Domenica 25 maggio

La beatitudine è un itinerario, è un cammino nella fedeltà, un cammino nel quale vi sono delle costanti inderogabili: camminare nel progetto di Dio, verso Dio, cercare Dio, credere in Dio, incontrare Dio e realizzare un rapporto con lui. Se non si passa di lì, il discorso della beatitudine rimane provvisorio e incompleto.
Che fare da parte nostra? Prendere terribilmente sul serio la questione dell’essere beati. Non dobbiamo lasciarci ingannare da nessun surrogato. La felicità che sta nel Suo progetto, non la possiamo danneggiare con nessun compromesso…e deve essere una scelta così perentoria da tagliare i ponti con tutte le felicità fasulle e le felicità solo terrene proprio per realizzare profeticamente il più possibile la felicità definitiva.
(Beatitudine come vocazione – VII)