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June, 2023

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24/2023

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Domenica 25 giugno
Questo è il messaggio primitivo autentico. Fa male osservare come a poco a poco tutto sia stato ridotto a un rito, ma senza questo aspetto della carità anche il rito non ha purtroppo valore. S. Giovanni Crisostomo ancora osserva: “Mettete da parte qualche cosa e fate della vostra casa una chiesa, il recipiente che raccoglierà l’elemosina sarà la cassa. Fatevi spontaneamente custodi dei poveri. È la vostra carità che vi conferisce un tale sacerdozio”. Come a dire che con la carità nasce il sacerdozio dei fedeli. Come Cristo si è donato nell’Eucarestia e diviene sacerdozio, così noi ci doniamo ai fratelli: sacerdozio …!
S. Agostino afferma che tutto è inutile nella tua offerta all’altare se non porti te stesso o se non offri la tua vita reale.
Unico servizio = nascita della diaconia nella Chiesa. Il diacono, un unico servizio: all’altare e alle mense.
(L’Eucarestia: fonte primaria della Carità – XXIII)

23/2023

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Domenica 18 giugno
3) Unità tra fede, rito e vita.
Il N.T. colloca nello stesso contesto dell’ultima cena l’istituzione dell’Eucarestia, la lavanda dei piedi, la proclamazione solenne del comandamento nuovo della carità, fino alla preghiera: “che tutti siamo una cosa sola”. È una unità superiore che si richiede tra fede – rito e vita, la predicazione di S. Paolo ai Corinzi per la colletta a favore di Gerusalemme, ricomponendo l’unità! La lezione non andò perduta. Infatti leggendo la descrizione che S. Giustino fa della celebrazione eucaristica, 150 d.C., possiamo conoscere con precisione lo svolgimento della messa e arrivati alla comunione per i presenti e attraverso i diaconi agli assenti, prosegue: “i ricchi e quelli che lo vogliono, ciascuno a sua scelta, offra quello che intende dare e, quanto si raccoglie, viene consegnato a chi presiede ed egli soccorre gli orfani, le vedove, i malati, i bisognosi, i carcerati, i pellegrini e, in una parola, si prende cura di chi è in necessità”. Al principio e alla fine del brano, S. Giustino avverte che questo avveniva regolarmente nel “giorno del sole”, com’egli chiama la domenica.
(L’Eucarestia: fonte primaria della Carità – XXII)

22/2023

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Domenica 11 giugno
Purtroppo attorno alla presenza reale eucaristica abbiamo costruito cattedrali di teologia, di arte e di grande sfarzo, mentre per il bisognoso, sempre sacramento di Cristo e decisivo per la nostra salvezza, ci siamo accontentati di qualche pia esortazione o stiracchiata elemosina. La scissione Eucarestia – carità è una delle più grandi disavventure capitate alla Chiesa dal tempo dell’obbligo del precetto festivo!
(L’Eucarestia: fonte primaria della Carità – XXI)

21/2023

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Domenica 4 giugno
2) Presenza reale.
Questa correlazione tra carità e culto raggiunge il suo culmine nel N.T. quando Gesù fa suo l’insegnamento profetico di Osea 6,6 = Dio gradisce più la bontà del sacrificio. Così per noi cristiani è assurdo voler trovare Cristo reale sotto le specie.. e non nei fratelli poveri. È rivolta a Lui ogni opera di carità o a Lui rifiutata! S. Giovanni Crisostomo: è inutile onorare con sforzo la Chiesa se si lascia fuori dalla porta a morire di fame e di freddo il povero! “Colui che ha detto: questo è il mio corpo …, è lo stesso che ha detto: avevo fame … e mi avete … o non mi avete …”.
(L’Eucarestia: fonte primaria della Carità – XX)