Domenica 2 giugno 2013

“Amico, come mai sei entrato senza l’abito nuziale?”
Le cose sono andate presumibilmente così. Questo uomo è uscito da casa tutto pulito, rasato a fresco e trova questi che lo invitano… perché no? Non è un nobile che va spesso alla casa del re… è l’occasione per vederlo, parlargli! Allora ci va anche lui… Nel vestibolo trova tutti gli altri che si svestono (è il Battesimo, la Parola, l’Eucarestia ecc. ecc.) Lui no! Lui è già a posto, non è un pezzente, non ha bisogno di prendere la veste… è superiore… a questo uomo il re non dà neppure il tempo di una scusa, di chiedere il perché. È Dio che ti ha donato la Rivelazione… “Prendetelo e gettatelo”.
Il suo sbaglio è stato duplice: non aver voluto essere scambiato per un povero… (autosufficienza) e non aver indossato l’abito nuziale: stupida superficialità!
È sempre il solito peccato: la superficialità. L’uomo vuole salvarsi con i suoi mezzi. Non riconosce di essere salvato, di essere povero. Il gesto dello spogliarsi per prendere la veste nuziale non è altro che lasciare la nostra stoltezza per prendere la Sapienza di Gesù. Lasciare la nostra iniziativa per fare ciò che Lui vuole. Si entra e si risponde all’invito pressante di Dio Padre solo ascoltando ciò che Lui dice, non seguendo la nostra intelligenza e il nostro sentimento.
(Dio chiama – VIII)