Questa newsletter settimanale propone un brano tratto dalle numerosi meditazioni presenti nei quaderni di Don Comelli. Se volete ricevere la newsletter, o volete segnalare le email di altri vostri conoscenti/amici che potrebbero essere interessati a riceverla, scrivete a info@doncomelli.it


Newsletter 36/2013

Domenica 10 novembre

È logico a questo punto chiederci in che modo possiamo rendere presente la Chiesa in un ambiente (città, scuola, gruppo di amici ecc.).
1) Prima di tutto, sapendo di essere Chiesa, con la consapevolezza di far parte di un corpo vivo, con Cristo a capo. Una coscienza che è molto di più che non la semplice conoscenza. Se si ha questa consapevolezza si rimane in ascolto della Parola e si vive dei sacramenti. Tutto ciò genera unità… genera una struttura comunitaria di vita. Nella misura in cui i sacramenti sono vissuti consapevolmente, tendono a generare un modo di vivere comunitario, di concepire la vita e l’esistenza del mondo, il modo di vagliare gli avvenimenti, di programmare il futuro, di vedere il proprio lavoro e studio. Questa unità che viene sensibilmente espressa dai credenti è la prima realtà che rende presente la Chiesa.
(La Chiesa strumento di salvezza: unità e autorità – X)

Newsletter 35/2013

Domenica 3 novembre
Cristo si incontra personalmente con noi, raggiunge davvero il nostro intimo e noi facciamo un’autentica esperienza di Lui attraverso la comunità cristiana.
Il primo problema per ciascuno di noi: vivere la comunità cristiana… se noi saremo suo corpo, Lui autenticherà con il suo spirito. Da qui deriva la responsabilità della Chiesa: essere suo corpo… così nasce la missione universale.
– In ogni ambiente la salvezza avverrà per la presenza di Cristo, cioè della comunità cristiana.
– È’ necessario creare, suscitare delle autentiche comunità; è necessario chiederci, se la salvezza passa per la Chiesa, come rendere autentica questa presenza perché è questo lo strumento attraverso cui la potenza di Dio passa e genera la convinzione e la conversione.
– Rendere presente la comunità cristiana: questo è il nostro sforzo. I frutti di questo sforzo? Se il Signore vorrà… a noi è solo chiesto essere Chiesa: quanto più saremo “Chiesa” tanto più riveleremo il Cristo, la salvezza.
(La Chiesa strumento di salvezza: unità e autorità – IX)

Newsletter 34/2013

Domenica 27 ottobre
La Chiesa è il corpo di Cristo, il prolungamento terrestre della umanità di Cristo, il Cristo in forma umana, visibile, palpabile.
La Chiesa-comunità non è un freddo cartello stradale che ci indica dove si trova la salvezza: è un volto vivo in cui si manifesta e palpita l’interiore amore di Colui che vuole salvarci (meditazione per noi… egoisti, individualisti, intellettuali….)
La Chiesa non solo esprime in maniera visibile l’umanità invisibile di Cristo, ma la contiene e ce la porta oggettivamente e realmente. Proprio come il nostro sorriso è la forma esterna della gioia umana che abbiamo nell’intimo del cuore.
La comunità totale dei credenti è il “corpo di Cristo”. Non solo lo rappresenta ma è la fisionomia esterna di Cristo Salvatore che vuole incontrarci. Ora comprendiamo come e perché S. Paolo nutrisse l’ambizione di presentare a Cristo la comunità di Corinto come “vergine pura” o perché Giovanni XXIII affidasse al Concilio il compito di rendere più bello e splendente il volto della Chiesa, perché la comunità dei credenti fosse realmente “Chiesa”: cioè un bel corpo. Il volto della Chiesa è bello solo se è davvero la fisionomia esterna di Cristo, il più possibile fedele ai lineamenti interiori di Lui. Essere Chiesa significa offrire la precisa manifestazione storica di Cristo e la perfetta traduzione esteriore della chiamata salvifica interiore che Egli opera nel cuore degli uomini.
(La Chiesa strumento di salvezza: unità e autorità – VIII)

Newsletter 33/2013

Domenica 20 ottobre

Quando Dio invisibile decise di mostrarsi agli uomini e di comunicare loro il suo “intervento divinizzante” in maniera visibile, s’incarnò in una natura umana: Cristo era il corpo di Dio, cioè il prolungamento terrestre di Dio, Dio stesso in forma umana; tutto ciò che faceva era la traduzione esterna, visiva, dell’attività di Dio. Toccando Lui, gli uomini, toccavano realmente la divinità che il suo corpo umano rendeva presente e tangibile; ogni atto di Cristo era l’intervento stesso di Dio in una espressione umana e visibile.
Come accade con il nostro volto, che manifesta esteriormente ciò che realmente esiste internamente….. guardandoci si capisce la gioia, il dolore…. così avviene per Cristo: esprimeva l’amore di Dio esternamente, in ogni atto, azione.
Così avviene anche ora: Cristo glorioso vuol continuare a mostrarsi e a comunicare con gli uomini, a rendersi sperimentabile. È la sua missione. Allora ancora, in un certo senso, si incarna di nuovo, o meglio, prolunga la sua incarnazione prendendo ancora un corpo che lo esprima esternamente. Tale corpo, la Chiesa, è costituito dalla comunità totale dei credenti animata dallo spirito di Cristo.
(La Chiesa strumento di salvezza: unità e autorità – VII)

Newsletter 32/2013

Domenica 13 ottobre

La realtà di Gesù Cristo non si riduce ai limiti del suo corpo e all’ambito della sua azione d’uomo; la potenza divina che è in Lui assimila a Lui in un modo misterioso ma reale le persone che si pongono alla sua sequela; la sua personalità si dilata invadendo il tempo e lo spazio integrando in sé tutti coloro che aderiscono…
La realtà intera di Gesù Cristo è questo Corpo mistico, come lo chiama S. Paolo, o “la Chiesa”, come lo chiama la storia. È attraverso questa che Gesù raggiunge gli uomini e li genera ad una nuova mentalità e ad una nuova vita: per questo si parla della “Santa Madre Chiesa”. La diffusione del Cristianesimo avviene attraverso la presenza del mistero della Chiesa che coincide con il volto di Cristo in ogni determinato momento della storia.
(La Chiesa strumento di salvezza: unità e autorità – VI)

Newsletter 31/2013

Domenica 6 ottobre

La prima missione della Chiesa e quindi di ogni cristiano è rendere accessibile a tutti gli uomini l’incontro con Cristo. Per gli Apostoli insegnare il cristianesimo voleva dire: “insegnare Cristo”. Ecco allora il problema importante: come far incontrare Cristo? In che modo la realtà di Gesù Cristo raggiunge tutti gli uomini?
Tra Cristo e noi si compie un autentico incontro sensibile, concreto. Cristo viene realmente davanti a noi con la sua umanità; siccome però nello stato attuale provvisorio (fino al giorno della parusia) è invisibile e inafferrabile, Cristo la traduce per noi in forma terrena, tangibile. Si potrebbe dire che Cristo assume un corpo materiale che viene ad essere la traduzione esterna e visibile del corpo spirituale che per sé sarebbe invisibile. Questo corpo esterno e visibile è la Chiesa.
(La Chiesa strumento di salvezza: unità e autorità – V)

Newsletter 30/2013

Domenica 29 settembre

Nell’esistenza di ogni uomo c’è una linea di demarcazione: prima e dopo l’incontro con Cristo. Prima: solitudine, incertezza.. Dopo: la vera vita, la gioia. Se Cristo è la salvezza, tutto deve puntare all’incontro con Cristo; tutta la vita deve essere caratterizzata da questo continuo incontro. Se Lui è la salvezza, il primo problema di ogni uomo è incontrare Cristo.
“Tutto ormai io reputo una perdita di fronte alla sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore, per il quale ho lasciato perdere tutte queste cose e le considero come spazzatura, al fine di guadagnare Cristo” (Fil. 3,8). Il primo compito di tutti noi, allora, è incontrare sempre il Cristo e far sì che tutti lo possano incontrare. Infatti è Lui che salva, non le nostre astuzie…
(La Chiesa strumento di salvezza: unità e autorità – IV)

Newsletter 29/2013

Questa settimana prosegue il IX Meeting della Comunità, dedicato a don Comelli nel decimo anniversario della sua morte (24/9/2003 – 24/9/2013).

In particolare ricordiamo martedì 24 la S. Messa di suffragio alle ore 21.15 in S. Maria del Popolo, giovedì 26 la proiezione del film “L’ultima cima” in S. Dionigi alle ore 21, e sabato 28 la veglia di preghiera in S. Maria del Popolo alle ore 21.15.
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Domenica 22 settembre

La storia del popolo di Dio inizia con Abramo: a Lui Dio promette un erede che inizierà una numerosa discendenza, destinataria di una grande eredità. Noi sappiamo che l’eredità promessa è l’intimità con Dio, la partecipazione alla vita Trinitaria, l’elevazione alla vita nuova e la liberazione dai peccati; sappiamo pure che la discendenza a cui queste ricchezze sono destinate è la Chiesa; e sappiamo che l’erede è Cristo: tutto converge a Lui e da Lui tutto inizia. “questo è il mio Figlio prediletto, ascoltatelo”. Tutto il cristianesimo è ascoltare e ricevere il Cristo. “A quanti lo hanno ascoltato Cristo ha dato il potere di diventare Figli di Dio” (Gv. 1,12).
La nostra vita si risolve nell’avvicinare Cristo perché solo a Lui il Padre ha dato il potere di aprirci le meraviglie che ci ha riservato e la capacità di attuare nel nostro essere quel “salto di qualità” che ci incammina verso la nostra piena realizzazione.
(La Chiesa strumento di salvezza: unità e autorità – III)

Newsletter 28/2013

Questa settimana prende il via Il IX Meeting della Comunità di S. Maria del Popolo, dedicato a don Comelli nel decimo anniversario della sua morte (24/9/2003 – 24/9/2013).

In particolare per questa settimana ricordiamo la serata di presentazione del nuovo libro scritto da Cesare Vietti dal titolo: “Don Comelli. Voci, ricordi e testimonianze dieci anni dopo”. L’appuntamento è sabato 21 alle ore 21 all’auditorium S. Dionigi.
Domenica 22 si terrà sul sagrato della Chiesa di S. Pietro Martire un concerto, con pagine scelte tratte dal musical Jesus Christ Superstar. Il concerto avrà inizio alle ore 16.30

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Domenica 15 settembre

La realtà cristiana è il mistero di Dio che è entrato nel mondo come una storia umana. È solo la potenza di Dio che dovunque diffonde, conduce avanti il Cristianesimo, negli individui e nella società. Gesù Cristo è la fondamentale espressione di quella potenza. Perciò è la sola realtà di Gesù Cristo che converte la mente e il cuore degli uomini. Tutta la predicazione dei dodici Apostoli è un indice puntato su una sola persona, Cristo salvatore. Questa è la missione di S. Paolo: “Dio mi prescelse fin dal seno di mia madre e mi chiamò mediante la sua Grazia affinché annunciassi il Figlio suo ai pagani”. Ai Romani si presenta così: “Paolo, servo di Gesù Cristo, chiamato ad essere apostolo, prescelto per l’Evangelo di Dio riguardante Gesù Cristo”. Più avanti: “Ciò che predichiamo è il Signore Gesù”. La meta che si prefigge è “far giungere ad una più profonda conoscenza del mistero di Lui: Cristo, nel quale sono tutti i tesori della sapienza e della conoscenza”. Anche S. Giovanni dichiara di avere la stessa missione. ”Lo annunziamo a voi”. Cristo, in tutti questi scritti, appare come la salvezza, la chiave, la porta per entrare nel Regno dei cieli.
(La Chiesa strumento di salvezza: unità e autorità – II)

Newsletter 27/2013

Con questo brano riprende la pubblicazione settimanale della newsletter con una meditazione dal titolo “La Chiesa strumento di salvezza: unità e autorità”.

Domenica 8 settembre
S. Paolo scrive ai primi cristiani di Corinto dicendo che egli aveva basato il suo messaggio “non su argomenti persuasivi d’umano ragionamento.. affinché la vostra fede non si fondi sulla sapienza degli uomini, ma sulla potenza di Dio” (1 Cor 2,4-5).
Il Cristianesimo non nasce come frutto di una nostra cultura o come scoperta della nostra intelligenza: il Cristianesimo non si comunica al mondo come frutto della modernità o della efficacia di nostre iniziative. Il Cristianesimo nasce e si diffonde nel mondo per la presenza della potenza di Dio. Questa potenza di Dio si rivela in fatti, avvenimenti (l’Antico Testamento e il disegno di salvezza…) che costituiscono una realtà viva, in movimento e quindi una storia eccezionale e imprevedibile dentro la storia degli uomini e delle cose.
(La Chiesa strumento di salvezza: unità e autorità – I)