Dio è carità
Fedeltà e gratuità dell'amore di Dio
 
Premessa
La fonte della carità non è l'uomo ma Dio. Ogni volta che l'uomo voglia scoprire il senso dell'amore, il fine, la forza, fino a che punto, non deve guardare ai propri parametri, alle proprie aspirazioni, alle proprie tendenze o possibilità per misurare la propria capacità di amare: la verifica autentica scaturisce dal confronto con l'amore quale si rivela nell'agire di Dio. L'uomo vive la carità come un riflesso della vitalità presente in Dio che in lui ama e continua ad amare l'umanità. La carità teologale è una continua sintesi tra Dio che è essenzialmente amore e la disponibilità dell'uomo che dell'amore vive. In senso teologale la mancanza dell'uomo contro la carità ha il suo più profondo significato nel non lasciare a Dio la possibilità di amare il fratello attraverso l'esperienza umana del credente. "Noi non abbiamo amato Dio, ma Dio ha amato noi per primo". L'uomo ama perché un Altro lo ama in modo instancabile (avere coscienza di questo!). L'uomo che amasse i criteri operativi di Dio quali appaiono nella Rivelazione, anche se non conoscesse Dio, amerebbe come Dio. Nell'atto di volere, con autenticità, veramente il bene dei fratelli, vivo la stessa vita di Dio. L'amore è il luogo della vera conoscenza di Dio, perché l'uomo ama nella forza e nell'energia di Dio.
 
2. L'amore di Dio è fedele.
Dio ontologicamente è amore! La caratteristica dell'amore di Dio è la fedeltà la quale non è altro che l'amore in divenire. La fedeltà è propria dell'uomo che ama. Infatti colui che afferma di "voler bene", deve rivelarsi fedele attraverso l'obbedienza alle promesse fatte. Tanto più tutto ciò sarà per Dio ontologicamente amore. Che sia effettivamente fedele - perché ama, è amore, lo si vede nell'episodio chiave del popolo ebraico: l'esperienza del Sinai. Dio libera il suo popolo dall'Egitto perché vuole essere fedele alle promesse fatte ad Abramo, Isacco, Giacobbe. Dio si rivela a Mosé, presentandogli queste credenziali: "Io sono il Dio di Abramo, il Dio dei tuoi Padri". La liberazione del popolo ebraico dalla schiavitù del Faraone è nient'altro che la conseguenza della fedeltà di Dio. Questa realtà è così radicata nel mondo ebraico che in qualunque situazione il popolo venga a trovarsi, gli ebrei hanno la certezza nella fede che egli sicuramente li libererà.
L'esperienza dei profeti è una riconferma di questa grande verità. Nel periodo profetico gli avvenimenti dell'Esodo che venivano continuamente celebrati nel culto, hanno effettivamente determinato la mentalità della comunità orante, a cui i profeti si rivolgevano. Se noi leggiamo i loro scritti, al di là delle maledizione e delle condanne che essi formulano, scopriamo un elemento costante: Dio è fedele e libererà il suo popolo... L'amore di Dio è fedele nella storia degli uomini, nonostante la loro storia. Dio è fedele nonostante i fallimenti degli uomini perché Dio li ama. Anzi Dio è così fedele a se stesso che giunge a castigare ma appare evidente che il castigo è l'espressione della fedeltà di Dio che, nonostante le incessanti infedeltà degli uomini, vuole costruire un vero popolo che sappia adorarlo in modo autentico... Nella nostra sensibilità questo modo divino di procedere può risultare abbastanza arduo da comprendere. Se noi tuttavia sappiamo esaminare attentamente il modo di credere e di pensare dei profeti notiamo come ogni sventura e in modo particolare l'esilio, sia l'ultima arma che Dio usa nei confronti del suo popolo per condurlo ad una vera conversione. Egli manda i profeti che annunciano la sua volontà e il popolo disobbedisce. In questa situazione esso non è più segno della presenza, della grandezza di Dio.
Israele era stato chiamato, eletto... per essere il luogo del vero culto, riflesso dell'amore di Dio, pieno tutto delle meraviglie di Dio. È in questa attesa l'esilio: una nuova comunità in cui si respira Dio! È la grande storia dell'Alleanza. Se noi leggiamo Giobbe, Geremia, l'Ecclesiastico, la lettera agli Ebrei scopriamo che il castigo di Dio è causato da una bontà profondamente fedele. Se Dio non castigasse noi potremmo, nello scorrere della nostra vita, smarrire il senso della nostra relazione con Lui. Ma se l'amore di Dio è fedele, la sua fedeltà è ricca di fantasia nei confronti del suo popolo: es. Osea cap. 1 e 3 - Ez. Cap. 16. Dio ama il suo popolo e lo vuole "amore" e segno di amore. Il piano di Dio, che è piano di salvezza, vuole la piena realizzazione dell'uomo, della sua capacità di amare. E ogni richiamo è perché ami!! Questo modo di amare di Dio ci fa capire la meschinità del nostro amore. Confondiamo amore con spontaneità. Oggi si pensa che sia amore ciò che è frutto di spontaneità. È chiaro che molti possono allora affermare di non amare nessuno o la propria partner perché gli atteggiamenti non sono spontanei. "Siccome non sono spontaneo, non amo. Se non amassi spontaneamente sarei ipocrita". Ciò che è grave è che tutto ciò lo applichiamo a Dio. Dobbiamo ricordarci che la spontaneità è relegata nel campo psicologico; è una fede che nasce solo dall'affettività. L'amore invece risiede nella volontà che ama nonostante tutto. Guai se applicassimo la tesi della spontaneità a Dio che guarda le nostre infedeltà... Chi si salverebbe? Ma Dio è amore e ama ed è fedele nonostante tutti i nostri fallimenti. Egli ci ha amati nonostante fossimo - e siamo, soprattutto oggi - peccatori! La verità dell'amore si rivela in un amore di fedeltà nonostante si sia delusi dai fratelli o schiacciati dai loro comportamenti.
 
3 L'amore di Dio è gratuito.
Occorre amare anche se si è schiacciati... perché l'amore non è semplicemente un andare o un dare al fratello. L'amore riproduce la volontà di volere bene nonostante i comportamenti concreti del fratello. L'uomo che, nell'ambito della sua vita, non ama secondo questi parametri di Dio corre il rischio di amare solo a livello psicologico e di essere sballottato dalle mutevoli situazioni della vita. Quando si affronta l'avventura di amare i fratelli ci si deve rendere conto che si deve voler loro bene di amore gratuito e fedele anche se ci si sente emarginare dall'oggetto del suo amore. Anzi più ci si sente emarginati e più noi, nella fedeltà, si ama. Così ha fatto Dio. Nonostante sia stata emarginato dagli uomini Egli ha amato. L'amore nella sua struttura più profonda è un donare non guardando al guadagno personale o alla soddisfazione che ne può scaturire. È indispensabile amare il bene dell'altro fedelmente così come previsto nel piano di Dio. L'uomo che ama seriamente, se vuole e vuole vivere in un autentico contesto di fedeltà, non è molto preso in considerazione dagli uomini; egli infatti dona tutto senza mai ricevere... compensazioni. L'amore deve essere fedele e gratuito in questo modo. L'uomo che vuole amare secondo i parametri e le misure di Dio deve imparare ad amare senza essere amato, deve imparare ad amare a fondo perduto. Non si ama di vero amore teologale quando si vuole essere riamati ad ogni costo. Per giungere a questo livello occorre proprio essere coscienti che non siamo noi che amiamo, ma è Dio che ama in noi. Quando amiamo per essere riamati, dimentichiamo di essere sacramento dell'amore di Dio. È quando amiamo il fratello, non lo amiamo come persona a sé stante, ma come persona su cui Dio ha un progetto e lo amiamo non secondo i nostri gusti ma secondo i gusti di Dio. Amare senza che gli altri se ne accorgano... L'unico bene è l'autentico bene dell'altro. A questo punto il Signore ci vuole. Ognuno di noi, ogni apostolo deve essere, secondo Dio, il riflesso dell'amore fedele e gratuito Suo. Fedele e gratuito anche nei fallimenti. È molto importante meditare su quest'ultima affermazione. Infatti quante volte facciamo dipendere l'amore ai fratelli dal risultato della nostra azione! E il fallimento è di purificazione, è grazia..! È un fatto sicuro: l'amore fedele e gratuito è provocato particolarmente dal fallimento, nel buio, nella sofferenza!
 
4. L'amore fedele e gratuito ama per primo.
Amare chi ti fa soffrire è agire come Dio agisce nei nostri confronti. E Dio ha amato chi lo ha fatto soffrire, fino alla morte. La verità dell'amore si rivela il coraggio di saper andare fino alla morte per essere fedeli all'amore, senza attendere nulla dagli uomini. Quando, a livello umano, ci chiediamo se vale la pena di amare dal momento che tutto va male, noi in quel momento non siamo "segni di Cristo Gesù" perché perdiamo il significato dell'amore di Cristo. Dobbiamo amare fino in fondo senza attenderci mai nulla. Appare bene dalla prima lettera di S. Giovanni: "Noi non abbiamo amato... ma Dio per primo... ha dato il suo figlio in espiazione...". L'amore fedele non attende nulla e ha sempre l'iniziativa. "Ho amato ma non ha corrisposto". Bisogna ricominciare... e iniziative inesauribili per il bene dell'altro. È chiaro che siamo in una sapienza che non è di questo mondo. È il metodo di Dio. Se ci blocchiamo, non entriamo in questo metodo - che è l'amore teologale - allora il nostro amore sarà sempre affettività che si ricerca, egoismo, spontaneismo, ricerca di se stessi, autosoddisfazione. Non si imparerà mai ad amare. Il destino di chi ama è di scomparire! È qui che si inserisce la maturità dell'amore..! In riferimento ad oggi!! Quale cammino e quale meditazione. anche per i fidanzati o gli sposati!!!
 
5 Credere per poter amare.
Chi ci ha seguiti fino a questo punto, si sente frastornato, sbalordito. Veniamo richiamati ad un'altezza... ad un amore che dà le vertigini! Tentati a lasciar lì tutto. Eppure è amore verità, liberamente! Comunque davanti all'esperienza ardua di amare, dobbiamo sempre metterci in ginocchio e fare il vuoto per essere alla scuola fedele dell'amore. Se vogliamo veramente amare dobbiamo credere all'amore di Dio! Se vogliamo veramente amare dobbiamo imparare a guardare Dio il solo che veramente ama e a non riguardare mai alla rispondenza del fratello, alla mentalità comune, al proprio tornaconto. Dio ha amato così, noi dobbiamo amare come Lui. Dio ha amato morendo; anche noi dobbiamo..! Dio ha amato lasciandosi emarginare dagli uomini; anche noi..!
Credere dunque per amare! È un'avventura che vale la pena di intraprendere se vogliamo essere autentici con la nostra scelta cristiana; amare il fratello nel buio per amare in modo nuovo, per essere fedeli all'amore di Dio, che attraverso la nostra povertà vuole continuare ad amare in modo autentico tutti i nostri fratelli. Esaminiamoci e proponiamo!