Domenica 1 dicembre
La coscienza di essere Chiesa è pure coscienza di identificazione e di appartenenza ad una Chiesa locale. Per tutto ciò che abbiamo detto la seconda realtà che rende presente la Chiesa è il nesso con l’autorità!
È l’unione al Vescovo o al sacerdote che lo rappresenta ciò che assicura l’autenticità al mio essere, vivere, operare come Chiesa. Si potrebbe dire che la realtà cristiana è presente in un ambiente, che è presente Cristo e il suo Regno nella misura in cui essa è avallata dall’autorità, quando è missione ed è vissuta come missione.
Anche se noi avessimo le più belle idee e le più belle iniziative sociali, tutto ciò è equivoco ed equivocabile senza la nostra relazione con l’autorità. Non portiamo avanti un partito, ma una realtà oggettiva che ci eccede tutti quanti… non siamo nel campo dei “pareri”. La conversione arriva quando ci si sente richiamati da una verità oggettiva, che è al di là della persona: Cristo, la Chiesa. Senza continuo riferimento alla comunità e all’autorità la testimonianza può facilmente ridursi a modernità, estremismo, sensibilità: richiamo ad una idea e non ad una realtà fuori di noi; gloria dell’uomo non di Dio; un’altra forma di regno dell’uomo, non di Dio.
(La Chiesa strumento di salvezza: unità e autorità – XIII – fine)