Domenica 5 marzo
Le difficoltà nell’esercizio della carità: gli alibi.
Il sacerdote e il levita dovevano scendere a Gerico per impegni. Il compito urgente dei due diviene un alibi per non perdere tempo con il poveretto. Anche la nostra fretta e superficialità sono un alibi. La carità dovrebbe essere il suggello della comunità, è il momento supremo di verifica e di autenticità della comunità. Se la comunità cerca alibi e non concretizza è nel peccato. Quanti alibi procuriamo! Dobbiamo studiare, vengono dei parenti, devo andare a .. e non si partecipa o si delega. Tanti pensano che l’esercizio concreto della carità verso chi è nel bisogno è un fatto facoltativo che va delegato a chi ha tempo o doti o inclinazione a fare questo. E’ vero che un gruppo animatore è normalmente indispensabile per suscitare e coordinare i servizi della carità ed è vero anche che alcuni servizi hanno bisogno di persone specializzate, ma è anche vero che la carità è un affare di tutti e richiede il contributo personale di tutti.
(Fede e carità – XII)