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a) seguendola siamo sicuri di camminare nelle vie di Dio
b) essendo lo Spirito infallibile non dovremmo mai sbagliare nei mezzi, nelle scelte ecc.
Ciò che la fede, la sapienza, la scienza insegnano in generale, viene applicato ai casi particolari dal dono del consiglio. Se ne comprende da ciò la grande necessità perché non basta sapere che la cosa è buona in sé è, bisogna anche giudicare se essa è buona nelle circostanze presenti, oppure se è migliore di un’altra e più indicata allo scopo cui si mira; si arriva a conoscere tutto ciò mediante il dono del consiglio. Se avessimo scelto la meno perfetta forse… inconvenienti che non succedono con il dono del consiglio!
Il dono del consiglio.
Il consiglio è un atto della virtù della prudenza, il quale prescrive la scelta dei mezzi per arrivare ad un determinato fine. Perciò il dono del consiglio riguarda la direzione delle azioni particolari. È un raggio di luce dello Spirito Santo che ci mostra quanto dobbiamo fare nelle nostre particolari circostanze di tempo e di luogo.
Auguriamo a tutti un S. Natale!
È necessaria una grande, profonda umiltà di fronte al proprio direttore spirituale, al proprio confessore: è necessario arrivare alle fondamenta dell’umiltà per costruire… e il dono della scienza illuminerà al strada.
Davide afferma: “Ho superato il senno anche degli anziani perché mi sono dato alla pratica dei tuoi comandamenti”. Fu questo il codice su cui studiò Sant’Antonio per imparare la scienza dei santi e superare l’orgogliosa dottrina dei filosofi. È ancora su questo codice che tante anime semplici, senza cultura, acquistano cognizioni che sfuggono ai sapienti del mondo.
È inutile darsi alla lettura di tante opere per acquistare la scienza della vita interiore; è dall’alto che discende la luce con cui possiamo impararla. Un’anima pura ne acquista di più in un mese per opera della grazia di altri in anni di studio. Così pure se ne impara sempre di più nella pratica delle virtù che in tutti i libri spirituali e in tutte le speculazioni dell’intelletto. Per persuaderci di questa verità, Gesù preferì dare al mondo esempi di virtù prima di dare insegnamenti e comandi: “Coepit facere et docere”.
È il metodo del Signore di gettare le fondamenta prima di costruire l’edificio; e questo fondamento è la conoscenza di noi stessi e delle nostre miserie, perché non succeda che in noi si insinui l’orgoglio del dono di Dio. Dio desidera che noi sappiamo che siamo niente. E meno di niente. Ma vuole pure che abbiamo un forte sentimento delle nostre miserie. E da qui partire, passo dopo passo, per una progressiva purificazione! Non bramate di contemplare… avere esperienze mistiche ecc. non volate…. Impariamo prima a camminare, faticosamente, ma a camminare!