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July, 2023

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29/2023

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Domenica 30 luglio
Termina oggi la pubblicazione della meditazione sull’Eucarestia fonte primaria della carità. L’invio della newsletter riprenderà nel mese di settembre.
Tutto si completa in Gesù: Lc. 4,18-19!
“Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione, e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi, e predicare un anno di grazia del Signore.”
Il N.T. si è collocato in questa scia e ha prolungato l’insegnamento del’A.T.. La comunità cristiana ha compreso e ha sintetizzato nel banchetto eucaristico, soprattutto nel giorno del Signore, il momento forte di amore verso Dio e verso i fratelli bisognosi. Si tratta di metterci in questa linea e far diventare l’Eucarestia il momento più puro per la nostra prassi caritativa. Soprattutto verso chi si trova nel bisogno.
(L’Eucarestia: fonte primaria della Carità – XXVIII – fine)

28/2023

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Domenica 23 luglio
c) Insegnamenti di Tobia al figlio.
Se si volesse trovare nell’A.T. un santo che ha vissuto in maniera perfetta la festa e la compassione per i poveri in stretta relazione è la figura di Tobia, per ciò che ha fatto o per quello che insegnava a suo figlio: “Dei tuoi beni fai elemosina. Non distogliere mai lo sguardo dal povero, così non si leverà mai da te lo sguardo di Dio”. E ancora: “Buona cosa è la preghiera con il digiuno e l’elemosina con la giustizia”.
(L’Eucarestia: fonte primaria della Carità – XXVII)

27/2023

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Domenica 16 luglio
In Gesù, nel suo esempio, nel suo insegnamento, nella sua donazione completa, l’A.T. raggiunge il suo culmine e il suo compimento più perfetto e insuperabile. Ma per il tema che ci interessa non dobbiamo dimenticare la notevole elevatezza raggiunta dalla religione e dalla prassi ebraica testimoniata da tante figure e testi dell’A.T. che hanno influenzato anche la comunità cristiana e pongono in stretto legame culto e carità, senso della festa e soccorso ai poveri. Qualche testimonianza:
a) Pasqua per chi è nel bisogno.
È la più grande festa ebraica. All’inizio: offerta di un agnello a primavera … più avanti la celebrazione della grande liberazione … e il realizzarsi di un popolo. La festa, il grande memoriale serviva a rinsaldare l’alleanza con Dio e con tutto il popolo eletto. L’immolazione del capretto nel tempio e il banchetto in casa rafforzava l’intimità e si apriva ai vicini di casa … e si faceva ripetutamente menzione dell’invito ai poveri che si incontravano in quella circostanza o che si sapeva bisognosi.
(L’Eucarestia: fonte primaria della Carità – XXVI)

26/2023

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Domenica 9 luglio
[Pasqua ebraica per chi è nel bisogno]
Il padre di famiglia pronunciava una formula, ancora oggi in uso, che diceva così: “Ecco il pane della miseria che i nostri padri mangiarono quando uscirono dall’Egitto. Chi ha fame, venga e mangi. Chiunque è nel bisogno venga, mangi e celebri la Pasqua con noi”. Il tempio di Gerusalemme in questa occasione diventava meta e centro di pellegrinaggi anche da lontano: quindi anche di poveri! Per questo nella notte le porte rimanevano aperte ed erano previste speciali distribuzioni di elemosine. Del resto questo veniva anche settimanalmente fatto: una cassa raccoglieva offerte, una speciale attenzione per i poveri vergognosi! Non si concepiva una festa senza uno speciale pensiero e soccorso per i poveri o i fratelli più bisognosi
(L’Eucarestia: fonte primaria della Carità – XXV)

25/2023

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Domenica 2 luglio
In Gesù, nel suo esempio, nel suo insegnamento, nella sua donazione completa, l’A.T. raggiunge il suo culmine e il suo compimento più perfetto e insuperabile. Ma per il tema che ci interessa non dobbiamo dimenticare la notevole elevatezza raggiunta dalla religione e dalla prassi ebraica testimoniata da tante figure e testi dell’A.T. che hanno influenzato anche la comunità cristiana e pongono in stretto legame culto e carità, senso della festa e soccorso ai poveri. Qualche testimonianza:
a) Pasqua per chi è nel bisogno.
È la più grande festa ebraica. All’inizio: offerta di un agnello a primavera … più avanti la celebrazione della grande liberazione … e il realizzarsi di un popolo. La festa, il grande memoriale serviva a rinsaldare l’alleanza con Dio e con tutto il popolo eletto. L’immolazione del capretto nel tempio e il banchetto in casa rafforzava l’intimità e si apriva ai vicini di casa … e si faceva ripetutamente menzione dell’invito ai poveri che si incontravano in quella circostanza o che si sapeva bisognosi.
(L’Eucarestia: fonte primaria della Carità – XXIV)