Domenica 18 settembre 2011

Negli Atti si sottolinea come la Chiesa fosse una comunità. Si parla infatti più di una volta di un “aggiungersi” di nuovi venuti alla comunità cristiana. In che modo si aggiungono? Accogliendo la Parola nella fede e facendosi battezzare. Per “aggiungersi” basta la fede! Non più la circoncisione, come dirà il Concilio di Gerusalemme. La comunità cristiana si costruisce esclusivamente sulla fede che si esprime poi nel segno della fede: facendosi battezzare.
- Non ci sono condizionamenti culturali o razziali: basta l’adesione al Cristo, totale, personale.
- Per la fede realizziamo la comunità, non per altro: Gal. 3,26 “Tutti voi infatti siete figli di Dio per la fede in Cristo Gesù”.
Per la fede si realizzava una comunità di beni: Atti 2,42-45. Nessuno era lasciata nell’indigenza: Atti 4,32-35. Una reale comunione che si viveva ad ogni livello. C’è da sottolineare che la comunione dei beni non ha nulla a che vedere con l’ideale della povertà propria della tradizione francescana. L’ideale cristiano qui non è la povertà, ma la solidarietà verso i fratelli. “Non si tratta di impoverirci, ma di rendere gli altri pari a noi…”.

(Comunità missionaria – V)