Questa newsletter settimanale propone un brano tratto dalle numerosi meditazioni presenti nei quaderni di Don Comelli. Se volete ricevere la newsletter, o volete segnalare le email di altri vostri conoscenti/amici che potrebbero essere interessati a riceverla, scrivete a info@doncomelli.it


Newsletter 1/11

Domenica 9 gennaio 2011

L’autore dei salmi ha sete di Dio come una terra arida; come una cerva anela ai corsi d’acqua (sal. 41). Si alza nel cuore della notte per stare con l’amato (sal. 118). Gesù ruba le ore al sonno e al riposo per stare con il Padre! Charles de Focault: ore infinite…. E Bonhoeffer ? Sorvegliato dalle SS nella sua prigione, medita sulla sua prossima morte e scrive ad un amico: “Il giorno in cui mi seppelliranno vorrei che mi cantassero: Una cosa domando al Signore, di abitare nella sua casa tutti i giorni della mia vita”. Si realizza il principio: a maggior vicinanza corrisponde maggior velocità, come nella legge fisica dell’attrazione delle masse.

(La nostra vita come sfida – X)


Newsletter 41/10

Domenica 19 dicembre 2010

Nella settimana del S. Natale, interrompiamo la meditazione in corso per proporre un brano di una delle omelie della notte di Natale presenti nel testo “In attesa di te, della tua luce, della tua pace” della collana “I quaderni di don Tarcisio Comelli”. Riprenderemo la pubblicazione settimanale della newsletter domenica 11 gennaio.

Il Natale come dono, come accoglienza, ascolto e imitazione è praticamente rifiutato dagli uomini. Gli uomini, soprattutto in questi ultimi anni, si sono costruiti un Natale a loro misura. Natale, nascita di Gesù, non è più dono da accogliere ma festa da costruire, festa senza radici, gioia senza fondamento; è diventato, il Natale, la sagra dei regali, la festa delle spese, la corsa a spendere i soldi in molte cose spesso inutili; la pubblicità non ha più freno e il miscuglio di sacro e profano, lo sfruttamento della religione raggiunge la bestemmia.
Non lasciamo morire il Natale di Cristo, accogliamolo come dono. È il mio invito accorato, è il mio augurio! Accogliendo il Natale come dono sapremo accogliere Dio in mezzo a noi; accogliamo un bimbo che ci rivela l’amore infinito di Dio, il volto di Dio, l’umanità e la bontà di Dio, accogliamo la potenza di Dio; accogliendo il Natale accogliamo il valore infinito di ogni persona e decidiamo per un impegno di giustizia, di pace, di povertà e uno stile di vita consequenziale.
Come i pastori, in quella notte prodigiosa, nonostante il buio, il freddo, la stanchezza si mossero ad accogliere il Signore, noi pure muoviamoci ad accogliere il Signore. Facciamo sì che entri nella nostra vita, nelle nostre preoccupazioni, nei nostri programmi, nelle nostre famiglie. Allora saremo nella gioia, nell’amore! E questo è l’augurio di Buon Natale che presento a tutti voi.

Auguri di un Santo Natale!

Newsletter 40/10

Domenica 5 dicembre 2010

Come per gli sport atletici così è per lo sport dello spirito: quanto più allenamento si fa tanto più risultati migliori si possono ottenere.
Se all’improvviso mi si chiedesse di fare 30 chilometri… ma se ogni giorno mi allenassi riuscirei a superare tutte le difficoltà. Ci sono delle facoltà atletiche atrofizzate per mancanza di esercizio. Così nell’anima noi abbiamo capacità spirituali addormentate per mancanza di allenamento. Dio ha posto in noi un germe, che è un dono-potenza capace di una mirabile fioritura: è l’aspirazione profonda e filiale verso di Lui. Se poniamo in movimento tale aspirazione essa si farà più intensa a mano a mano che “conoscerà” il suo oggetto e si avvicinerà al suo centro; acquisterà più peso quindi più velocità.

(La nostra vita come sfida – IX)

Newsletter 39/10

Domenica 28 novembre 2010

Senza che ce ne rendiamo conto, sotto le nostre insoddisfazioni esiste una corrente che si dirige verso Dio, l’unico capace di convogliare tutte le forze dell’uomo e di quietare le sue aspirazioni. Meditiamo seriamente, così ci fa pregare il salmo 62: “O Dio, tu sei il mio Dio. All’aurora ti cerco, di te ha sete l’anima mia, a te anela la mia carne, come terra deserta, arida, senz’acqua”.

(La nostra vita come sfida – VIII)

Newsletter 38/10

Domenica 21 novembre 2010

A livello spirituale l’uomo è, secondo Sant’Agostino, una saetta scagliata verso un universo (Dio) cioè verso un centro di gravità che esercita su di lui un’attrazione irresistibile: tanto più si avvicina a quell’universo tanto più acquista velocità. Più si ama Dio, più lo si vuol amare. Più si comunica con Lui più si desidera comunicare. La tensione è proporzionata alla sua vicinanza..!

(La nostra vita come sfida – VII)

Newsletter 37/10

Domenica 14 novembre 2010

L’uomo a livello semplicemente umano, aspira a lontananze irraggiungibili; una meta raggiunta lo lascia come un arco teso, sempre insoddisfatto.

Che cosa è la nostalgia? Una ricerca interminabile di una pienezza che mai sarà. Al centro della creazione, l’uomo appare come un essere strano, possiede grandi possibilità, ma sente che qualche cosa ancora gli manca. Pensiamo ad esempio alle esigenze affettive, sessuali, di potere, di ricchezza: soddisfatti gli stimoli l’uomo come tale rimane “affamato” e si lancia in cerca di nuove sensazioni.
“E’ carne che non sfama”; e deve sfamarsi di tutta la carne per capire che non lo può soddisfare? (Pascal)

(La nostra vita come sfida – VI)

Newsletter 36/10

Domenica 7 novembre 2010

Quando diciamo “orazione”, intendiamo un personale contatto con il Dio biblico che ci ama, un procedere insieme di due soggetti, il procedere di Dio e il mio, un procedere intimo e profondo, un procedere (senso religioso dell’esistenza, quindi non solo uno o più atti) in e con Gesù Cristo che si offre a noi come compagno di vita, modello e verità di me!
In questo tipo di orazione, o intimità con Dio, quanto più ci si addentra tanto più ci si sente attratti, affascinati.

(La nostra vita come sfida – V)

Newsletter 35/10

Domenica 31 ottobre 2010

Siamo nel processo di secolarizzazione, tante cose scompaiono… non dobbiamo avere paura. D’ora innanzi la fede e la vita con Dio saranno un’avventura irta di difficoltà. L’avventura della fede consisterà nel tagliare i ponti, ignorare le regole del senso comune e tutti i calcoli delle probabilità – come Abramo – trascurare i ragionamenti, le spiegazioni, le dimostrazioni, e abbandonarsi nel totalmente “Altro”.
Rischi, pericoli, andare controcorrente, subire emarginazione: ma coloro che ritornano da questa avventura, dopo aver contemplato il fascino di Dio, saranno persone cesellate dalla purezza, dalla forza e dal fuoco (come Giovanni Battista). Purificati dalla presenza trasformante di Dio, manifesteranno vivida e luminosa l’immagine del Figlio. Saranno testimoni e trasparenza di Dio.

(La nostra vita come sfida – IV)

Newsletter 34/10

Domenica 24 ottobre 2010

Dio non è un burattinaio! Appena creò gli uomini nel paradiso terrestre tagliò rapidamente il cordone ombelicale, li lasciò soli nella lotta aperta per la libertà e indipendenza e disse loro: “crescete… dominate”. Il vero Dio non è uno che aliena ma colui che fa adulti, maturi e liberi gli uomini e i popoli.

(La nostra vita come sfida – III)

Newsletter 33/10

Domenica 17 ottobre 2010

L’immagine di Dio è stata spesso rivestita di vari paludamenti: i nostri timori e incertezze, ambizioni, impotenze, limiti e ignoranze ecc.. Allora Dio è la magica soluzione dell’impossibile, la spiegazione di tutto ciò che ignoriamo, il rifugio per gli sconfitti e gli incapaci. Su queste grucce si fondava la fede di molti, la religiosità forse di tanti di noi. La demitizzazione sta demolendo queste sovrastrutture e la fede, per chi continua, comincia a far intravedere un Dio che ti attende, un Dio che ti vuol parlare; si incomincia a scoprire il vero volto del Dio biblico, un Dio che pretende, disturba, sfida; un Dio che non risponde ma ti interpella, non spiega ma provoca; non facilita anzi ostacola, che genera martiri e uomini decisi. E scopri che questo Dio della Bibbia è sì un Dio liberatore che ci strappa dall’insicurezza, dall’ignoranza, dall’ingiustizia però non evitandoci tutto questo, ma costringendoci ad affrontarlo e superarlo.

(La nostra vita come sfida – II)