Domenica 16 gennaio

c) L’esilio come nuovo Esodo e atto creativo di Dio.
Ai tempi dell’esilio in Babilonia la condizione dei deportati Ebrei è molto diversa da quella dell’Egitto: un popolo senza identità, senza terra, senza più Dio! Da qui lo sforzo dei profeti di presentare Jahvè non più come il Dio di Israele ma come l’unico Dio esistente, al quale appartengono i popoli e la cui storia Egli dirige e determina. Per cui Ciro il grande può essere chiamato “suo servo”. Ebbene in questo contesto di dominio universale da parte di Jahvè, Israele appare come “un vermiciattolo” Is. 41,14 (”Non temere, vermiciattolo di Giacobbe, larva d’Israele; io vengo in tuo aiuto”), ma è proprio di lui che si interessa il grande Signore della storia. Qui si ripete quanto era successo nell’Esodo e cioè Israele, come allora, è un popolo che è ricaduto nella miseria e nella povertà. Dio ne ascolta il grido Is. 41,17; lo consola Is. 40,1; ne ha pietà Is. 49,13; Dio gli rinnova i prodigi dell’Esodo: traccia una strada nel deserto perché possa incedere con celerità, lo disseta Is. 41,18; 42,15; ecc.. Precede e guida il suo popolo come un pastore, portando gli agnellini sul seno e conducendo pian piano le pecore madri Is. 41,10-11. Il ritorno è effettuato in un clima di gioia, Is. 49. Il ritorno dall’esilio non è visto solo come una ripetizione dell’esodo ma soprattutto come un evento creatore … come inizio di una nuova era, Is. 43,18.  Gli interventi salvifici di Dio sono visti come atti creativi, come inizio di una comunità sacra, come scoperta in Dio della propria unità di popolo e della propria identità.

Is. 41,17 “I miseri e i poveri cercano acqua, ma non c’è; la loro lingua è riarsa per la sete. Io, il Signore, risponderò loro, io, Dio d’Israele, non li abbandonerò.”
Is. 40,1 “Consolate, consolate il mio popolo – dice il vostro Dio.”
Is. 49,13 “Giubilate, o cieli, rallégrati, o terra, gridate di gioia, o monti, perché il Signore consola il suo popolo e ha misericordia dei suoi poveri.”
Is. 41,18 “Farò scaturire fiumi su brulle colline, fontane in mezzo alle valli; cambierò il deserto in un lago d’acqua, la terra arida in zona di sorgenti.”
Is 42,15 “Renderò aridi monti e colli, farò seccare tutta la loro erba; trasformerò i fiumi in terraferma e prosciugherò le paludi.”
Is. 41,10-11 “Non temere, perché io sono con te; non smarrirti, perché io sono il tuo Dio. Ti rendo forte e ti vengo in aiuto e ti sostengo con la destra della mia giustizia. Ecco, saranno svergognati e confusi quanti s’infuriavano contro di te; saranno ridotti a nulla e periranno gli uomini che si opponevano a te.”
Is. 43,18 “Non ricordate più le cose passate, non pensate più alle cose antiche!”


(Dio è carità – VIII)