Domenica 13 aprile 2014

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Entrando nella Settimana Santa, interrompiamo la meditazione sulla beatitudine per proporre un brano dedicato alla Passione. Riprenderemo la pubblicazione settimanale della newsletter domenica 27 aprile.

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Nel Getsemani c’era anche il mio peccato che pesava nel cuore di Gesù; nel pretorio c’era anche l’abuso che io ho fatto della mia libertà che lo teneva legato; sulla croce c’era anche il mio ateismo che egli espiava. Nel deserto il tentatore gli mostrò tutti i regni della terra, qui gli mostra tutte le generazioni della storia, compresa la nostra e gli grida: guarda, guarda per chi soffri: guarda che cosa se ne faranno del tuo soffrire. Continueranno a peccare come sempre, non si daranno pensiero, è tutto inutile. Sì! c’eravamo anche noi alla crocefissione di Gesù…quanta confusione interiore, vergogna, malessere dovrebbe prenderci! E’ necessario che in noi, come allora, avvenga un terremoto..e si possa arrivare a percuotere il petto! Si legge in Lc. 22,61 che ad un certo punto della passione il Signore, voltatosi, guardò Pietro e Pietro, uscito, pianse amaramente. Lo sguardo di Gesù lo trapassò da parte a parte e lo cambiò. Proviamo ad immaginare una scena di due prigionieri in un campo di concentramento..Uno dei due sei tu che hai tentato di fuggire sapendo che questo sarebbe stata la morte per l’altro. Il tuo compagno, te presente, viene incolpato al posto tuo e tace; è torturato alla tua presenza e tace. Mentre lo stanno, infine, portando al luogo dell’esecuzione, un attimo solo, si volta e ti guarda in silenzio, senza ombra di rimprovero. Come tornerai a casa? Come dimenticare quello sguardo? Quanto ci ha amato. Frutto della meditazione sulla passione: amore infinito di Dio, orrore per ogni forma di peccato…e mettere a morte l’uomo vecchio!

Auguri di una Santa Pasqua!