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December, 2010

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Newsletter 41/10

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Domenica 19 dicembre 2010

Nella settimana del S. Natale, interrompiamo la meditazione in corso per proporre un brano di una delle omelie della notte di Natale presenti nel testo “In attesa di te, della tua luce, della tua pace” della collana “I quaderni di don Tarcisio Comelli”. Riprenderemo la pubblicazione settimanale della newsletter domenica 11 gennaio.

Il Natale come dono, come accoglienza, ascolto e imitazione è praticamente rifiutato dagli uomini. Gli uomini, soprattutto in questi ultimi anni, si sono costruiti un Natale a loro misura. Natale, nascita di Gesù, non è più dono da accogliere ma festa da costruire, festa senza radici, gioia senza fondamento; è diventato, il Natale, la sagra dei regali, la festa delle spese, la corsa a spendere i soldi in molte cose spesso inutili; la pubblicità non ha più freno e il miscuglio di sacro e profano, lo sfruttamento della religione raggiunge la bestemmia.
Non lasciamo morire il Natale di Cristo, accogliamolo come dono. È il mio invito accorato, è il mio augurio! Accogliendo il Natale come dono sapremo accogliere Dio in mezzo a noi; accogliamo un bimbo che ci rivela l’amore infinito di Dio, il volto di Dio, l’umanità e la bontà di Dio, accogliamo la potenza di Dio; accogliendo il Natale accogliamo il valore infinito di ogni persona e decidiamo per un impegno di giustizia, di pace, di povertà e uno stile di vita consequenziale.
Come i pastori, in quella notte prodigiosa, nonostante il buio, il freddo, la stanchezza si mossero ad accogliere il Signore, noi pure muoviamoci ad accogliere il Signore. Facciamo sì che entri nella nostra vita, nelle nostre preoccupazioni, nei nostri programmi, nelle nostre famiglie. Allora saremo nella gioia, nell’amore! E questo è l’augurio di Buon Natale che presento a tutti voi.

Auguri di un Santo Natale!

Newsletter 40/10

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Domenica 5 dicembre 2010

Come per gli sport atletici così è per lo sport dello spirito: quanto più allenamento si fa tanto più risultati migliori si possono ottenere.
Se all’improvviso mi si chiedesse di fare 30 chilometri… ma se ogni giorno mi allenassi riuscirei a superare tutte le difficoltà. Ci sono delle facoltà atletiche atrofizzate per mancanza di esercizio. Così nell’anima noi abbiamo capacità spirituali addormentate per mancanza di allenamento. Dio ha posto in noi un germe, che è un dono-potenza capace di una mirabile fioritura: è l’aspirazione profonda e filiale verso di Lui. Se poniamo in movimento tale aspirazione essa si farà più intensa a mano a mano che “conoscerà” il suo oggetto e si avvicinerà al suo centro; acquisterà più peso quindi più velocità.

(La nostra vita come sfida - IX)