Domenica 1 luglio
È la paura che attanaglia l’uomo al presente, al conservatorismo, alla grettezza, all’avarizia. Volendosi attaccare ad ogni costo al bene presente, l’uomo calpesta l’uomo, non lo riconosce, non lo serve e vive per il proprio tornaconto. Con la incosciente paura del domani, non accetta il rischio, la legge della carità, del condividere, del perdono. Non tiene conto del giudizio morale pur di avere… oggi! Si vuole avere subito e tutto!
(La conversione – XXXVII)
Domenica 24 giugno
L’uomo ha paura, di mille cose ha paura: la fede facendo accettare la morte e l’aldilà della morte come dono, liberandoci dal personaggio che ci siamo fatti, liberandoci dal super-io, ci libera dalla paura, dal timore. Paura e timore che sono, in molteplici espressioni, causa di ogni egoismo, di ogni sfruttamento dell’altro, di ogni peccato. E causa di ogni ingiustizia.
(La conversione – XXXVI)
Domenica 17 giugno
La radice dell’aggressività è la ricchezza della persona: voler essere, voler dominare, voler realizzare. E’ giusto! Ma svuotandoci del nostro io nella contemplazione della croce per lasciar libero l’amore.
Poniamoci nel silenzio, nella contemplazione, lasciamoci pervadere dallo spirito di mansuetudine e sarà, in noi, la pace della fede! Ma non addormentiamoci: il lupo dorme dentro di noi. È necessario ridimensionarlo al massimo perché l’epifania del volto di Cristo parli e risplenda a tutti.
(La conversione – XXXV)
Domenica 10 giugno
È necessario scendere fino all’osso: è facile dire: sarò delicato, gentile, affettuoso, però non potrò mai perdonare. È facile, quindi, passare da una aggressività affettiva a una aggressività offensiva.
Dove trovare la forza di liberarci da questa aggressività? In silenzio, contempliamo le piaghe di Cristo…
Possiamo accettare questo svuotamento del nostro essere lupi o leoni solo in questa contemplazione di Cristo.
(La conversione – XXXIV)
Domenica 3 giugno
La liberazione dall’aggressività non avviene nel vuoto, ma nei continui incontri che ciascuno di noi ha. Incontri provvidenziali che ci liberano dall’aggressività nella misura in cui li scopriamo come provvidenziali!
Teniamo presente che ci liberiamo dall’aggressività solo subendo, solo donandoci senza riserve, perdendoci nell’altro: “come un agnello che viene portato…”. Non solo verso chi viene a noi con animo bellicoso, ma negli incontri di ogni giorno: la mansuetudine!
(La conversione – XXXIII)