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May, 2013

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Newsletter 20/2013

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Domenica 26 maggio 2013

I grandi peccatori che Gesù ci presenta non sono quelli che perdono il Regno e si dannano, non sono i delinquenti, gli assassini ecc. ma le persone che vogliono seguire un proprio criterio, rimangono autosufficienti e superficiali. All’origine della condanna sta un cosciente rifiuto dettato da superficialità nel valutare le cose! Sta nel rispondere a Dio secondo un proprio criterio, seguendo una propria idea o sentimento. No amici! Per ascoltare e accettare l’invito bisogna lasciarsi svestire, annullare; bisogna ricominciare! Cioè convertirsi, lasciarci educare, fare… È proprio così! Gesù ci vuol fare nuovi..! E la nostra grandezza sta nel seguire ciò che ci dice. “Beati piuttosto coloro che hanno ascoltato… e messo in pratica”.
(Dio chiama – VII)

Newsletter 19/2013

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Domenica 19 maggio 2013

Ciò che può sorprendere è che non ci si accorge più della superficialità, delle realtà inutili e peccaminose: che c’è di male a godere del proprio campo, buoi, moto, moglie, ragazzo, tempo? Nulla! Solo che, senza accorgerti, sei arrivato a preferire l’accessorio all’essenziale, anche se pestando i piedi dici che non è vero. Quando infatti l’essenziale arriva con precise proposte non è forse vero che trovi mille scuse? Non mi trovo, ho altro da fare… sono impegnato in un esame…
“Non gusteranno il mio cibo in eterno!”
Questa superficialità è dovuta all’aver perso la ragione superiore oppure, come dice S. Tommaso, il cuore della vita spirituale. Noi cadiamo in questa superficialità quando lasciamo il silenzio, la preghiera, la contemplazione.
Allora si sceglie per sentimento e non per volontà guidata dalla intelligenza… Oppure è solo intelligenza senza umiltà e senza amore. Intelligenza a cui manca lo spirito!
(Dio chiama – VI)

Newsletter 18/2013

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Domenica 12 maggio 2013

L’essenziale nel cristianesimo e per la vita di ciascuno di noi è la scoperta che Dio ci ama e ci invita. È sua l’iniziativa: ci invita! Con la risposta al suo invito noi siamo al centro del mistero divino: tutto il resto è corollario!
Questo è ciò che conta per noi e per l’umanità. Non c’è nulla di più importante e di più urgente: rispondere all’invito come Lui vuole. Noi come rispondiamo?
Lc. 14,16-23 “Un uomo diede una grande cena e fece molti inviti. All’ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: Venite, è pronto. Ma tutti, all’unanimità, cominciarono a scusarsi. Il primo disse: Ho comprato un campo e devo andare a vederlo; ti prego, considerami giustificato. Un altro disse: Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego, considerami giustificato. Un altro disse: Ho preso moglie e perciò non posso venire. Al suo ritorno il servo riferì tutto questo al padrone. Allora il padrone di casa, irritato, disse al servo: Esci subito per le piazze e per le vie della città e conduci qui poveri, storpi, ciechi e zoppi. Il servo disse: Signore, è stato fatto come hai ordinato, ma c’è ancora posto. Il padrone allora disse al servo: Esci per le strade e lungo le siepi, spingili a entrare, perché la mia casa si riempia.”
Ciò che subito ci colpisce, anche in una lettura superficiale e affrettata, è la giustificazione che portano gli uomini invitati al pranzo! Ripeto… invitati non ad un lavoro, pena, sacrificio, impegno!
“Ho comprato…” il re ha le sue proprietà ma anch’io ho le mie, sono proprietario anch’io, non ho bisogno di Lui…!
“Ho buoi…” anch’io e devo provarli. Autosufficienza…
“Ho nozze anch’io”. Nessuno che dica un no leale. Ciascuno nasconde il rifiuto sotto una scelta, una realtà che lo mette alla pari del re che lo invita: “Quello che ha Lui lo posso avere anch’io”.
C’è in ogni rifiuto un’attività dell’intelligenza che si è fatta egoista, superba, sazia. C’è un’attività della intelligenza che si è persa, alienata: dici di no a Dio…!
L’origine della pazzia o del disordine sta qui: autosufficienza, superficialità, chiusura al soprannaturale perchè c’è il rifiuto a voler guardare nel profondo.

(Dio chiama – V)

Newsletter 17/2013

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Domenica 5 maggio 2013

Dio ci è Padre, essenzialmente Padre e ci ama senza condizioni. Non gli interessa se siamo sporchi o puliti, gli interessa solo la nostra coscienza filiale. Questa è la lezione della parabola del figliol prodigo: l’abbraccia, lo porta in casa… è un figlio che ritorna.
Il cristianesimo è tutto qui: l’amore del Padre e la risposta, nell’amore, dei figli! Risposta che sarà di amore fatto di attenzione, sensibilità, ascolto per rispondere ai desideri del Padre…
(Dio chiama – IV)