I soggetti della carità
Ogni uomo è soggetto della carità
 
 
Nella visione cristiana ogni uomo è soggetto della carità. Prima ancora di ogni specificazione dei ruoli che singoli o gruppi sociali, religiosi ed ecclesiali vengono ad assumere nell'esercizio della carità, va affermato il dato chiave dell'antropologia cristiana : l'uomo, creato ad immagine di Dio, di un Dio che è amore, non può realizzarsi autenticamente che nell'amore. L'amore deve quindi segnare tutte le sue relazioni: la relazione con Dio come le relazioni con i fratelli. Gesù Cristo è il modello supremo dell'uomo che si realizza nell'amore, dando la vita per i fratelli, “l'uomo per gli altri”, colui che esprime in pienezza non solo l'amore di Dio per gli uomini ma anche l'amore per Dio e per il prossimo.
L'amore è il valore chiave dell'antropologia cristiana. la parabola del Samaritano allarga in senso universalistico il concetto di “prossimo”, rompendo i confini di ogni particolarismo etico o religioso. L'importante per Gesù è farsi vicino a chiunque versa nel bisogno. Per fare questo Gesù si appella al comportamento indiscriminato del padre verso gli uomini siano essi buoni o cattivi. Ognuno deve imitare la bontà del Padre: “Così sarete figli veramente del Padre celeste che fa sorgere il sole sui giusti....e fa piovere..” Mt. 5,45. L'amore incondizionato del Padre, che rifulge in Cristo, si costituisce così come modello assoluto dell'agire umano. La legge di Cristo non è altro se non la legge dell'amore: “Portate i pesi gli uni degli altri e così adempirete la legge di Cristo “ Gal. 6,2 “Accoglietevi gli uni gli altri come Cristo ha accolto voi” Rom. 15,17. L'amore deve caratterizzare l'essere e l'agire dell'uomo. L'imperativo etico di portata universale che costituisce ogni uomo soggetto della carità, poggia sull'indicativo della Grazia, sul fatto cioè di essere fatti dall'amore divino per l'amore.
 
La carità è il luogo di incarnazione dell'agire di Dio nella storia
 
Per mezzo della carità l'agire umano diviene lo spazio attraverso cui la perfezione divina diviene visibile ed efficace nella storia umana.
L'amore di Dio trasforma il mondo divenendo gesto oblativo di uomini. La vita divina infattinon diventa storia umana se non per mezzo dell'incarnazione, di una incarnazione. . E' la legge dell'incarnazione che trova in Cristo la sua massima espressione e che impronta tutta la storia della salvezza. Quello che è vocazione di tutti gli uomini, nel credente deve diventare assunzione consapevole e coerente di un preciso stile di vita. Il credente è chiamato a fare della carità la logica del proprio agire e del proprio rapportarsi con gli altri  superando la logica dell'egoismo, del calcolo e del tornaconto. Giovanni afferma ripetutamente l'inscindibile legame tra l'amore di Dio e l'amore dei fratelli, presentando il secondo come prova concreta del primo.
“Carissimi, amiamoci gli uni gli altri perchè l'amore è da Dio” 1 Gv. 4,7 “Se Dio ci ha amati, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri” 4,11. La stessa cosa viene ribadita in riferimento a Gesù: “ Da questo abbiamo conosciuto l'amore: Egli ha dato la sua vita per noi; quindi anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli “ 3,16. La salvezza dell'uomo si trova nell'amore. E' sulla via dell'amore che l'uomo giunge all'autenticità della propria esistenza. Siamo vivi in senso vero solo amando i fratelli come Cristo ci ha amato, imitando l'amore de Padre che rifulge nel Cristo.
 
L'uomo sacramento di Dio per l'uomo
 
Saremo tutti giudicati sulla carità Mt. 25,31-46.
Nel regno saranno accolti coloro che hanno veramente amato i fratelli nutrendoli, dissetandoli, vestendoli, soccorendoli nel bisogno, anche senza  la consapevolezza che deriva dalla fede esplicita o l'intenzione apertamente religiosa. Importante l'annotazione dei giusti: “ quando mai ti abbiamo visto affamato. .Ogni volta...” Questo significa che l'uomo incontra Dio concretamente nei fratelli, che l'uomo è sacramento di Dio per l'uomo dal momento in cui in Cristo il Verbo ha assunto la nostra carne.
Dio ci dà appuntamento nell'uomo
Il fratello soprattutto sofferente. La vocazione divina dell'uomo è incontrare Dio nell'uomo. Determinanante nel giudizio divino non è la consapevolezza esplicita di incontrarlo, l'appartenenza religiosa, ma il fatto di amare concretamente il prossimo perchè è qui che Dio ci dà il suo decisivo appuntamento. In questo senso l'uomo è sacramento di Dio per l'uomo. Analogo è il significato della parabola lucana del buon samaritano. Qui, a prototipo del comportamento che salva viene polemicamente preso proprio un samaritano, un eretico, uno che non era in ordine con le tradizioni e le dottrine ma che è in ordine con Dio perchè ad imitazione del Padre ha praticato la misericordia verso un fratello bisognoso. Sulla stessa linea troviamo anche il racconto Giovanneo della lavanda dei piedi durante l'ultima cena. Con il suo gesto Gesù vuol far capire che il vero atteggiamento verso ogni uomo è quello del servizio. Viene così rifiutato ogni atteggiamento di potere, sacro o profano. Il contesto eucaristico della scena vuole indicare che il senso ultimo dell'Eucarestia è l'amore efficace, oblativo, per i fratelli. In questo senso l'Eucarestia è la liturgia del nostro amore per gli uomini. La celebrazione eucaristica trova appunto in questo servizio di umile carità il mistero più profondo che essa significa e realizza.
 
 
 
Il volto sociale della carità
 
All'esercizio della carità sono chiamati tutti gli uomini ma diverso è il modo a seconda del tempo, delle possibilità personali, delle condizioni storiche e delle diverse situazioni di bisogno dei fratelli. In passato si è dato più rilievo alla carità individuale; oggi si dà più importanza alla dimensione politica o sociale della carità: due modi comunque che devono sempre integrarsi. Pur rimanendo sempre valida e urgente l'azione personale, tale azione non è in grado di affrontare le profonde radici sociali del male. Il modo attuale di lavare i piedi ai poveri è anche quello di lottare per un mondo in cui i poveri abbiano una sorte migliore; nel nostro tempo visitare gli ammalati è anche mettere in opera efficienti riforme sanitarie;  nutrire gli affamati è anche mettere in opera economie valide; accogliere il pellegrino significa anche giungere ad un universalismo culturale e politico effettivo. Va salutato come un dato consolante dal punto di vista cristiano il fatto che molti oggi, al di là di appartenenze razziali, religiose, naturali e sociali, si consacrano al servizio dell'uomo, e promuovono ideali che scaturiscono dalla carità come la giustizia, la fratellanza, la libertà, la dignità della persona umana, la pace, l'uguaglianza, ecc.
 
II - La Chiesa al servizio dell'uomo
La Chiesa è al servizio dell'uomo o precisamente, del progetto di Dio sull'uomo. Questo progetto abbraccia l'uomo nella sua integralità, nel suo destino terreno ed eterno. Per questo la Chiesa non può essere insensibile ai problemi umani. E' quanto afferma la Gaudium et Spes: “le gioie e le speranze, le tristezze e le angoscie degli uomini di oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo”.
  - Come Cristo per servire, non per essere servita
La Chiesa non si preoccupa solo della salute delle anime. G. et Spes n. 3 “ Si tratta di salvare l'uomo....e non di essere servito”
  - La Chiesa come soggetto comunitario della carità
Come portatrice del messaggio dell'amore di Dio e sacramento di questo amore per il mondo, la Chiesa è per sua natura e vocazione originaria, soggetto di carità. L'esercizio della carità deve caratterizzare la Chiesa nella sua vita interna come nelle sue relazioni con il mondo. Vogliamo, per testimoniare la carità della Chiesa, superare un'ecclesiologia istituzionale, gerarchica - piramidale ove i laici trovano poco spazio, ma vivere un'ecclesiologia che nasce dal Vat. II che è di comunione ove tutti, forniti di ministeri o di carismi vivano e testimoniano insieme la carità. Una concezione della Chiesa in termini di comunione, universalità, missione, popolo di Dio, famiglia di Dio, porta a collaborare con tutti nella ricerca della giusta composizione di tutte le questioni economiche e sociali, pronti a rispettare i germi del Verbo che esistono in tutti. In questa prospettiva l'esistenza umana non è semplice attesa del Regno, ma è azione per accoglierlo traducendo in forma umana l'amore misericordioso del Padre secondo le indicazioni di Cristo. La carità diviene allora la concreta cooperazione nella diffusione del Regno di Dio nel mondo, che è poi il compito della Chiesa nel mondo.
   - La dimensione politica della carità
La Chiesa è al servizio dell'uomo. la carità teologale deve esprimersi anche nella carità sociale. ....una presenza forte ed efficace del cristiano nella politica soprattutto là dove avviene lo sfruttamento dell'uomo. Qui la Chiesa è soggetto diretto della carità politica! Il riconoscimento poi del valore proprio ed autonomo delle realtà terrene in base alla rivalutazione teologica della laicità o secolarità ha come diretta conseguenza anche il riconoscimento della società civile o delle istituzioni pubbliche come soggetto della carità, della promozione dell'uomo e del bene comune. Ogni autentico servizio dell'uomo entra nella storia della carità. Nelle istituzioni pubbliche l'esercizio della carità assume per forza di cose una connotazione politica perchè attinge le singole persone come membri della polis della società. “Portate i pesi gli uni degli altri, così adempirete la legge di Cristo” Gal. 6,2. Così Paolo enuncia il dovere della solidarietà e del servizio reciproco che dovrebbe caratterizzare non solo la comunità cristiana ma ogni autentica comunità umana. E' in quest'ottica e nel richiamo alla universale vocazione dell'uomo all'imitazione del Creatore che la Chiesa vede la validazione cristiana dell'impegno politico e riconosce in questo impegno un autentico servizio politico della carità. E' a tutti noto che purtroppo il terreno politico è il più esposto alle tentazioni disumanizzanti del potere e dell'avere. Ma è proprio per questo che va ribadita la funzione diaconale dell'impegno pubblico, funzione che deve evidenziare il servizio dell'uomo nel rispetto dei vari fondamentali valori quali: il rispetto della dignità umana; la partecipazione a tutti alla vita sociale attiva; i vari diritti fondamentali; parola, libertà, religione,ecc., problemi degli emarginati, poveri; distribuzione di beni ecc.
   - Carità e identità cristiana
Per dichiarazione esplicita dello stesso Gesù l'identità cristiana si misura sulla carità. E Giovanni afferma che la misura del nostro amore a Dio è l'amore verso i fratelli.
Il “proprio” della Chiesa è la carità, l'amore che riceve da Dio e che è chiamata a diffondere nella storia. E' nel terreno della carità che il cristiano, la Chiesa deve rafforzare la propria identità, sapendo che solo in questo modo può efficacemente cooperare con l'azione dello spirito di Cristo nella storia per la promozione del Regno escatologico di Dio.