All’inizio della Settimana Santa, pubblichiamo un brano di una meditazione di Don Comelli sulla Passione di Cristo, augurando a tutti una Santa Pasqua.


Domenica 24 marzo 2013

Nel Getsemani c’era anche il mio peccato che pesava nel cuore di Gesù; nel pretorio c’era anche l’abuso che io ho fatto della mia libertà che lo teneva legato; sulla croce c’era anche il mio ateismo che egli espiava. Nel deserto il tentatore gli mostrò tutti i regni della terra, qui gli mostra tutte le generazioni della storia, compresa la nostra, e gli grida: guarda, guarda per chi soffri; guarda che cosa se ne faranno del tuo soffrire. Continueranno a peccare come sempre, non si daranno pensiero, è tutto inutile.
Sì! C’eravamo anche noi alla crocifissione di Gesù. Quanta confusione interiore, vergogna, malessere dovrebbe prenderci! Non è solo, la passione, un avvenimento oggettivo da contemplare ma “patì”, “morì” per noi, per i nostri peccati. E’ stato messo in croce per i nostri peccati. E’ morto per noi! Meditiamolo sul serio. Diversamente la passione rimane qualcosa di estraneo, non ci tocca intimamente: la passione è la nostra redenzione.