Domenica 17 febbraio 2013

Tre categorie di persone nascono dal silenzio di Dio:
1) Gli sconfitti dal silenzio: hanno abbandonato, dopo tante esperienze belle, profonde con Dio, definitivamente la vita di unione con Dio e si regolano, per vivere, come se Dio non esistesse. Per lunghi anni hanno vissuto, combattuto per la fede! Poi, prove, amarezze, e il suo silenzio! Si sono sentiti perduti. Non giungono a dire che Dio non esiste, ma che Dio non lo sentono più, è inutile tutto. Sono scoraggiati. E li prende uno spirito aggressivo: simbolo e segno di frustrazione. È la violenza compensatrice. Sono amareggiati e criticano tutto della Chiesa: autorità, istituzione, dottrina sociale… Si rivoltano contro la Chiesa ma è un rivoltarsi contro Dio!
2) I disorientati dal silenzio. Anche questi provengono da mille esperienze di festa con Dio. Quante rinunce, lotte per Lui! Passano gli anni e il silenzio sopravviene. E allora la paura, l’incostanza e, infine, l’apatia. C’è ancora la frequenza ai sacramenti ma per abitudine, c’è qualche orazione comunitaria, ma la vita ormai si riempie di tante compensazioni per riempire il vuoto interiore. Un tipico sintomo è la nostalgia. È il primo amore con il Signore… non tutto è passato! Si vorrebbe ritornare ancora… Con l’andar del tempo ci si riesce con una nuova e più forte esperienza di Lui.
3) I confermati. È una lunga e dolorosa storia la vita di costoro. Quante crisi, aridità, cadute: sempre coraggio, abbandono, lotta, rinascita. Quante preghiere: “mostrami il Tuo volto…”. Anche per questi Dio era silenzio ma non abbandonarono la lotta, nel silenzio. In mezzo alla più completa oscurità rimasero fedeli, abbandonati a Dio. Giunsero le crisi. Il cielo rimaneva muto, chiuso, ma non si persero: la certezza di Dio e in Dio fu la loro bussola. Come Abramo e tanti altri uomini si abbandonarono a Dio! Nello stile dei poveri di Dio si abbandonarono senza appigli, in piena oscurità, fiduciosi senza condizioni, al loro Dio e Padre. Certezza nella fede!
(Il dramma della fede – XIV)