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January, 2018

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Newsletter 3/2018

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Domenica 28 gennaio
Non solo ma penso che [fare della legge un dio] sia un ateismo nascosto sotto il velo di un’ubbidienza isterica che ci porta a giudicare e criticare gli altri: “non sono come gli altri uomini, rapaci…”.
Chi ha realmente incontrato Dio è talmente perso nell’oceano del suo amore da rendersi incapace di giudicare più nessuno! Giudicare dai grammi della carne, un tempo, al venerdì; giudicare se sono arrivato prima o dopo l’offertorio ecc…
Dio sta lì e mi attende: vado oltre a tutto!
(La conversione – XVII)

Newsletter 2/2018

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Domenica 21 gennaio
1. Liberarci dalla legge!
San Paolo ha il complesso di chi ha avuto nell’adolescenza, un’educazione stretta, degli educatori molto rigidi e non può ricordare quel tempo se non con una certa stizza.
+ La legge può interporsi tra l’uomo e Dio: va a scapito della fede e produce l’uomo religioso… non è l’ideale cristiano!
+ può interporsi tra uomo e uomo: e quindi impedisce una personalizzazione dinamica
+ può interporsi fra uomo e mondo: e quindi farne un alienato e un chiuso alla storia
+ può interporsi fra l’uomo e se stesso (vorrei fare… ma non si può…) e quindi ostacolare la identificazione!
Il fariseo nel tempio misura la fedeltà a Dio non dalla identificazione con Lui, ma dalla identificazione con la legge: “Digiuno… pago la decima…”. Ha fatto della legge un dio. E pure noi facciamo della legge un dio ogni qualvolta non vogliamo essere persone autentiche, quando vogliamo salvarci da una reale personalizzazione. Il darsi alla legge è sempre stata la tentazione di tutti. Ma non si libera il vero io! Per non prenderci troppe responsabilità, “troppe grane” paghiamo allora questo tributo all’idolo-legge: questo però ci porterà ad evitare ogni vero incontro con Dio, l’uomo, il mondo.
(La conversione – XVI)

Newsletter 1/2018

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Domenica 14 gennaio
Soprattutto durante la Quaresima occorre seguire il Cristo sul cammino della croce nel ritorno al Padre per la salvezza dei fratelli, vuol dire liberarci finalmente da tutto quanto ostacola il ritorno al Padre. In altre parole significa liberarci per rifare, nella nostra esistenza e secondo le nostre diverse vocazioni, la vita, il dono, l’esistenza del Cristo.
Qui inizia il nostro ripensamento: liberarci, d’accordo. Ma da che cosa? Dai peccati, disimpegni ecc. Già lo sappiamo. Ma poi? Allora scopriamo che dobbiamo liberarci da tutte le cose che ostacolano, in un modo o nell’altro, la crescita della fraternità, della reciproca fiducia, della crescita di un mondo più giusto.
Sappiamo ancora che liberarci dall’egoismo significa rinunciare a tutte le parole che potrebbero offendere, per una più attenta delicatezza e sensibilità per tutti gli altri.
(La conversione – XV)