Questa newsletter settimanale propone un brano tratto dalle numerosi meditazioni presenti nei quaderni di Don Comelli. Se volete ricevere la newsletter, o volete segnalare le email di altri vostri conoscenti/amici che potrebbero essere interessati a riceverla, scrivete a info@doncomelli.it


Newsletter 6/2018

Domenica 18 febbraio
Nell’uomo della legge (legge politica, economica ecc.) esistono cose da fare! Questo legame assoluto alla legge non ci permette di scendere alla radice della persona e di contemplarla così com’è e sentirsi a lei completamente disponibile! (Legati alla legge scolastica, alla legge del comportamento, della moda ecc.).
Da questa situazione pesante nasce, in molti, l’angoscia, l’incapacità… la reazione.
In Lc 10,30 si dice “E una donna di nome Maria lo accolse in casa sua”. Esiste una legge dell’ospitalità, cioè all’ospite è necessario preparare questo e quest’altro. Alcuni dicono: “mi è impossibile ospitare… perché mi manca…” “per evitare la vergogna!”. Maria ha superato tutto questo per fissarsi nella persona che viene a casa. Supera tutte le leggi e va, sicura, alla verità: fissarsi nella persona!
La conversione – XIX)

Newsletter 5/2018

Domenica 11 febbraio
Non dobbiamo essere legati a “leggi fisse”. È la fine della storia. L’unica legge è l’amore e l’amore oltre la legge.
Andare oltre la legge è la paura blu dei farisei. Questi non vogliono saperne dei profeti e li uccideranno perché li mettono sempre in discussione: “l’uomo vale più di una pecora! Dunque è permesso fare del bene anche di sabato”.
La conversione – XVIII)

Newsletter 4/2018

Domenica 4 febbraio
Il sacerdote e il levita non vedono il prossimo, sulla strada di Gerico, per fedeltà alla legge. È un uomo sconosciuto, non della mia parrocchia, città; non è iscritto nel mio registro e, quindi, posso proseguire nel cammino. Per loro l’amore non è disponibilità totale, attenzione. È “cosificazione” cioè cose da fare unite ad un certo ideale d’amore.
Quante comunità sono su questo piano..! Anche la nostra “decima” può diventare tale se non siamo più che attenti. “Ho dato la mia decima”… basta… il resto lo uso per conto mio..!
(La conversione – XVII)

Newsletter 3/2018

Domenica 28 gennaio
Non solo ma penso che [fare della legge un dio] sia un ateismo nascosto sotto il velo di un’ubbidienza isterica che ci porta a giudicare e criticare gli altri: “non sono come gli altri uomini, rapaci…”.
Chi ha realmente incontrato Dio è talmente perso nell’oceano del suo amore da rendersi incapace di giudicare più nessuno! Giudicare dai grammi della carne, un tempo, al venerdì; giudicare se sono arrivato prima o dopo l’offertorio ecc…
Dio sta lì e mi attende: vado oltre a tutto!
(La conversione – XVII)

Newsletter 2/2018

Domenica 21 gennaio
1. Liberarci dalla legge!
San Paolo ha il complesso di chi ha avuto nell’adolescenza, un’educazione stretta, degli educatori molto rigidi e non può ricordare quel tempo se non con una certa stizza.
+ La legge può interporsi tra l’uomo e Dio: va a scapito della fede e produce l’uomo religioso… non è l’ideale cristiano!
+ può interporsi tra uomo e uomo: e quindi impedisce una personalizzazione dinamica
+ può interporsi fra uomo e mondo: e quindi farne un alienato e un chiuso alla storia
+ può interporsi fra l’uomo e se stesso (vorrei fare… ma non si può…) e quindi ostacolare la identificazione!
Il fariseo nel tempio misura la fedeltà a Dio non dalla identificazione con Lui, ma dalla identificazione con la legge: “Digiuno… pago la decima…”. Ha fatto della legge un dio. E pure noi facciamo della legge un dio ogni qualvolta non vogliamo essere persone autentiche, quando vogliamo salvarci da una reale personalizzazione. Il darsi alla legge è sempre stata la tentazione di tutti. Ma non si libera il vero io! Per non prenderci troppe responsabilità, “troppe grane” paghiamo allora questo tributo all’idolo-legge: questo però ci porterà ad evitare ogni vero incontro con Dio, l’uomo, il mondo.
(La conversione – XVI)

Newsletter 1/2018

Domenica 14 gennaio
Soprattutto durante la Quaresima occorre seguire il Cristo sul cammino della croce nel ritorno al Padre per la salvezza dei fratelli, vuol dire liberarci finalmente da tutto quanto ostacola il ritorno al Padre. In altre parole significa liberarci per rifare, nella nostra esistenza e secondo le nostre diverse vocazioni, la vita, il dono, l’esistenza del Cristo.
Qui inizia il nostro ripensamento: liberarci, d’accordo. Ma da che cosa? Dai peccati, disimpegni ecc. Già lo sappiamo. Ma poi? Allora scopriamo che dobbiamo liberarci da tutte le cose che ostacolano, in un modo o nell’altro, la crescita della fraternità, della reciproca fiducia, della crescita di un mondo più giusto.
Sappiamo ancora che liberarci dall’egoismo significa rinunciare a tutte le parole che potrebbero offendere, per una più attenta delicatezza e sensibilità per tutti gli altri.
(La conversione – XV)

Newsletter 39/2017

Domenica 17 dicembre
Questa conversione radicale a Dio ci dona almeno sei realtà:
[…]
d) appare in tutta chiarezza che questa conversione sta alla base di ogni autentica promozione umana! Vivendo da popolo convertito non si può se non compiere un servizio di promozione umana, di umanesimo integrale. Incarnati in ogni ambiente, presenti ovunque è possibile per promuovere, educare l’uomo, non per alienarlo ancora una volta!
– Solo convertiti si potrà agire disinteressatamente…!
– Solo convertiti la carità sarà “segno”. E la storia che faremo sarà quella di Dio…
– Qui si capisce ancora il valore della evangelizzazione: personalmente come laico, legato al magistero per un servizio reciproco, incarnato ovunque sono e con altri per un autentico servizio all’uomo!
e) come convertiti l’autentica promozione sociale la troviamo nell’ascolto della Parola e nell’Eucarestia. Niente è più esigente della Parola di Dio e del momento dell’offertorio…!
f) appare finalmente evidente che ogni conversione sta all’origine di ogni autentica liberazione. Non c’è liberazione autentica, vera, senza conversione!
(La conversione – XIV)

Newsletter 38/2017

Domenica 10 dicembre
Questa conversione radicale a Dio ci dona almeno sei realtà:
a) un’urgenza continua di lasciarsi fare da Dio, di non distaccarci da Lui, e di ritornare a Lui ogni volta…
b) questa conversione sta all’origine di una nuova mentalità con cui guardiamo, giudichiamo, ci incarniamo; sta all’origine di un nuovo comportamento. Seguirlo vuol dire morire all’egoismo.
c) iniziamo, solo a questo punto, nuovi rapporti con tutti, rapporti veri perché basati sull’amore e l’umiltà. L’uomo che torna a Dio è l’uomo che ritrova la verità. L’identificazione tra verità ed Essere: non si può che esprimere nella verità: amore – umiltà – dialogo!
(La conversione – XIII)

Newsletter 37/2017

Domenica 4 dicembre
Noi dobbiamo essere un popolo di convertiti!
Rispondendo alla salvezza che ci viene offerta, facciamo Chiesa in Cristo. Allora la Chiesa non risulta dall’addizione dei suoi membri né da qualche attività specifica, ma esclusivamente da una conversione radicale a Dio.
(La conversione – XII)

Newsletter 36/2017

Domenica 26 novembre
Gesù è l’invito alla conversione, in continuità con l’Antico Testamento ma con una nuova particolarità:
a) la conversione è solo di ordine religioso: l’opzione per il Regno invita allo spogliamento di sè, alla rinuncia ad ogni forma di orgoglio; la via regale che bisogna seguire è quella della disponibilità agli impulsi dello Spirito, dell’obbedienza allo Spirito fino alla morte.
b) l’uomo che vuole “seguire” Gesù, convertirsi a Lui, è chiamato a fare il vuoto dentro di sé, a perdersi in Lui.
c) ma anche a mettere in moto tutte le sue risorse per un amore senza frontiere in cui si verifichi la piena identità tra l’amore a Dio e ai fratelli.
Questa conversione a Dio non aliena l’uomo ma lo stimola profondamente a mettere in moto progetti umani consistenti, nell’amore.
La conversione è piena valorizzazione dell’uomo! E reale salvezza dell’uomo! Salvato nell’intelligenza, nel cuore, negli istinti…
(La conversione – XI)