Domenica 4 maggio
Nell’Antico Testamento, specialmente nei libri Sapienziali, troviamo un’altra prospettiva della felicità dell’uomo: è detto beato il giusto, il prudente, il sapiente e il santo.
La Beatitudine appare legata ai valori morali: alla perfezione, alla dirittura, al dominio di sé. Ma se notiamo bene, anche i valori morali sono beatitudine se in rapporto con Dio.
Questo rapporto beatificante con Dio è tale sia all’interno dell’uomo per la modificazione spirituale che produce, per il processo interiore di santificazione, sia all’esterno dell’uomo per il nuovo rapporto che instaura con l’uso delle cose, con  la realtà creata.
(Beatitudine come vocazione – IV)