Domenica 27 ottobre
La Chiesa è il corpo di Cristo, il prolungamento terrestre della umanità di Cristo, il Cristo in forma umana, visibile, palpabile.
La Chiesa-comunità non è un freddo cartello stradale che ci indica dove si trova la salvezza: è un volto vivo in cui si manifesta e palpita l’interiore amore di Colui che vuole salvarci (meditazione per noi… egoisti, individualisti, intellettuali….)
La Chiesa non solo esprime in maniera visibile l’umanità invisibile di Cristo, ma la contiene e ce la porta oggettivamente e realmente. Proprio come il nostro sorriso è la forma esterna della gioia umana che abbiamo nell’intimo del cuore.
La comunità totale dei credenti è il “corpo di Cristo”. Non solo lo rappresenta ma è la fisionomia esterna di Cristo Salvatore che vuole incontrarci. Ora comprendiamo come e perché S. Paolo nutrisse l’ambizione di presentare a Cristo la comunità di Corinto come “vergine pura” o perché Giovanni XXIII affidasse al Concilio il compito di rendere più bello e splendente il volto della Chiesa, perché la comunità dei credenti fosse realmente “Chiesa”: cioè un bel corpo. Il volto della Chiesa è bello solo se è davvero la fisionomia esterna di Cristo, il più possibile fedele ai lineamenti interiori di Lui. Essere Chiesa significa offrire la precisa manifestazione storica di Cristo e la perfetta traduzione esteriore della chiamata salvifica interiore che Egli opera nel cuore degli uomini.
(La Chiesa strumento di salvezza: unità e autorità – VIII)