Domenica 20 ottobre

Quando Dio invisibile decise di mostrarsi agli uomini e di comunicare loro il suo “intervento divinizzante” in maniera visibile, s’incarnò in una natura umana: Cristo era il corpo di Dio, cioè il prolungamento terrestre di Dio, Dio stesso in forma umana; tutto ciò che faceva era la traduzione esterna, visiva, dell’attività di Dio. Toccando Lui, gli uomini, toccavano realmente la divinità che il suo corpo umano rendeva presente e tangibile; ogni atto di Cristo era l’intervento stesso di Dio in una espressione umana e visibile.
Come accade con il nostro volto, che manifesta esteriormente ciò che realmente esiste internamente….. guardandoci si capisce la gioia, il dolore…. così avviene per Cristo: esprimeva l’amore di Dio esternamente, in ogni atto, azione.
Così avviene anche ora: Cristo glorioso vuol continuare a mostrarsi e a comunicare con gli uomini, a rendersi sperimentabile. È la sua missione. Allora ancora, in un certo senso, si incarna di nuovo, o meglio, prolunga la sua incarnazione prendendo ancora un corpo che lo esprima esternamente. Tale corpo, la Chiesa, è costituito dalla comunità totale dei credenti animata dallo spirito di Cristo.
(La Chiesa strumento di salvezza: unità e autorità – VII)