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February, 2015

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Newsletter 7/2015

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Domenica 22 febbraio

L’invito ad ascoltare la Parola è il più continuo ed insistente invito che Dio abbia mai fatto in tutta l’ispirazione scritta e orale. Gesù stesso poi ne fa motivo della sua più grande beatitudine attribuita a chi ascolta la Parola e la custodisce nel cuore.
Questa meditazione vuole essere una grande sottolineatura dell’importanza dell’ascolto; un prendere coscienza che il primo invito che ci fa la Rivelazione è proprio quello dell’ascolto; un prendere coscienza che il nostro essere cristiani, la nostra salvezza si gioca innanzitutto sull’ascolto. “Ascolta Israele” è l’insistente espressione che ritorna frequentemente nelle pagine sacre. Non c’è nulla di più importante dell’ascolto. Dall’ascolto nasce la risposta obedienziale  della fede.

(Urgenza dell’ascolto della Parola – II)

Newsletter 6/2015

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Domenica 15 febbraio

Signore Gesù Tu sei l’unica Parola del Padre. Chi vuole venire a Te deve necessariamente passare attraverso Te. Sei Tu colui che il Padre ha invitato ad ascoltare. Come Maria, sorella di Marta, ci mettiamo ai tuoi piedi in ascolto. Sei Tu che hai lodato l’ascolto di Maria che ha scelto, proprio per questo, la parte migliore.
Tu hai dato la Tua Parola perché fosse in noi fonte di gioia “Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena” (Gv 15,11); perché in noi germogliasse la vita, perché giungesse a trasformare ciascuno di noi, perché ci facesse finalmente liberi. Tu ti sei fatto Parola, Parola che in Maria Santissima si è trasformata in carne. In Te dunque è la sintesi di tutta la Parola, la Rivelazione, “Et Verbum caro factum est”. Tutta la divina Rivelazione è diventata viva, incarnata, esplicita, impegnata in Te, Cristo Signore. Possiamo dire che tutta la Rivelazione dell’Antico Testamento si è transustanziata in Te. Tutta la Parola è diventata esplicita in Te. E’ diventata carne, uomo, modello, via, verità, vita, luce, lampada, in Te. Ma tutto questo è pure indicativo per noi. Tutto questo è grande indicazione di metodo e di sostanza per tutti noi e per la nostra salvezza. La Parola che ascoltiamo deve essere talmente vissuta, interiorizzata da diventare carne, un tutt’uno con noi, deve transustanziarci, deve trasformarci in Cristo.

(Urgenza dell’ascolto della Parola – I)

Newsletter 5/2015

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Domenica 8 febbraio

La Vergine Maria e la povertà in spirito:

  • Colei che dipende dal Signore
  • Colei che serve il Signore
  • Colei che prega e ringrazia
  • Colei che fa spazio al Signore
  • Colei che si rende disponibile per realizzare il piano di Dio
  • Colei che meditando imitava!

(Beatitudine come vocazione – XXVIII – Fine)

Newsletter 4/2015

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Domenica 1 febbraio

Per capire la povertà evangelica dobbiamo metterci a contemplare Gesù, il povero per eccellenza, questo povero sconcertante. Non a caso egli nasce, vive nella povertà vera, nello spogliamento più totale; non ha potere, Per capire la povertà evangelica dobbiamo metterci a contemplare Gesù, il povero per eccellenza, questo povero sconcertante. Non a caso egli nasce, vive nella povertà vera, nella spoliazione più totale; non ha potere, non conta niente. Lui che è Dio: sono tutte conseguenze del suo essere servo. Però, proprio perché è servo e figlio del Padre, ha a sua disposizione cielo e terra. E’ la sua la povertà illuminante. Quando Maria di Magdala lo inonda di profumo e Giuda dice ”Perché quest’olio profumato non si è venduto per trecento denari per poi darli ai poveri” Gesù, il povero, non loda Giuda ma la donna che butta via 300 denari! E’ lo stesso povero che viene criticato perché mangia e beve… mentre i discepoli di Giovanni digiunano! La povertà di Gesù non ha il parametro dei comportamenti umani ma ha come parametro il rapporto con Dio. Dio solo è il Signore! Tutto deve essere donato al Signore. I poveri del Signore sono coloro che interpretano la loro vita come dono, così come vuole il Signore. E da ciò consegue anche la libertà da ogni avidità terrena.

(Beatitudine come vocazione – XXVII)