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November, 2017

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Newsletter 36/2017

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Domenica 26 novembre
Gesù è l’invito alla conversione, in continuità con l’Antico Testamento ma con una nuova particolarità:
a) la conversione è solo di ordine religioso: l’opzione per il Regno invita allo spogliamento di sè, alla rinuncia ad ogni forma di orgoglio; la via regale che bisogna seguire è quella della disponibilità agli impulsi dello Spirito, dell’obbedienza allo Spirito fino alla morte.
b) l’uomo che vuole “seguire” Gesù, convertirsi a Lui, è chiamato a fare il vuoto dentro di sé, a perdersi in Lui.
c) ma anche a mettere in moto tutte le sue risorse per un amore senza frontiere in cui si verifichi la piena identità tra l’amore a Dio e ai fratelli.
Questa conversione a Dio non aliena l’uomo ma lo stimola profondamente a mettere in moto progetti umani consistenti, nell’amore.
La conversione è piena valorizzazione dell’uomo! E reale salvezza dell’uomo! Salvato nell’intelligenza, nel cuore, negli istinti…
(La conversione – XI)

Newsletter 35/2017

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Domenica 19 novembre
L’esigenza di conversione in Israele.
a) in tutte le religioni tradizionali, il contatto con il divino suscita un sentimento più o meno profondo di colpevolezza o di nostalgia. Ci si è allontanati… desiderio di compiere dei riti per riparare… per rimettersi sulla strada della salvezza. Riti penitenziali.
b) secondo periodo: la colpa che Israele commette è una colpa storica. Manca di fede. Rifiuta l’intervento di Jahvè nella storia, fa altre alleanze.
c) terzo periodo: sotto la guida dei profeti, l’esigenza di conversione subisce un processo di interiorizzazione. Dio alla guida… lasciarsi guidare… povertà radicale di fronte a Jahvè! Dio è Padre: vivere ritornando a Lui, e imitare le sue virtù, come la bontà, la misericordia…
È Lui che salva: è necessario percorrere le sue vie, non le nostre!
d) quarto periodo: predicazione di Giovanni Battista: Dio sta per venire. Conversione radicale!
(La conversione – X)

Newsletter 34/2017

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Domenica 12 novembre
Se i cristiani perdono il senso della conversione a Dio, il cristianesimo di cui danno testimonianza non presenta più che un volto di un umanesimo fra tanti altri e viene ad essere svuotato di ogni densità propriamente religiosa.
(La conversione – IX)

Newsletter 33/2017

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Domenica 5 novembre
Questo modo di pensare alla conversione come ad un preciso impegno di lavoro (anche quello) è diffuso, molto, fra i cristiani cosiddetti “impegnati”.
Infatti il cristiano impegnato non cerca certo l’evasione; sa che deve collaborare per un mondo più giusto; si sente collaboratore di Dio nel dirigere l’universo verso la pace. Allora dona tutto se stesso!
Ma in tutto questo, dove si trova il ritorno, la conversione a Dio? Se non facessi tutto come convertito, cioè nell’amore, nei rapporti rivoluzionati dall’amore, a chi gioverebbe tutto ciò che faccio?
(La conversione – VIII)