"Chiamati alla libertà."
Introduzione. Dio chiama.
Fate quello che Lui vi dirà. Ascoltate mio figlio
 
S. Teresa d'Avila
 
- Si racconta nella vita di P. Lombardi: assolutamente disponibile...Così noi..perdono...!
- Liberiamoci da tutti i dubbi...intellettualismi...costruzioni ideologiche... o pregiudizi ideologici per poter ascoltare...
- Decidiamoci per un ascolto come di discepoli attorno al Maestro ove tutti ci metteremo... come Maria sorella di Marta..
- chiediamo illuminazione allo Spirito: Vieni o divino Spirito e illumina la mente di tutti noi...
- E iniziamo con estrema serietà:  Mt. 22
"Il regno dei cieli è simile ad un re che fece le nozze a suo figlio. Mandò... ma questi non volevano venire.
Non si scoraggia.. manda ancora nel caso non avessero capito bene: "è tutto pronto... si sono ammazzati... venite alle nozze".
Si tratta di nozze, non di lavoro, imboscata, piacere di pochi: è un invito ad un convito. L'invito è chiaro: vieni con me, vieni agli esercizi, vieni e siccome è chiaro, il rifiuto è cosciente. Non si può dire di aver rifiutato per non aver capito. È cosciente! È terribile la posizione di Gesù verso questi: "non gusteranno la mia cena in eterno"!
"chi pone mano all'aratro e si volge indietro, non è degno di me".
Talvolta può nascere il dubbio, siccome siamo frequentemente lontani dall'amore e dal pensiero di Dio: vorrà proprio chiamare me? ma proprio me con tutti i miei difetti?
Amici, il nostro rapporto con Dio, il nostro dialogo con Dio (che potrebbe portarci molto lontani fino a dargli tutto...) comincia nel momento preciso in cui ci rendiamo conto che proprio noi siamo stati chiamati... per nome... è una scoperta fantastica... "Dal momento in cui... Ch. De Focault.
Dio non è una conquista della nostra intelligenza: improvvisamente capiamo... ci viene incontro, ci inonda del suo amore... incominciamo una nuova vita...!
  • C'è un momento nella esistenza di tanti che tutte le idee che ci siamo fatti di Dio, della sua trascendenza e inaccessibilità cadono e scopriamo che Egli ci ha attesi come: nostro papà e mamma dopo un lungo viaggio ed ha sofferto perchè non riceveva notizie... ed hanno avuto il dubbio di averci perduti per sempre!
  • Scopriamo che ci ha attesi... che l'abbiamo fatto attendere... e allora un profondo rincrescimento ci pervade ... fino alle lacrime! È un'angoscia che ci prende all'interno!
  • La coscienza si fa a questo punto più profonda e più vera: aspettava me, proprio me, mi aspettava a casa! Perchè, perchè sono stato così lontano? Così staccato? Perchè non mi sono accorto del suo amore e della sua attesa?
- La storia spirituale di ciascuno di noi incomincia qui, da questa sbalorditiva scoperta. Ogni decisione ulteriore deriva solo da questa semplicissima scoperta. È questo fu anche per S. Paolo: "dopo l'incontro con Dio: io vivo ormai nella vita di fede...perchè mi ha amato e ha dato se stesso per me".
È una scoperta formidabile (è l'inizio della mia conversione, è una presa di coscienza... ed è avvenuto in un momento banalissimo. Già facevo tutto... e pregavo molto: fu nella preghiera la scoperta formidabile: tutto cambiò da quel giorno... Penso che sia avvenuto qualcosa come a S. Paolo caduto da cavallo oppure a Ignazio accanto al castello di Manresa.)
Scoperta formidabile: Dio allora mi ha amato, atteso, guidato...mi ama e attende... Allora tutto mi parla di Dio...Allora tutto si capisce e si è pronti ad affrontare qualsiasi avvenimento..prova.. situazione: che cosa importa! Dio mi ama!
- E in qualsiasi momento sentiamo questo invito abbiamo l'impressione che sia sempre troppo tardi: "Ti ho amato troppo tardi... quanto tempo perduto...! È la conclusione di molti!
  • L'amore di Dio è un amore tenace... eccolo inviare ancora i servi... e perchè tutti siamo forzati ad entrare. A questo punto nessuno di noi può dire: ma non c'è nulla di buono in me, sono sempre stato un povero peccatore, un superficiale! Il comando di Dio è proprio per noi: zoppi ciechi, malati, quelli che stanno lungo le siepi. Nessuno quindi deve sentirsi escluso! Nonostante la mia debolezza, i miei errori Dio mi invita, mi ama! E mi amava anche quando ero molto lontano da Lui. Ha continuato ad attendermi.. fino ad oggi, qui.
Quale pista di meditazione tutto questo... mi ama!
Dio ci è Padre, essenzialmente Padre e ci ama senza condizioni. Non gli interessa se siamo sporchi o puliti, gli interessa solo la nostra coscienza filiale.
+ Questa è la lezione della parabola del figliol prodigo: l'abbraccia, lo porta in casa... è un figlio che ritorna.
+ Il cristianesimo è tutto qui: l'amore del Padre e la risposta, nell'amore dei figli! Risposta che sarà di amore fatto di attenzione, sensibilità, ascolto per rispondere ai desideri del Padre... E saranno soprattutto questi giorni... giorni di attenzione, silenzio... preghiera per rispondere..
*           II°
L'essenziale, da Dio è Dio, è Padre, è amore. L'essenziale ne cristianesimo e per la vita di ciascuno di noi è la scoperta che Dio ci ama e ci invita. È sua l'iniziativa: ci invita! Con la risposta al suo invito noi siamo al centro del mistero divino: tutto il resto è corollario!
+ Questo è ciò che conta per noi e per l'umanità. Non c'è nulla di più importante e di più urgente: rispondere all'invito come Lui vuole. Noi come rispondiamo? Lc. 14,16 (non coloro che diranno .. è loro iniziativa... ma coloro che faranno... cioè risponderanno come Lui vuole, rivela, indica!)
  • Ciò che subito ci colpisce, anche in una lettura superficiale e affrettata è la giustificazione che portano gli uomini invitati al pranzo! Ripeto... non ad un lavoro, pena, sacrificio, impegno!
Moto, macchina, ragazzo ecc. sto bene così! Non ho bisogno di Dio. È pazzia! Pazzo!
“Ho comprato...” il re ha le sue proprietà ma anch'io ho le mie, sono proprietario anch'io, non ho bisogno di Lui...!
“Ho buoi...” anch'io e devo provarli. Autosufficienza...
“Ho nozze anch'io”. Nessuno che dica un no leale. Ciascuno nasconde il rifiuto sotto una scelta, una realtà che lo mette alla pari del re che lo invita: “Quello che ha Lui lo posso avere anch'io”.
C'è in ogni rifiuto un'attività dell'intelligenza che si è fatta pesante egoista, superba, sazia e che si sazia. C'è un'attività della intelligenza che si è persa, alienata: dici di no a Dio...!
L'origine della pazzia o del disordine sta qui: autosufficienza, superficialità, chiusura al soprannaturale perchè c'è il rifiuto a voler guardare nel profondo.
Abbandonando e non volendo guardare nel profondo iniziamo una sequela di sbagli a non finire: ci aggrappiamo alla intelligenza, al sensibile, a ciò che passa, all'immediato e cadiamo, via via che il tempo passa, in mille cose sciocche, inutili e peccaminose!
+ Ma ciò che può sorprendere è che non ci si accorge più della superficialità, delle realtà inutili e peccaminose:
che c'è di male a godere del proprio campo, buoi, moto, moglie, ragazzo, tempo? Nulla! Solo che, senza accorgerti sei arrivato a preferire l'accessorio all'essenziale anche se pestando i piedi dici che non è vero. L'essenziale è sempre lì davanti a te. Ma è un essenziale che ti sei costruito con la tua intelligenza e sensibilità che inconsciamente serve all'accessorio senza quasi che tu te ne accorga. C'è l'essenziale ma serve all'accessorio. Quando infatti l'essenziale arriva con precise proposte non è forse vero che trovi mille scuse? Non mi trovo, ho altro da fare... sono impegnato in un esame...!
“non gusteranno il mio cibo in eterno!”
Superficialità dovuta all'aver perso la ragione superiore oppure come dice S. Tommaso: il cuore della vita spirituale. Noi cadiamo in questa superficialità quando lasciamo il silenzio, la preghiera, la contemplazione.
Allora aridità, svogliatezza, forse cadute anche!
Allora per sentimento si sceglie non per volontà guidata dalla intelligenza... Oppure è solo intelligenza senza umiltà e senza amore. Intelligenza a cui manca lo spirito!
  • I grandi peccatori che Gesù ci presenta non sono quelli che perdono il Regno e si dannano, non sono i delinquenti, gli assassini ecc. ma le persone che vogliono seguire un proprio criterio, rimangono autosufficienti e superficiali. All'origine della condanna ci sta un cosciente rifiuto dettato da superficialità nel valutare le cose!
  • Sta nel rispondere a Dio secondo un proprio criterio, seguendo una propria idea o sentimento. No amici! Per ascoltare e accettare l'invito bisogna lasciarsi svestire, annullare; bisogna ricominciare! Cioè convertirsi, ritornare sul seno della propria madre... lasciarci educare, fare.. “Lasciati fare” dice una canzone! È proprio così! Gesù ci vuol fare nuovi..! E la nostra grandezza sta nel seguire ciò che ci dice. “Beati piuttosto coloro che hanno ascoltato... e messo in pratica”. Se ciò non avviene, che cosa ci può capitare? È vero ciò che sto dicendo? Ve lo provo!:
  • “Amico perché sei entrato senza...”?
Le cose sono andate presumibilmente così. È uscito questo uomo, da casa tutto pulito, rasato a fresco e trova questi che... perché no? Non è un nobile che va spesso alla casa del re... è l'occasione per vederlo, parlargli! Allora ci va anche lui...! Nel vestibolo trova tutti gli altri che si svestono (è il battesimo, la Parola, l'Eucarestia ecc. ecc.) Lui no! Lui è già a posto, non è un pezzente, non ha bisogno di svestirsi e prendere... è superiore... “a questo il re non dà neppure il tempo di una scusa, di chiedere il perché”. È un re che ti invitava a prendere... È Dio che ti ha donato la rivelazione... “Prendetelo e gettatelo..”.
Il suo sbaglio è stato duplice: non aver voluto essere scambiato per un povero... autosufficienza; e non aver indossato l'abito nuziale: stupida superficialità!
È sempre il solito peccato: superficialità. L'uomo vuole salvarsi con i suoi mezzi. Non riconosce di essere salvato, di essere povero. Il gesto dello spogliarsi per prendere la veste nuziale non è altro che lasciare la nostra stoltezza per prendere la Sapienza di Gesù Rom. 1,28-32
Lasciare la nostra iniziativa per fare ciò che Lui vuole. Si entra e si risponde all'invito pressante di Dio Padre solo ascoltando ciò che Lui vuole [sic] non seguendola nostra intelligenza e il nostro sentimento.
Se vogliamo seguire la nostra intelligenza o il nostro sentimento accettiamo di non cambiare, spogliarsi per seguire Gesù.
Questo valore hanno questi esercizi spirituali: farci capire come concretamente rispondere a Gesù, alla attesa o invito del Padre, perché questo è l'essenziale della nostra esistenza.
III° esame della nostra posizione nel cristianesimo
Il Cristianesimo è tutto qui: Dio che ama, si rivela e parla e l'uomo che risponde e vive nell'amore.
La nostra religione non è una dottrina solo, non è una filosofia è l'incontro con una Persona divina che si rivela. Se dunque crediamo in Dio perché è logico, perché ne sentiamo la necessità, perché capiamo la bontà ecc. perché ci sembra di comportarci meglio e siamo intimamente soddisfatti, non è cristianesimo. Si è credenti, non cristiani.
Noi crediamo a Lui che si è rivelato e crediamo e facciamo secondo la Parola che ci ha rivelato.
  • È lui che ci invita ed è lui che ci dice di prendere la veste nuziale: la nostra collaborazione sta nel fare ciò che Lui stabilisce.
Questo, amici, deve essere ben chiaro diversamente mutueremo dalla filosofia, dagli avvenimenti, dai nostri momenti psicologici e sentimenti religiosi il nostro comportamento.
E questo è sbagliato come cristiani!
Il modo di vivere il cristianesimo ci è stato dato, donato, non scoperto da noi illuministicamente. La nostra è dunque una continua e forse sofferta adesione a questa Rivelazione che ci interroga, ci esamina e ci possiede.
Se questo è vero noi non possiamo dire: “Vivo di Dio” (quanti lo dicono strumentalizzando...) ma: “siamo vissuti da Dio”. Tutto è di Dio e ci preme da ogni parte...
  • a differenza delle altre religioni nella nostra Dio non è una conquista dell'uomo ma è Dio stesso che si fa esperienza all'uomo.
  • Se le cose stanno così possiamo iniziare a qualificarci cristiani solo quando incominceremo a lasciare noi stessi, idee, programmi ecc. ed accettare l'invito, a ricevere da Dio e a vivere secondo il ricevuto.
Ci qualifichiamo cristiani per la capacità e disponibilità a “ricevere..”.
Se è un ricevere da Dio, la nostra risposta a Dio che dona è una risposta di fede! Tutto il nostro cammino inizia da qui: liberarci da tutto per buttarci in un cammino di fede che è un cammino di liberazione. Abramo!
  • Qui l'esame deve farsi profondo: ascolto e seguo il mio cervello, psicologismo religioso ecc. oppure ciò che Dio mi dà?
Prego solo... vado a messa solo... oppure vado solo in chiesa... accendo una candela...
  • la nostra vita cristiana non è legata a tutto ciò perché non è risposta ad un assurdo silenzio.
Dio ha parlato: sulla sua parola sappiamo come fare!
Da qui nasce la vita, lo stile, la scelta cristiana!
  1°ª conclusione: senza l'ascolto sincero della Parola non c'è vita cristiana. Dio ci invita a nozze, non semplicemente a sentire... A qualcosa di reale da Lui stabilito con un vestito proprio. Senza l'accettazione di questo invito non c'è vita cristiana! Noi come rispondiamo? Non c'è! Ci sarà religione naturale, pratiche religiose ecc. non esperienza cristiana!
Quanti non la conoscono e si dicono cristiani.
Quanti la rifiutano, la pensano superflua!
Quanti la accettano a metà perché dà fastidio, hanno paura!
È certo allora che non conoscendo la Parola inizia, presso tutte le nostre parrocchie, una gamma infinita di pratiche religiose se non superstiziose.
Dalla visita al cimitero alla banda della processione!
  • Oltre la Parola Gesù ci dona i sacramenti. Sono il Battesimo Confessione, Comunione ecc.
Se sono da Lui donati non sono sostituibili. Non mi dice nulla, non mi sento ecc. preferisco pregare o fare qualcosa di diverso... Non è cristianesimo.
+ Come dicevamo che non c'è vita cristiana senza l'ascolto della Parola così diciamo che non c'è vita cristiana se non c'è vita sacramentale.
Essere cristiani è accettare l'invito a fare ciò che Lui dice; non fare ciò che non sentiamo di fare o seguire la nostra...
Essere cristiani è obbedire alla Rivelazione l'invito, amore del padre.
Ognuno vede come la nostra meditazione si fa profonda e interessante. Siamo partiti da una Parabola di invito ma siamo scesi al concreto: nella risposta obbediente noi giochiamo la nostra libertà, la nostra esistenza!
Allora questa dovrebbe essere giornata di:
a) istruzione: abbiamo bisogno di conoscere l'invito del Padre.. il piano suo.. il suo amore... per impostare tutta la nostra risposta....
b) consolazione: per alcuni che già... e Lui che si avvicinerà e ci inviterà... coraggio.. venite a me...
c) ascolto: ascolto materiale.. le meditazioni. Vi invito al sacrificio... al superamento della cattiva volontà..
 - ascolto spirituale: Dio vi parlerà se saprete.. Dio vi attende là dove.. nei momenti più importanti...
d) raccoglimento: lasciar parlare Dio....
Non disturbiamoci....
Dio parla nel deserto... non roviniamo il colloquio... Ci potrà sembrare pesante: ma è un passaggio... poi tutto si chiarirà...
- di Silenzio dunque...
e) di fiducia in Dio e nella sua Parola
f) di preghiera... vieni o Spirito Santo.
“Fate tutto quello che Lui vi dirà”. Ci liberiamo per camminare, correre verso la felicità!