Domenica 21 febbraio
Rahamin è una variante femminile della fedeltà maschile. Rahamin genera una grande gamma di sentimenti tra i quali la bontà, la tenerezza, la pazienza e la comprensione, cioè la prontezza a perdonare. E l’Antico Testamento usa proprio questo termine riferendosi a Dio: Isaia 49,15 “Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se costoro si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai“: la forza della maternità.
Tutte queste espressioni ci lasciano sconcertati e ci chiediamo il perché. E le ragioni e le radici di questo comportamento le scopriamo risalendo al principio, nel mistero stesso della creazione. “Dio è amore”. Ma al mistero della creazione è connesso intimamente il mistero della chiamata alla vita, della chiamata come popolo e come persone! Ed emergono le seguenti affermazioni: “Ti ho amato di amore eterno, per questo continuo ad esserti fedele” (Ger. 31,3). “Anche se i monti si spostassero e i colli vacillassero, non si allontanerebbe da te il mio affetto, né vacillerebbe la mia alleanza di pace, dice il Signore che ti usa misericordia” (Isaia 54,10).
Questa verità illuminata da Cristo – “chi vede me vede il Padre” – viene vissuta totalmente da Cristo e diventa l’ottica attraverso cui vedere Dio e il nostro comportamento come cristiani.
(Dives in misericordia – XVI)