6°  Il dono della fortezza onde realizzare il piano presentato. Innanzitutto il dono dello Sp. Santo
 
7°  La struttura fondamentale della vita cristiana è costituita dalla Grazia santificante che informa l'essenza stessa dell'anima. Il cristiano è tale se è in Grazia: (figlio...fratello.. amico... corpo mistico... erede... vita soprannaturale... giusti e graditi a Dio... nisce a Dio... ci trasforma in templi della SS. Trinità!) Con la Grazia santificante abbiamo le virtù infuse (fede, sp., carità) le virtù cardinali (prud. giustizia, fortezza, temperanza) i doni dello Sp. Santo e la Inabitazione della Trinità. questa la nostra med.
 
 
Inabitazione della Trinità
 
L'inabitazione della SS.Trinità nell'anima del giusto è una delle verità più chiaramente rivelate nel N.T. Con una insistenza che lascia comprendere tutta l'importanza del mistero, la Sacra Scrittura si richiama ripetutamente a queste realtà!
"Se uno osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e verremo a Lui e dimoreremo in Lui" (Gv 14,23).
"Dio è carità e colui che vive nella carità rimane in Dio e Dio in lui" (1Gv 4,16).
"Non sapete che voi siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio dimora in voi? Ora se alcuno distrugge il tempio di Dio, Dio distruggerà lui: perchè è santo il tempio di Dio e questo tempio siete voi" (1Cor 3,16-17).
"O non sapete che il nostro corpo è tempio dello Sp. Santo che è in voi, che avete da Dio, e che voi non vi appartenete?" (2Cor 6,16)
"Custodisci il buon deposito con la virtù dello Sè. Santo che abita in noi" (2Tm 1,14).
  La S. Scrittura dunque si serve di formule diverse per dire la stessa realtà: Dio abita nell'anima in Grazia. Moltissimi Padri, soprattutto Agostino, hanno bellissime pagine sul fatto ineffabile della inabitazione della Trinità. P. Plus: Dio in noi = pagine commoventi..!
Quale finalità ha questa inabitazione?
a) farci partecipi della vita divina
b) costituirsi principio e regola dei nostri atti
c) costituirsi oggetto fruitivo di una ineffabile esperienza.
 
a) La SS. Trinità inabitando nelle nostre anime ci fa artecipare alla sua vita intima. Dio in noi non è una presenza inerte, materiale. La presenza Sua ci fa templi vivi e in una maniera vitale possediamo le persone divine. Per intendere un poco questo imistero è necessario ricordare che la Grazia è come la "semente di Dio", che ci genera e ci fa nascere ad una nuova vita, alla vita divina partecipata; per cui realmente non solo ci chiamiamo ma siamo figli di Dio. Frequenemente la Riv. là dove parla di inabitazione parla pure di filiazione e viceversa. La s pua presenza in noi ci genera con continuità assimilandoci a Lui.
Immagine dell'embrione: se viene meno la madre. Così è per noi: ci genera con continuità fino alla maturità della Grazia! E forma una cosa sola: un'unica vita. Come tra loro così con noi! IL Figlio è una cosa sola con il Padre per la sua unità di natura; noi con Dio una cosa sola per la Grazia che è partecipazione fisica e formale alla sua natura divina. IL Figlio vive nel Padre e noi ugualmente. E' una verità così sbalorditiva che dovremmo annoverare tra le eresie, oppure tra le affermazioni più spinte,,, se Dio stesso non le avesse rivelate: leggere Gv 17,20-23 "nè soltanto per questi io prego... affinchè siamo perfetti nell'unità".
Questa dimora divina è il nostro essere: quale grandezza. Ma se Dio è trinità e il che significa che eternamente il Padre genera il Figlio e dal Padre e il Figlio procedelo Spirito Santo è veramente un sublime mistero che questa azione eterna, questa vita di Dio abità e si sviluppa in noi!
 
b) Per la Grazia dell'inabitazione lo Spirito Santo si unisce all'anima come principio e regola dei nostri atti.
La vita è essenzialmente moto, dinamismo, attività. Poichè la Grazia è una forma di vita divina, deve essere divina anche la sua attuazione: è un'intima esigenza della Grazia in quanto partecipazione formale della medesima natura di Dio . Vivere in atto la vita divina vuol dire operare in modo divino.... Se dunque in noi... operare divinamente!
Siccome però la ragione umana può diventare schermo, può non capire e bloccare... ecco il significato dei doni dello Spirito Santo. La ragione umana sotto l'azione dei doni è messa, sollecitata, orientata e gli atti che ne risulteranno saranno materialmente umani, formalmente divini. Così siamo e viviamo pienamente la vita divina. Es.come la melodia che un arpista trae dalla sua arpa è materialmente dell'arpa ma formalmente dell'artista, così i nostri atti, sasciandoci orientare pienamente, sono divini perchè mossi dallo Spirito e dai suoi doni. Tutto ciò non diminuisce minimamente il merito nostro perchè si tratta di lottare, pregare, stare attenti, docili anche rispondere all'azione divima; si tratta di non essere [secchi] e non resistere agli impulsi della Grazia. Il peccato fa tacere tutto...! Mediante i suoi doni allora lo Sp. Santo, che abita in noi, prende, per così dire, le redini della nostra vita soprannaturale. Non è più la saggezza umana che guida, ma la divina sapienza che ci conduce, se siamo disponibili, alla maturità...
Contemplazione... preghiera personale allo Spirito... decisione di sensibilità e docilità alla Grazia...
 
c) Per questa inabitazione la SS. Trinità ci costituisce oggetto fruitivo di ineffabili esperienze.
Tutti i mistici sperimentali affermano di sentire nel più profondo della loro anima l'augusta presenza della Trinità che opera in loro in una forma intensissima. Scrive S. Teresa: "mi accadeva di sentirmi invadere d'improvviso da un sentimento così vivo della divina presenza da non poter in alcun modo dubitare essere Dio in me o io in Lui". "Lo stupore dell'anima va ogni giorno più aumentando perchè le pare che le tre persone divine non l'abbandonino più..."
E' tanto viva e inconfondibile questa esperienza divina nelle anime contemplative che alcune per mezzo di essa giunsero a conoscere il mistero della inabitazione delle divine persone prima ancora di averne sentito parlare. In realtà i mistici non fanno altro che conformare quanto la teologia insegna. Soprattutto S. Tommaso: " Per suo dono l'anima in grazaia fruisce della esperienza della persona divina". E più volte ne parla in questi termini: Dio stesso si costituisce oggetto di una esperienza ineffabile. Le divine persone si danno a noi onde abbiamo a gioire di esse, secondo S. Tommaso.
Questa esperienza gioiosa è così profonda e, quindi, inenarrabile che molti mistici preferiscono non parlarle. Es. Giov. della Croce: "E' impossibile ridire la infinita sua delicatezza dovuta alla sua presenza. Nè io vorrei parlarne per non dire in forma inesatta e insufficiente. Mancano i vocaboli per ridire quanto Dio dona tante anime". Emilietta Rossanigo:"E' una presenza che sa di vita eterna". S. G. della Croce: "E' in queste sublimi altezze che l'anima esperimenta la divina inabitazione in una maniera ineffabile". Quello che l'anima già sapeva e credeva per fede qui lo sente quasi con la vista e con il tatto. Lo dice espressamente S. Teresa: "ciò che crediamo per fede ella lo conosce quasi per vista (Teresa Newman) benchè no gli occhi..."
Quindi conoscenza sperimentale di Dio molto superiore a quella che abbiamo per mezzo della ragione illuminata dalla fede. Anche nelle cose umane... tanto più nella realtà divina.
Ma questa esperienza di Dio è per tutti? E' per tutti e se noi non ci arriviamo non è perchè Dio abbia impedito l'attuazione ma unicamente perchè non abbiamo ancora terminato di distaccarci completamente dalle cosedella terrra, non abbiamo ancora rimosso gli ostacoli che impediscono questa ineffabile esperienza, non ci siamo ancora dati a Dio senza remore...! S. Teresa ancora scrive: "Il Signore invita tutti. Se il suo invito non fosse generale, no ci chiamerebbe tutti. Infatti dice: "Io vi darò da bere". Avrebbe detto: venite tutti, perchè non avete nulla da perdere, e io darò da bere a chi vorrò. Non pose nessun limite... disse "tutti!". "Se dunque non ci fermeremo per via arriveremo a bere di quell'acqua viva". "Le divine persone si danno a chi vive in stato di Grazia". Così afferma S. Tommaso: "E come crescere nello stato di Grazia? Innanzitutto la Grazia è come un seme e come il seme è destinato a cresere e a svilupparsi. E come? Risponde la teologia: "In via ordinarial'aumento della Grazia si effettua in due modi: "ex opere operato" mediante i sacramenti; "ex opere operantis"  mediante le azioni soprannaturalmente meritorie, con la vita tesa verso Dio insomma, e l'efficacia della preghiera".
- mediante i sacramenti...
- mediante la vita: per ipsum, cum... et in ipso  fatto tutto nell'amore e per amore: valore enorme!
- preghiera: Mt 7,7-8; 21,22; Gv 14,13-14; 15,7.16;16,23-24; 1Gv5,14-15
  (terremo una meditazione su tale realtà...)
Tutto per lo stesso scopo: inabitazione. Ma con tale presenza la glorificazione continua, la fonte di dinamica e rivoluzionaria presenza nel mondo. Non è Dio che vuole la salvezza...? E' attraverso noi... opera di purificazione nell'impegno di evangelizzazione e di promozione umana.