede, opzioni continue, accettazione della sua sapienza alla nostra saggezza. L'accettazione delle affermazioni di Paolo: "coloro che hanno accettato Cristo hanno crocifisso la carne e tutte le sue voglie"... Per amore!! E tutto questo nella gioia perché c'è la certezza del Suo Regno, certezza-speranza! In questa certezza, in questa luce e nelle scelte di fede, la quarta caratteristica:
4) Impegno di vita per gli altri. Come Gesù ha sacrificato se stesso... come ci invita a donare la vita per salvarla... da amare come ci ha amato Lui... amare sempre! Questa è l'esistenza cristiana: come e dove si riallaccia l'impegno cristiano?
Si riallaccia, in una sintesi storica, alla realtà di Dio. Dio vuole continuare la sua storia: con le caratteristiche suddette noi liberamente possiamo aderire, possiamo entrare nella sua storia perché giunga a compimento.
+ Una incarnazione nel mondo, con le caratteristiche suddette e accettate liberamente, per far progredire la storia…!
-> La storia progredisce solo se il cristiano si immerge nel temporale con le caratteristiche dell'esistenza cristiana. Ecco allora delinearsi alcune regole di scelta:
1) Il convertito che non lavora per egoismo o tornaconto personale non assumerà mai un impegno temporale che possa schiacciare l'altro o che possa strumentalizzare se stesso o come legge di profitto. Rifiuta ogni dittatura... ogni violenza... rigetta il capitalismo... il collettivismo..! Questa conversione si riflette negli impegni temporali che lo portano necessariamente a fare rinunce preliminari, a certe forme di condanna o a certe forme di astensione che sono incompatibili con il suo stato di convertito, salvato, graziato. Non può più reggersi sulla legge dell'egoismo del profitto.
2) La sequela a Cristo o l'imitazione porterà il cristiano ad atteggiamenti e virtù che sono scomparse in tanti ambienti quali il disinteresse, la verità, la semplicità, l'onestà, il servizio: prendere su di noi le infermità, debolezze, malattie, povertà degli altri. Scegliere e preferire ciò che Lui sceglieva e preferiva: i poveri, i malati, i bimbi, i peccatori. E questo, è chiaro, diviene pesante quando si pensa che devono caratterizzare, queste realtà, le scelte professionali, le vocazioni ecc.. Pesante quando si devono programmare piani politici di intervento, un piano scolastico che tenga presenti i meno dotati! Scoprire e fare nostre le ansie, le preoccupazioni, i desideri di Gesù perchè diversamente in che modo uno può dirsi cristiano?
3) E tutto ciò in un continuo piano di fede e di speranza. Scopriamo e sappiamo che Dio ha un piano preciso di salvezza per il mondo: quindi dobbiamo scegliere l'impegno temporale in obbedienza a questo piano, con tanta fiducia e umiltà. Dio è al lavoro nella storia: anche là dove non riesco a fare nulla, Dio si serve della nostra fedeltà, della nostra ubbidienza per realizzare la sua storia. Anche là dove sembra tutto inutile... disperato, Dio opera! Questa certezza ci impegna a fondo ovunque siamo! È non per calcolo politico, ma per scelta di fede! Il calcolo politico può venir meno, ma la scelta di fede no! Il cristiano è così molto più impegnato (testardo!) di qualsiasi altra persona!
4) Impegno di vita per i fratelli.
Qui si inserisce tutto il ripensamento nella vita come vocazione e la professione - studio - lavoro come scelta vocazionale.
È necessario vedere la propria esistenza e scelta di servizio nel piano di Dio. Dalla risposta a questa visione viene l'impegno a servire i fratelli in un particolare posto e come scelta personale.
Solo in questa luce ognuno di noi può capire di dover scegliere non solo e sempre un impegno strettamente temporale ma indirettamente temporale della medesima importanza e urgenza quale l'impegno di servizio della fede, dell'evangelizzazione, della preghiera, della carità; impegno di martirio, di testimonianza a tutti i livelli, di servizio pastorale, ecclesiale.
Il nostro dono ai fratelli:
+ direttamente temporale con le caratteristiche suddette e in stretta relazione con la comunità d'origine.
+ indirettamente temporale, pur essendo inseriti in responsabilità temporali, con le caratteristiche suddette e in stretta relazione con la comunità d'origine.
+ Questo discorso che noi abbiamo fatto per l'individuo vale pure per un gruppo. Anche un gruppo può prendere coscienza di una precisa responsabilità e a questa indirizzarsi. Può scoprire un particolare tipo di impegno legato a un momento storico preciso. Certo però che la scelta deve essere fatta nel clima evangelico di conversione, sequela di Cristo, di fede e speranza. Quindi non tutte le scelte sono da accettare a meno che vengano fatte in questo clima evangelico! Ci si domanda se un gruppo che si qualifica cristiano, e quindi come servizio alla fede, specificatamente possa proporsi degli impegni temporali stretti. La risposta è sempre la stessa: non tutti e non a caso e non di qualunque tipo ma quelli che sono frutto di una scelta evangelica, quelli che sono fatti in uno spirito di conversione.
Ne viene, allora, di conseguenza, l'importantissimo valore critico della scelta rispetto agli impegni. Perché questa scelta così fatta è il crogiuolo in cui l'impegno temporale si ricrea continuamente e si ritrova puro. È il metro con cui viene costantemente giudicato e ciò ha un'importanza enorme perché impedisce di essere schiavi dell'impegno temporale fosse anche eroico. E la schiavitù e sempre male.
"Anche se dessi... ma non ho la carità..."!
Conclusioni.
+ Impegno temporale: è proprio dell'uomo ed è prima della conversione e dopo la conversione. È di sempre.
+ L'esistenza cristiana ci porta a scegliere l'impegno e non di qualunque tipo, e a sceglierlo in un clima di fede, di rinuncia, di adesione a Cristo per servire liberamente, per la crescita in un umanesimo planetario, integrale.