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October, 2013

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Newsletter 34/2013

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Domenica 27 ottobre
La Chiesa è il corpo di Cristo, il prolungamento terrestre della umanità di Cristo, il Cristo in forma umana, visibile, palpabile.
La Chiesa-comunità non è un freddo cartello stradale che ci indica dove si trova la salvezza: è un volto vivo in cui si manifesta e palpita l’interiore amore di Colui che vuole salvarci (meditazione per noi… egoisti, individualisti, intellettuali….)
La Chiesa non solo esprime in maniera visibile l’umanità invisibile di Cristo, ma la contiene e ce la porta oggettivamente e realmente. Proprio come il nostro sorriso è la forma esterna della gioia umana che abbiamo nell’intimo del cuore.
La comunità totale dei credenti è il “corpo di Cristo”. Non solo lo rappresenta ma è la fisionomia esterna di Cristo Salvatore che vuole incontrarci. Ora comprendiamo come e perché S. Paolo nutrisse l’ambizione di presentare a Cristo la comunità di Corinto come “vergine pura” o perché Giovanni XXIII affidasse al Concilio il compito di rendere più bello e splendente il volto della Chiesa, perché la comunità dei credenti fosse realmente “Chiesa”: cioè un bel corpo. Il volto della Chiesa è bello solo se è davvero la fisionomia esterna di Cristo, il più possibile fedele ai lineamenti interiori di Lui. Essere Chiesa significa offrire la precisa manifestazione storica di Cristo e la perfetta traduzione esteriore della chiamata salvifica interiore che Egli opera nel cuore degli uomini.
(La Chiesa strumento di salvezza: unità e autorità – VIII)

Newsletter 33/2013

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Domenica 20 ottobre

Quando Dio invisibile decise di mostrarsi agli uomini e di comunicare loro il suo “intervento divinizzante” in maniera visibile, s’incarnò in una natura umana: Cristo era il corpo di Dio, cioè il prolungamento terrestre di Dio, Dio stesso in forma umana; tutto ciò che faceva era la traduzione esterna, visiva, dell’attività di Dio. Toccando Lui, gli uomini, toccavano realmente la divinità che il suo corpo umano rendeva presente e tangibile; ogni atto di Cristo era l’intervento stesso di Dio in una espressione umana e visibile.
Come accade con il nostro volto, che manifesta esteriormente ciò che realmente esiste internamente….. guardandoci si capisce la gioia, il dolore…. così avviene per Cristo: esprimeva l’amore di Dio esternamente, in ogni atto, azione.
Così avviene anche ora: Cristo glorioso vuol continuare a mostrarsi e a comunicare con gli uomini, a rendersi sperimentabile. È la sua missione. Allora ancora, in un certo senso, si incarna di nuovo, o meglio, prolunga la sua incarnazione prendendo ancora un corpo che lo esprima esternamente. Tale corpo, la Chiesa, è costituito dalla comunità totale dei credenti animata dallo spirito di Cristo.
(La Chiesa strumento di salvezza: unità e autorità – VII)

Newsletter 32/2013

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Domenica 13 ottobre

La realtà di Gesù Cristo non si riduce ai limiti del suo corpo e all’ambito della sua azione d’uomo; la potenza divina che è in Lui assimila a Lui in un modo misterioso ma reale le persone che si pongono alla sua sequela; la sua personalità si dilata invadendo il tempo e lo spazio integrando in sé tutti coloro che aderiscono…
La realtà intera di Gesù Cristo è questo Corpo mistico, come lo chiama S. Paolo, o “la Chiesa”, come lo chiama la storia. È attraverso questa che Gesù raggiunge gli uomini e li genera ad una nuova mentalità e ad una nuova vita: per questo si parla della “Santa Madre Chiesa”. La diffusione del Cristianesimo avviene attraverso la presenza del mistero della Chiesa che coincide con il volto di Cristo in ogni determinato momento della storia.
(La Chiesa strumento di salvezza: unità e autorità – VI)

Newsletter 31/2013

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Domenica 6 ottobre

La prima missione della Chiesa e quindi di ogni cristiano è rendere accessibile a tutti gli uomini l’incontro con Cristo. Per gli Apostoli insegnare il cristianesimo voleva dire: “insegnare Cristo”. Ecco allora il problema importante: come far incontrare Cristo? In che modo la realtà di Gesù Cristo raggiunge tutti gli uomini?
Tra Cristo e noi si compie un autentico incontro sensibile, concreto. Cristo viene realmente davanti a noi con la sua umanità; siccome però nello stato attuale provvisorio (fino al giorno della parusia) è invisibile e inafferrabile, Cristo la traduce per noi in forma terrena, tangibile. Si potrebbe dire che Cristo assume un corpo materiale che viene ad essere la traduzione esterna e visibile del corpo spirituale che per sé sarebbe invisibile. Questo corpo esterno e visibile è la Chiesa.
(La Chiesa strumento di salvezza: unità e autorità – V)

Newsletter 30/2013

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Domenica 29 settembre

Nell’esistenza di ogni uomo c’è una linea di demarcazione: prima e dopo l’incontro con Cristo. Prima: solitudine, incertezza.. Dopo: la vera vita, la gioia. Se Cristo è la salvezza, tutto deve puntare all’incontro con Cristo; tutta la vita deve essere caratterizzata da questo continuo incontro. Se Lui è la salvezza, il primo problema di ogni uomo è incontrare Cristo.
“Tutto ormai io reputo una perdita di fronte alla sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore, per il quale ho lasciato perdere tutte queste cose e le considero come spazzatura, al fine di guadagnare Cristo” (Fil. 3,8). Il primo compito di tutti noi, allora, è incontrare sempre il Cristo e far sì che tutti lo possano incontrare. Infatti è Lui che salva, non le nostre astuzie…
(La Chiesa strumento di salvezza: unità e autorità – IV)