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January, 2012

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Newsletter 4/12

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Domenica 29 gennaio 2012

E’ necessario che vi siano persone che, chiamate da Dio, giungano a spiegare, spezzettare la Parola… per renderla più comprensibile; ci si gioca l’esistenza nel non riuscire a capirla o non prenderla seriamente. Deut. 5,27: è il popolo che dice a Mosé: “Avvicinati tu ad ascoltare quanto il Signore nostro Dio dirà: poi ci riferirai tutto ciò che ti avrà detto il Signore nostro Dio e noi lo ascolteremo e lo faremo”.
Infatti questo ascolto non è facile e, soprattutto, non può essere preso alla leggera; ha bisogno di una disciplina, di una ascesi di tempi lunghi e di guide provate, cioè di uomini autorizzati a parlare della Parola per il fatto di averla essi stessi ascoltata prima e a lungo.

(Ascolta! – VI)

Newsletter 3/12

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Domenica 22 gennaio 2012

Amici… teniamo ben presente che ascoltare oggi la voce del Signore resta sempre un evento straordinario, spirituale e che non può se non sfuggire al nostro controllo – se l’ascolto è serio – perché è Dio che prende l’iniziativa e determina giudizi e scelte radicali.
“Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perché dia il seme al seminatore e pane da mangiare, così sarà della parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata (Isaia 55, 10-11)”
Non si può rimanere neutrali di fronte alla Parola.

(Ascolta! – V)

Newsletter 2/12

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Domenica 15 gennaio 2012

Il divieto biblico delle immagini costituisce la radicale negazione di una religiosità come evasione “estetica” dalla realtà (Dio non vuole che ci facciamo degli idoli, alienanti…). La radice più profonda di quanto stiamo dicendo sta proprio nel fatto che ogni idolo strumentalizza l’uomo mentre è l’uomo l’unica immagine visibile di Dio. Servizio di Dio è servizio all’uomo che mi rappresenta Dio. Così ogni azione idolatrica che giunge a sottrarci dalle nostre responsabilità concrete verso gli altri, ci aliena anche dalla vera adorazione del Dio invisibile. Giov. 1 4,20 scrive: “chi non ama il proprio fratello che vede non può neppure amare Dio che non vede”.

(Ascolta! – IV)

Newsletter 1/12

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Domenica 8 gennaio 2012

Un’altra conseguenza pratica che viene dalla fede in Dio che vuole farsi ascoltare, ma non vedere, è che l’ascolto, al contrario della visione, è sempre un’esperienza aperta che non può esaurirsi in se stessa ma richiede una realizzazione operativa della parola udita. In tutta la Scrittura, quando Dio parla, raramente lo fa per dirci qualcosa di sé, ma è quasi sempre per dire all’uomo che cosa lui debba fare. La religione biblica è una religione dell’ascolto. Non esiste ascolto senza risposta: in questo caso senza responsabilità morale. La religione degli idoli che si vedono, vecchi e nuovi, può invece offrire a noi tutti degli oggetti affascinanti e suggestivi, che sono solo da contemplare e non esigono nessun impegno morale. Quanti cinici adoratori…!
(Ascolta! – III)