Domenica 20 marzo

Un’altra forma di amore impegnativo come il precedente: la promessa, cioè la venuta del Messia. Il testo di Gen. 3,15 è letterariamente contemporaneo all’episodio di Natan narrato in 2 Sam. 7.  Sotto il profilo teologico questa contemporaneità ha un valore rilevante. Il Messianismo compare nella fede anticotestamentaria come una promessa fatta da Dio all’umanità subito dopo la caduta di Abramo. In questa ottica la profezia di Natan a Davide, 2 Sam. 7,15-17, diventa la continuazione logica di quella promessa primordiale.

Gen. 3,15 “Io porrò inimicizia fra te e la donna, fra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno”
2 Sam. 7,15-17 “non ritirerò da lui il mio amore, come l’ho ritirato da Saul, che ho rimosso di fronte a te. La tua casa e il tuo regno saranno saldi per sempre davanti a te, il tuo trono sarà reso stabile per sempre»». Natan parlò a Davide secondo tutte queste parole e secondo tutta questa visione.”

(Dio è carità – XVII)