L'educazione
Ogni uomo che nasce, di qualsiasi regione o razza, per la sua dignità di persona ha un diritto inalienabile alla educazione che risponda al proprio fine, che procuri una fraterna convivenza ecc.
Se ha diritto, gli altri hanno il dovere... tutti ma soprattutto chi dà la vita...
Dovere di finalizzare, secondo l'intelligenza, l'istinto e il sentimento, per un preciso scopo.
-> Ogni educazione deve avere uno scopo!
-> Una persona è educata cristianamente quando accetta e vive la Rivelazione.
La prima è naturale, umana; la seconda cristiana. La scuola ha un compito preciso in tutto questo!: Ma, quale educazione? Cioè che fine dare?
- Uno Stato tirannico (dittatura) educherà a fare dei servi... obbedienza cieca... esempi recenti.
- Uno Stato collettivistico... numeri.
- Uno Stato capitalistico... strumenti di produzione.
I fini dell'educazione devono essere fini degni dell'uomo che è un essere spirituale, libero, intelligente.
-> quando si costringe, si manipola ecc. non è un'educazione rispettosa dell'uomo.
Se l'uomo accetta Dio.
Allora scopre che Dio è il primo, il creatore che ha dato un ordine al tutto,un ordine che deve essere accettato umilmente da ciascuno di noi. Allora ne verrebbe: Dio come creatore e Padre di sopra di tutto; gli uomini come figli tutti uguali, davanti a Dio; al di sotto, animali, piante cose.
Come conseguenze:
1) filiale sottomissione a Dio
2) fraternità con tutti gli uomini
3) utilizzazione delle cose e saggio dominio.
Quali enormi conseguenze avrebbe questa tesi di educazione!
Queste tre componenti sono tenute insieme dall'accettazione di Dio.
-> si arricchisce ancora la nostra educazione quando incominciamo a scoprire che Dio è Gesù e che questi ha rivelato. Accettando la rivelazione ci educhiamo al cristianesimo, all'umanesimo perfetto.
-> questa accettazione ci fa vedere l'altro un redento dal Signore e tutto ciò che possiamo fare una collaborazione a Dio dell'amore. L'amore vissuto è l'espressione esterna dell'educazione.
-> la liturgia è un  continuo servizio educativo...
-> questa educazione porta a potenziare tutte le facoltà fisiche, morali, intellettuali; un grande senso di responsabilità, carattere e libertà
-> Gesù Cristo con la Rivelazione ci prende qui, dà senso, indirizzo e forza per un'autentica educazione-liberazione
-> se l'educazione cristiana è per questa pienezza dell'uomo, allora crollano tutte le obiezioni sui no! dei comandamenti. Questi divengono strumenti validissimi per la personalizzazione del credente in Gesù Cristo.
-> L'educazione integrale o è cristiana o non è educazione. Infatti non solo perché sarebbe mancante della componente religiosa (e risposte di fede!) ma anche del senso ultimo e di spinta e di salvezza di fondo!
"Se Dio... invano gli uomini". Soprattutto nell'educazione!
 
 
L'Eucarestia
 
L'Eucarestia è un mistero. Ma, essendo un aspetto della realizzazione sacramentale della salvezza, è un mistero che è posto da Dio nella continuità visibile della storia umana. Inoltre essendo una realtà genuinamente storica, la sua forma esterna ha subito le variazioni che sono parte essenziale di ciò che è storico.
- Dalle origini della Chiesa fino ai nostri giorni... da luogo a luogo... varietà di forme...
- E' certo che queste differenze possono sottolineare soprattutto parti diverse... a secondo anche dei tempi... senza rifiutare altre parti.
Es. oggi: alcune liturgie orientali: misterium tremendum: la celebrazione non è vista ma solo ascoltata..! Le liturgie occidentali: totalmente aperte! Benché abbiano subito una progressiva clericalizzazione come si vedrà!
Queste differenze non hanno dato origine al relativismo perché ciò che è essenziale è sempre rimasto!
1 - L'eucarestia nella teologia dei Padri.
I primi secoli conobbero un grande sviluppo della liturgia eucaristica. Si passò, a poco a poco, dalle liturgie domestiche alle elaborate liturgie papali del VI e VIII secolo che trasferirono lo splendore della corte regale alle basiliche cristiane.
- Le prime liturgie presentano le caratteristiche delle liturgie domestiche delle grandi occasioni religiose..!
- Con l'editto di Tolleranza del IV sec. la celebrazione eucaristica prese un carattere più ufficiale.
La celebrazione avveniva in basilica, luogo di convegno per i cristiani, come lo era per il corpo politico romano.
Il Vescovo stava seduto su un trono come il magistrato romano.
A poco a poco si aggiungeranno le preghiere, si stabilirà un canone fisso, benché fosse lasciato molto allo spirito di improvvisazione del singolo vescovo.
+ Solo il vescovo pronunciava le parole del canone: i presbiteri stavano nel coro dei preti.
+ Qualche volta assistevano il vescovo all'unica messa e nell'unica basilica (spezzare il pane, distribuirlo ecc.).
Solo più tardi, con l'aumento dei cristiani, fu necessaria la costruzione di più chiese. Ma in dipendenza della prima. E l'Eucarestia veniva celebrata in quest'unica Chiesa ma distribuita e adorata anche nelle altre chiese.
Quando si diceva "ite, missa est": andate perché l'eucarestia è stata mandata nelle altre chiese.
+ Era legato quest'invio alla particella di ostia che ancora oggi il sacerdote lascia cadere nel calice... era la particella che il vescovo univa al pane consacrato quasi come il lievito, "frumentum".
Con il sec. VI  abbiamo un accostamento maggiore delle forme liturgiche alle pratiche imperiali romane. (La casula - il manipolo (fazzoletto) la processione ecc.).
Però troviamo ancora un elemento costante: l'Eucarestia era sempre un'esperienza comunitaria.
Veniva, tra i Padri, sottolineata radicalmente l'unità dell'assemblea eucaristica per cui si permetteva solo una messa in ogni Chiesa e un'altare sono nella Chiesa.
Solo dal V sec. si permise una seconda messa per coloro che non potevano essere presenti alla messa del vescovo.
Quindi la sottolineatura è su questo: una sola messa fatta dal vescovo con la comunità tutta; ma la comunità era considerata come concelebrante con lui... canti, preghiere, funzioni specifiche... tutti celebravano un'unica Eucarestia.
+ Così veniva anzitutto sottolineato nella teologia della Eucarestia fin dall'inizio il fatto che l'Eucarestia è l'immagine e la fonte dell'unità dell'assemblea cristiana.
Ma l'Eucarestia veniva pure presentata come qualcosa che andava oltre le singole comunità cristiane e che conteneva l'immagine della Chiesa intera.
+ Chi era di passaggio da Roma:
se sacerdote... attorno all'Eucarestia
se laico, dopo essere stato interrogato...
se vescovo... parlare ai fedeli e recitare il canone...!
Questa pratica fino al sec. X.
Così appariva l'Eucarestia come l'unità dei cristiani, comunione di tutti i credenti.
+ Eucarestia come fonte, vita, segno dell'unità della Chiesa.
+ Chi si era unito a sette eretiche non poteva essere ammesso all'Eucarestia, perché non manteneva unità (Cipriaano).
+ Non nacquero controversie riguardo al pane e al vino ~ in corpo di Cristo. I Padri sono concordi nel vedervi la presenza di Cristo senza troppe discussioni. S. Cirillo (386) ai neofiti che si preparavano alla comunione: "Dal momento che Cristo dice: questo è il mio corpo, questo è il mio sangue, il pane e il vino sono realmente mutati nel suo corpo e sangue... per cui il cristiano... vero portatore di Cristo, cristoforo..!". Sant'Ambrogio (397): Eucarestia come nutrimento della Chiesa. Ambedue: incorporazione nella comunità della Chiesa. Così pure Agostino.
 
2 - Nella teologia medievale.
Ci porta a vedere il fiorire delle grandi cattedrali gotiche... Parigi ecc. Le grandi scuole: Sorbona, Oxford ecc. Grandi maestri: Tommaso-Bonaventura, Scoto, Alberto Magno.
 
Per capire la teologia del medioevo è necessario descrivere l'evoluzione che subì l'Eucarestia nelle sue forme che portò all'evoluzione anche della teologia. Il periodo tra l'VIII e l'XI sec., periodo intenso intellettualmente ma è solitamente presentato come "l'età del ferro" e "l'età della formazione dell'Europa". Dal punto di vista dell'antico impero romano, tale epoca fu certamente un periodo fosco. Il caos politico e religioso in Roma aveva come corrispettivo la conversione e il consolidamento del Nord Europa, il che portava a trasferire il centro religioso e intellettuale della cristianità dalla città eterna alle corti del nuovo impero romano di Aquisgrana e agli altri palazzi di Carlo Magno.
Non si può riconoscere che il gesto di Leone III che incorona Carlo Magno è contemporaneamente commovente e coraggioso perché riconosce la morte di un vecchio ordine di cose e la nascita di uno nuovo.
La liturgia del IX sec. nel Nord Europa è stata descritta come "celtica-romanizzata". Le sue origini non sono totalmente romane.
Alcmino di York alla corte di Carlo Magno, più di qualunque altro contribuirà a cambiare la liturgia. Veniva, da missionario nelle isole britanniche nel Nord della Francia ove la liturgia era caratterizzata da preghiere lunghe e litaniche.
A questo periodo risalgono elementi che sussistono ancora oggi:
+ l'uso dell'io anziché del noi...
+ periodi lunghi di preghiera silenziosa del sacerdote
+ aggiunta di affermazioni di indegnità...
+ culto degli oggetti... incensazioni varie..!
+ le confessioni e le preghiere prima della messa...
+ le moltiplicazioni dei segni di croce...
+ l'uso del pane lievitato...
+ l'uso di ricevere la comunione in ginocchio...
+ la benedizione finale...
Ma il cambiamento più importante è negativo: l'Eucarestia non viene più intesa come azione della comunità cristiana, ma solo monopolio riservato al clero.
Un elemento decisivo fu la semplice conservazione della lingua. Così solo il clero e le classi colte potevano seguire e capire.
Soprattutto Isidoro di Siviglia: misterium tremendum e la comunità si scoprirà indegna di partecipare all'Eucarestia, tanto che si metterà in distanza dalla azione liturgica, sempre più distante... e non fu più posto nelle mani dei comunicandi i quali reagirono abbandonando la frequenza alla Eucarestia... e chi la riceveva non come figlio... ma come servo: in ginocchio.
La messa: funzione del prete. Cappelle private e l'altare venne tolto dal centro della Chiesa e portato in fondo, staccato dei fedeli... alcune volte chiuso l'altare nel coro, non visibile. I fedeli dovevano adorare in silenzio, stare lontani..!
+ Capovolta la situazione dei primi secoli!
In quei tempi la comunità era il centro dell'Eucaristia. Un tavolo veniva portato... ora si doveva solo assistere ad un dramma! La pietà eucaristica consistette nel guardare l'ostia elevata. Le grazie giungevano al momento in cui si guardava..! I frutti, le grazie: per il guardare.
Si dice che in Inghilterra gli uomini urlavano contro il prete quando... perché era l'unico modo di incontrarsi con l'Eucarestia.
+ Che cosa porterà tutto ciò sotto l'aspetto teologico?
L'attenzione verrà unicamente posto sulla natura della presenza del Cristo nelle specie eucaristica.
+ E qui hanno inizio le varie controversie teologiche e i vari trattati sulla presenza ecc. Chi aiutò soprattutto alla risoluzione delle controversie fu Pietro Lombardo. Libro delle sentenze...
(gli esami consistevano...).
Fu nel 1150 che entrò in uso il termine buffo: transustanziazione. Venne usato nel Concilio Lateranense IV contro gli Albigesi. Non fu quindi una capace invenzione di Tommaso d'Acquino come sosteneva Lutero nella controversia sulla presenza reale di Cristo..!
+ Espressione buffa ma chiara: accettata dalla Chiesa.
E siamo al terzo periodo:
1) unità e nutrimento della comunità
2) azione privata del sacerdote
3) controversia riguardante le presenze.
In questo ultimo periodo medievale 1215 la comunione era così rara che il Concilio Lateranense mise la legge che il cristiano doveva almeno una volta all'anno... diversamente non avrebbe avuto la sepoltura cristiana. Il comando di Gesù: "prendete e mangiate" era diventato: "guardate l'ostia e trovate la vostra salvezza nel contemplarla".
Si ebbero infiniti abusi. Il distacco della comunità cristiana!
 
3 - A questo punto nasce la riforma
E' il momento di Lutero.
È il momento del Concilio di Trento: 1551 venne affrontato il problema Eucarestia, e oltre a Lutero si risponde a Zinglio e Calvino.
Tre sessioni:
a) sul sacramento dell'eucaristia: presenza reale ecc.
b) sulla comunione: una specie sola ove c'è presente sostanzialmente tutto il Cristo.
(Questa ripeteva l'insegnamento del concilio di Costanza contro Giovanni Vicliff: utraquismo dogmatico: necessità di ricevere sotto le due specie... Ma chi riceve, lo riceve risorto quindi non più diviso uno in tutto!)
c) sul sacrificio della messa. Purtroppo esiste ancora una visione clericale: la celebrazione e del sacerdote che si comunica a cui tutti i presenti si uniscono spiritualmente.
Comunque fu altamente benefico e durevole su tutta la Chiesa. La pietà eucaristica incominciò a trovare il suo centro nel tabernacolo e nelle processioni eucaristiche. La messa divenne obbligo domenicale ma senza la comunione.
 
4 - Rinnovamento
Dobbiamo attendere gli inizi del 1800 con la facoltà teologica cattolica di Tubinga. lasciando da parte le antiche polemiche e controverse la facoltà di Tubinga comincia sottolineare in maniera assai vivace la vita comunitaria della chiesa.
Pure presso i monaci di Salesmes: la valorizzazione più profonda e più ricca del culto eucaristico. Agli inizi del XX sec. Papa Pio X dava un grande impulso... comunione frequente, quotidiana.
Anche il decreto sulla musica sacra facilitò l'unità... migliaia di fedeli che cantano, pregano insieme!
+ Da qui studi, settimane di incontri, nuove esperienze dalle quali la liturgia Eucaristica venne intesa come la proclamazione di fede, esperienza di unione cristiana.
+ La messa che noi celebriamo: sacerdote verso il popolo, ecc. ancora oggi la comunione nella mano, è stata avversata, condannata..! Non andato tutto liscio fin quando Pio XII pubblicò nel 1947 la "Mediatore Dei”, in cui si sottolinea... comunione ecc.
L'attuale posizione teologica: l'Eucarestia è la fonte e il culmine della vita cristiana; è il sacramento della Chiesa intesa come comunità.
Oggi
Passa definitivamente dal cerimonialismo al centro del mistero pasquale.
Siccome la liturgia è l'attuazione attraverso gli uomini del mistero salvifico di Cristo, cioè è Gesù Cristo che costruendo la Chiesa -noi- continua a salvare il mondo.
Siccome la passione pasquale di Cristo rende tutti noi popolo sacerdotale, la liturgia cessa di essere opera solo del clero ma del popolo di Dio diventa.
+ Proprio perché Cristo Gesù è sacerdote, noi tutti sacerdoti.
S.C. n. 14 a.
Popolo di Dio: popolo sacerdotale e consacrato
L.G. n. 10 e 34
- Laici e clero: non opposizione.
Unico sacerdozio perché si fa parte dell'unico sacerdozio di Cristo n. 31 L.G.
- E realmente chiamati sacerdoti con funzioni specifiche! Non sacerdoti per modo di dire, per fantasie... L.G. n. 34!!
Questa funzione liturgico-sacerdotale dei laici è definita come esercizio dell'ufficio sacerdotale di Cristo partecipato alla Chiesa per la glorificazione di Dio e la santificazione degli uomini. S.C. n. 5-7
+ Come Gesù il Cristo-uomo-fu sacerdote così in Lui tutti gli uomini saranno sacerdoti L.G. n. 10
Fra e nella comunità Dio chiama qualcuno per un sacerdozio ministeriale, servizio..!
In questa luce dunque tutto il popolo di Dio, con il proprio sacerdozio, realizza una liturgia cosmica. Dal n. 34 della L.G.
“ i laici, in quanto adoratori operanti in ogni campo su una linea di santità, consacrano a Dio il mondo come tale".