Domenica 8 gennaio 2012

Un’altra conseguenza pratica che viene dalla fede in Dio che vuole farsi ascoltare, ma non vedere, è che l’ascolto, al contrario della visione, è sempre un’esperienza aperta che non può esaurirsi in se stessa ma richiede una realizzazione operativa della parola udita. In tutta la Scrittura, quando Dio parla, raramente lo fa per dirci qualcosa di sé, ma è quasi sempre per dire all’uomo che cosa lui debba fare. La religione biblica è una religione dell’ascolto. Non esiste ascolto senza risposta: in questo caso senza responsabilità morale. La religione degli idoli che si vedono, vecchi e nuovi, può invece offrire a noi tutti degli oggetti affascinanti e suggestivi, che sono solo da contemplare e non esigono nessun impegno morale. Quanti cinici adoratori…!
(Ascolta! – III)